Asproso: la iattura del piano casa non risparmia Monte Berico

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Di seguito l’interpellanza comunale di Ciro Asproso

Lungo le pendici di Monte Berico, a mo’ di anfiteatro, sorge uno dei quartieri residenziali più belli e signorili di Vicenza, costituito da Ville e abitazioni unifamiliari; racchiuso tra il percorso delle Scalette e quello dei Portici, esso è delimitato nella parte alta da Viale Massimo D’Azeglio.

Il Piano degli Interventi, in coerenza con il PAT, identifica tale zona come ZTO A2 – Tessuti e Borghi Storici – quale appendice del Centro Storico e con limitazioni di carattere edilizio, ma senza quel genere di tutele ambientali e architettoniche che hanno preservato il tessuto più antico della città. Non si capirebbe, altrimenti, come sia stato possibile autorizzare un intervento edilizio come quello in atto in Viale Massimo D’Azeglio.

Mi riferisco alla Pratica edilizia NUT 4480-2018 e al relativo Permesso di Costruire rilasciato ai sensi della L.R. 14/2009 (il famigerato Piano Casa), la quale consente l’ampliamento nei limiti del 20% del volume, e la parziale demolizione e ricostruzione fino al 70% del volume; il tutto in deroga alle previsioni regolamentari e agli strumenti urbanistici in vigore. Pertanto, nel complesso residenziale di “S. Cecilia”, si è ricavato una Villa di circa 2.500mc in sostituzione di baracche preesistenti e una Palazzina di circa 4.000mc in virtù dell’ampliamento concesso.

Il caso in esame suona come un grosso campanello d’allarme che sarebbe colpevole trascurare. Infatti, non oso immaginare a quale stravolgimento verrebbe sottoposto il nostro pregiato Colle, se tutti coloro che ne vantano il diritto, procedessero con analoghe iniziative di sviluppo immobiliare.

Tutto ciò considerato si INTERPELLA il Sindaco e l’Assessore all’Urbanistica affinché:
? Si provveda a variare lo strumento urbanistico introducendo, in quella parte del Monte Berico, delle puntuali indicazioni di tutela ambientale e architettonica che non consentano alcun tipo di deroga.
? Si chieda alla Soprintendenza di apporre un vincolo di salvaguardia nella zona collinare di Monte Berico, ai sensi dell’Art. 45 del Codice dei Beni Culturali.

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