Bigon e Zottis (PD): “da documento Regioni non è chiaro ruolo medici medicina generale, per Veneto Zaia e assessore Lanzarin sono d’accordo?

"In Veneto ruolo fondamentale per contenere i danni della pandemia”

94
Medici in Veneto
Medici in Veneto

“Le parole contenute nel documento delle Regioni lasciano spazio a interpretazioni pericolose per quanto riguarda i medici di medicina generale – dicono nella nota che pubblichiamo Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, consigliere regionali PD della commissione Sanità -. “Zaia e l’assessore Lanzarin – continuano i due consiglieri del Pd – devono essere chiari definendone il ruolo della sanità veneta ricordando il riconoscimento dato proprio ai medici di famiglia nelle dirette di Marghera da parte del governatore”.

Anna Maria Bigon (Regione Veneto, PD)
Anna Maria Bigon (Regione Veneto, PD)

“Se il Veneto nella prima ondata della pandemia ha retto meglio rispetto ad altre realtà, lo dobbiamo anche al grande sforzo di chi lavora nelle strutture delle medicine territoriali e nei molti studi medici. Persone che hanno avuto un ruolo fondamentale, in prima linea, talvolta senza i necessari dispositivi di protezione e in alcuni casi pagando con la vita. Dobbiamo lavorare affinché la medicina generale migliori e progredisca”. Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, consigliere regionali PD della commissione Sanità, chiedono, quindi, chiarezza al presidente del Veneto di dissociarsi dal documento elaborato in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Francesca Zottis, consigliere regionale Pd Veneto
Francesca Zottis, consigliere regionale Pd Veneto

“La medicina generale è la trave portante del Sistema sanitario nazionale, non può essere ‘appaltata’ al privato, ma va potenziata con un’adeguata e puntuale programmazione. Non si può tagliare per anni e poi scaricare la responsabilità delle inefficienze sull’ultimo anello della catena. Di chi è la ‘colpa’ se in Veneto ci sono oltre 500 zone carenti? I soldi del Recovery Fund sono fondamentali per migliorare l’assistenza territoriale, ma non si potenzia con gli slogan bensì con una programmazione frutto di un percorso condiviso. Chiarendo fin da subito che non si vuole una deriva privatistica e che i medici di medicina generale sono parte integrante del Ssn”.