Vittime banche, Cabina di regia rompe silenzio associazioni governative Alfa & Omega e diffida Tria: emani decreto della legge 145

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Associazioni riunite nella Cabina di regia al Mef per Fondo Indennizzo risparmiatori
Associazioni riunite nella Cabina di regia al Mef per Fondo Indennizzo risparmiatori

Le due associazioni delle vittime delle banche venete, il coordinamento (di chi?) che prende il nome di don Torta (Arman) e quella di re Luigi (XVI) in passato accusavano le altre di essere filogovernative, perché il 27 dicembre 2017 avevano ottenuto l’approvazione (da parte di tutti i partiti e tutti, ripetiamo tutti i movimenti politici) della legge 205 (commi 1106 – 1109), che, approvata dalla UE e pur se da migliorare, avrebbe consentito, se ne fosse stato boicottato il decreto attuativo del 30 marzo 2018, l’inizio della fruizione dei ristori per i risparmiatori (come infatti avvenuto per i 560 che ne hanno beneficiato con una norma del Milleproroghe).

Ebbene oggi proprio quelle due associazioni, che non meritano di essere ancora pubblicizzate col loro nome per cui le chiameremo Alfa & Omega (alfa come nascita delle speranze, condivisa da tutti, omega come la loro morte, generata da una minoranza rissosa e autoreferenziale) sono diventate non solo filogovernative ma prone al governo bifronte giallo e verde.

Dopo mille promesse Giano, alias Di Maio e Salvini, hanno partorito la legge 145 del 30 dicembre 2018 (commi 493- 507) così zoppicante da non poter generare un decreto attuativo accettabile dalla UE anche se Alfa & Omega il 9 febbraio a Vicenza applaudivano invasate, e dopo aver escluso le altre associazioni, Luigi Di Maio e Matteo Salvini che (sper)giuravano che dal 16 febbraio (di quale anno?) tutto sarebbe andato a posto Europa volente o nolente.

Ebbene se il 21 marzo fa il pentastellato coordinamento Alfa annunciava per ieri a Oderzo un’opposizione costruttiva a Di Maio – M5S e per domani a Treviso una opposizione critica/protesta a Salvini – Lega, come se i due vice premier non fossero anima e espressione dello stesso governo che ad oggi non è capace di mantenere gli impegni elettorali con i risparmiatori gabbati, la legaiola Omega con la solita tecnica diversiva se la prende con l’Europa e il 20 marzo spara: “Risparmiatori prepariamoci a infuocare ancora le piazze, anche ad andare a Bruxelles per riavere i nostri diritti“.

Un commento sintetico a questo brancaleonesco invito alle armi, dopo l’azzeramento della “governativa” 205, ne definisce la credibilità: “Peso El tacon del sbrego, se stavi fermi forse qualcosa se portava a casa…“).

E se qualche giorno prima, il 18 marzo, un “associato” Omega aveva commentato un altro messaggio alla Totò (“…abbiamo nei giorni scorsi chiesto ufficialmente un incontro con Vestager per spiegare la situazione dei risparmiatori italiani anche all’Europa“) con un saggio anche se amaro “E la Vestager vi riceverà? Vi ascolterà? Se non l ‘hanno convinta i nostri politici come pensate di fare voi?”), un altro post, lo stesso giorno, era sintomatico della sfiducia montante degli alfaomeghisti  nei loro condottieri: “E poi cosa vuol dire questo post!? Ma ci prendete in giro?!?“.

In questo quadro Alfa e Omega sono palesemente, loro sì, filogovernative ma di un governo diviso in due e, per ciò stesso, ciarlatano e incapace di uscire dalle sue contraddizioni se non con dannosi compromessi e rinvii.

Le oltre 15 associazioni che il “prete” e il “re” prima bocciavano come filogovernative, così tanto da… aver messo d’accordo tutti, governo e opposizione, e la loro Cabina di regia, a firma del suo rappresentante prof. Rodolfo Bettiol e a nome e per conto delle Associazioni di Categoria iscritte e riconosciute da un albo nazionale od albo regionale, hanno, quindi, rotto l’azionismo parolaio delle opposizioni di comodo e dei tour improbabili (che di fatto vuol dire l’immobilismo).

