Benessere psicologico e intelligenza spirituale alla Scuola del lunedì

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Scuola del lunedì
La (sempre) affollata sala della Biblioteca La Locomotiva che ospita la Scuola del Lunedì

Dopo una settimana di stop per la festa dell’Immacolata, ha ripreso ieri la Scuola del lunedì, progetto coordinato da Daniele Bernardini, presso la sede della Biblioteca La Locomotiva, in via Rismondo 2 ai Ferrovieri. Il nuovo tema su cui riflettere, per i (sempre) molti partecipanti all’incontro, è stato “Benessere psicologico ed intelligenza artificiale”; a parlarne Rossana Celegato, psicologa ospedaliera in pensione, psicoterapeuta e già docente in precedenti “sessioni” della Scuola.

Con un intervento durato un’ora (a cui hanno fatto seguito poi numerose domande), la psicologa è riuscita (almeno per quanto riguarda la sottoscritta) a battere il chiodo di alcuni “capisaldi” su cui si basa la vita contemporanea occidentale: la scarsa conoscenza di sé, il continuo correre da una parte all’altra senza fermarsi mai a riflettere, il vivere seguendo modelli sociali imposti da “fuori”, la paura del cambiamento, la mancanza di responsabilità (attribuendo la colpa di ciò che ci succede a “qualcun altro”), e così via. E con una sfida iniziale: l’intelligenza spirituale può aiutarci a vivere meglio?

Il concetto di intelligenza è multidimensionale, ed è definito come l’abilità che favorisce la comprensione delle informazioni, la capacità di adattarsi e risolvere i problemi, dunque saper apprendere dalle esperienze che si vivono e pianificare le decisioni. Al concetto “generale” di intelligenza, va poi affiancata la teoria delle intelligenze multiple, ovvero le diverse intelligenze di cui siamo in possesso: abbiamo quella corporea, logico-matematica, linguistica, spaziale, musicale, sociale-interpersonale, intrapersonale, emotiva.

Tra le nuove intelligenze multiple si aggiungono l’intelligenza tecnologica, quella artificiale e quella spirituale. Se oggi si parla tanto di intelligenza artificiale per i suoi risvolti negativi e per i suoi “pregi”, Celegato – che la definisce “un’intelligenza superficiale” perché si basa sulla quantità di informazioni e su cui nessun essere umano può competere – ha spiegato al pubblico della Scuola del lunedì l’intelligenza spirituale, quella che davvero può distinguere l’essere umano dalla macchina, perché quest’ultima non ha emozioni.

Un concetto non nuovo, ma di cui si parla poco, coniato dagli autori Danah Zorah e Peter Ring, che nel 1990 l’hanno definito come “la capacità di risolvere problemi legati al significato e ai valori, di interrogarsi sui perché esistenziali”.

Ma ce l’abbiamo tutti? Certo, ma è necessario cominciare a darle uno spazio all’interno delle nostre vite, perché potrebbe far emergere risorse personali in grado di farci vivere più serenamente. L’intelligenza spirituale è la “capacità di dare un significato alla vita” e allenandola, ci può portare a elevati livelli di autoconsapevolezza e comprensione di se stessi, iniziando a farci agire guidati dai nostri valori interiori.

L’intelligenza spirituale può farci percepire la connessione tra gli esseri umani (anche tra sconosciuti), che può portare a sviluppare compassione e gratitudine verso l’Altro, ma può anche permettere la maturazione di un certo grado di resilienza interiore, ovvero affrontare gli eventi della vita cercando la soluzione migliore.

la scuola del lunedì
Il concetto di intelligenza spirituale

Secondo Celegato, è fondamentale l’ascolto di sé perché ci porta a conoscerci – nella società materialistica, invece, viviamo secondo modelli sociali imposti e spesso fuggiamo da noi stessi -, ma a questo punto è necessario accettare il fatto che gli altri siano sempre lo specchio di noi, dunque quello che non sopportiamo negli altri è qualcosa che è anche dentro di noi. Quando una persona usa l’intelligenza spirituale non può più incolpare gli altri se le cose non vanno come vorrebbe, perché riesce a comprendere il tema della responsabilità di sé.

La psicologa ha poi invitato i partecipanti all’incontro della Scuola del lunedì a una riflessione sulla morte: il dolore è parte delle esperienze della vita, ma è una condizione transitoria, e la morte (che la civiltà moderna nega ed evita perché “è qualcosa che riguarda gli altri e non me”) con l’intelligenza spirituale diviene un valore positivo, perché rappresenta un limite universale che ci “invita” a sperimentare una vita vissuta con presenza, consapevolezza e stupore.

Per chi fosse interessato all’argomento, Celegato ha consigliato due volumi: “Il potere dell’intelligenza spirituale” (Ed. Armenia, 2002) di Tony Buzan e “L’ intelligenza spirituale. Saggi sulla pratica del Dharma” (Ed. Ubaldini, 2002) di Corrado Pensa.

Appuntamento ora per lunedì 22 dicembre con l’ultima lezione della Scuola del lunedì prima della pausa natalizia: tema del giorno sarà “La lunga cavalcata dei Magi nella storia dell’arte” con l’ospite Manuela Brocco.