Lo hanno fatto con una “diffida” (clicca su Bankileaks.com) congiunta inviata al ministro Giovanni Tria, l’unico del Mef abilitato a parlare in nome del governo, visto che i sottosegretari Villarosa e Bitonci sono rimasti… sotto e senza deleghe per le banche ma solo con quelle per giochi e tabacchi.

La diffida all’attuazione del fondo, che pubblichiamo subito, come sempre, sperando che anche gli altri media le diano rilievo e non la censurino, già inviata  al Ministro Giovanni Tria giovedì prossimo 28 marzo 2019 verrà  consegnata a Roma a tutto il parlamento dove è prevista una manifestazione dalle 11 alle 15 quando, poi, i partecipanti si trasferiranno davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze dove stazioneranno dalle 16 alle 18.

Illustre Ministro dr. Giovanni Tria dell’Economia e Finanza

P.c. Illustre Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte,

P.c. Illustre Ministro Matteo Salvini,

P.c. Illustre Ministro Luigi Di Maio,

P.c. Illustre Sottosegretario On Alessio Villarosa,

P.c. Illustre Sottosegretario On Massimo Bitonci

Loro sedi

Il sottoscritto rappresentante della “Cabina di regia” a nome e per conto delle Associazioni di Categoria iscritte e riconosciute da un albo nazionale od albo regionale,

PREMESSO CHE:

1) Da notizie di stampa appare che la Commissaria Europea Sig.ra Vestager pur non negando la possibilità di un intervento a favore degli azionisti ed obbligazionisti delle banche in liquidazione abbia tuttavia criticato la legge in vigore in quanto non prevede l’indennizzo effettuato dietro accertamento caso per caso di una “truffa”.

In sostanza l’indennizzo potrebbe avere luogo solo in seguito ad un accertamento da parte di un arbitro o di un giudice di una informativa falsa o incompleta da parte della banca. In proposito si ricorda che in prima battuta la Camera dei Deputati aveva approvato un testo art. 38 progetto di legge del Governo che espressamente prevedeva una procedura arbitrale.

Su detto articolo al MEF ben 17 associazioni, 13 delle quali riunite in un’unica cabina di regia, avevano proposto diverse modifiche inviando un testo che emendava quello predisposto nel ddl 1334/2018, salvandone l’impianto ma superando la criticità dello stesso,

2) Il 16/12/2018 l’emendamento al Senato presentato dal Gruppo Parlamentare dei  M5S come dichiarato dal vice premier On.le Di Maio è stato frutto dell’Avv.to  Andrea Arman e di Luigi Ugone rappresentanti di 2 associazioni e di una minima parte dei risparmiatori, è stato accolto in via definitiva dal Governo storcendo in sostanza il Fondo Ristoro, anche se lo stesso aveva permesso una prima e parziale erogazione pari al  30% del danno patito a favore di 560 risparmiatori truffati su di una potenziale platea di 210.000 cittadini-azzerati ,

3)  che tali modifiche apportate dalle due Associazioni sopracitate hanno creato un gravissimo ritardo espropriando la rappresentanza alle altre 13/15 associazioni dei risparmiatori che da sempre hanno costruito con modalità equilibrate il fondo con i conti dormienti, progetto partito il 02/07/2017.

Ritenendo che il troppo tempo trascorso stia causando gravi e irreparabili danni ulteriori ai risparmiatori, aggravando l’emergenza sociale già appesantita da numerosi suicidi,

DIFFIDANO ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 328 c.p.

Il Ministro pro-tempore Giovanni Tria a adempiere con proprio decreto organico e completo così come previsto dal comma 501 art. 1 legge nr. 145/2018, in linea con gli impegni presi dal Presidente del Consiglio Prof. Giuseppe Conte nell’incontro con i risparmiatori espropriati a Palazzo Montecitorio in data 24 maggio 2018 preannunciato quale “il primo atto” del costituendo Governo.

Mestre, 23 marzo 2019

Per la Cabina di Regia                                                                                                                                Prof. Rodolfo Bettiol