BPVi, processo a Sorato: Berardi e Pinelli chiedono oscuramento riprese video e legittimo impedimento, anche per Covid. Giudici: “ulteriore perizia”

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processo BpVi Sorato 14 gennaio
processo BpVi Sorato 14 gennaio

Questa mattina al tribunale di Vicenza ha preso il via, con la costituzione delle parti civili, il processo separato a carico dell’ex dg Samuele Sorato per il crac della Banca Popolare di Vicenza. Gli avvocati presenti di persona erano 38. La difesa di Sorato, rappresentata dagli avvocati Berardi e Pinelli, davanti al collegio giudicante composto da Chiara Cuzzi (presidente), Giulia Poi e  e ai pm Pipeschi e Salvadori, ha sollevato diverse obiezioni riguardanti la possibilità o meno di interloquire oggi da parte degli avvocati delle parti civili che avessero presentato solo oggi le costituzioni di parte civile, la possibilità di effettuare riprese, a cui i due avvocati non daranno comunque il consenso per i loro interventi anche quando non fosse presente Sorato, la cui privacy in costanza di malattia, ecco la motivazione, vogliono tutelare, e il legittimo impedimento a partecipare alle udienze dello stesso ex dg e ad della BPVi per motivi di salute, tanto che l’udienza si è protratta per più di 6 ore.

Alla fine le giudici, in attesa di richieste specifiche non ancora pervenute dai media, hanno disposto che le riprese venissero effettuate (solo oggi?) fuori dall’aula, che le parti civili potessero interloquire e che venga effettuata una nuova perizia sulle condizioni di salute attuali di Sorato. La prossima udienza è quindi fissata per il 27 gennaio alle 14.30.

Riprese e contraddittorio

Date le condizioni di salute dell’imputato da non mettere in piazza, in buona sostanza, e alla base anche della richiesta di legittimo impedimento, l’avvocato Berardi si è opposto, alle riprese televisive chiedendo, se il tribunale autorizzerà le riprese, di limitarne il perimetro, restringendolo, per escludere cioè le parti che riguardassero la sua salute rispetto invece alla seconda fase. Questa richiesta di fatto evidenza un conflitto tra privacy dell’imputato e importanza sociale del processo. Inizialmente la richiesta di non riprendere sembrava limitata alla prima fase, quella in cui si discute il legittimo impedimento.

L’avvocato di parte civile Bertelle è intervenuto per chiedere che vengano riprese le udienze, perché di interesse sociale. Chiedono di intervenire anche Vettore e Ravagnan ma a questo punto Berardi si è opposto alla partecipazione al contraddittorio degli avvocati di parte civile costituisti solo nella mattinata e non precedentemente. La parte civile si può costituire e quindi può interloquire, secondo la difesa di Sorato, solo dopo la costituzione dell’imputato. Le giudici hanno però stabilito, dopo essersi ritirate per decidere, che gli avvocati delle parti civili potessero interloquire.

L’avvocato di parte civile privata Vettore, quindi, è intervenuto per ribadire che dato l’interesse sociale alla conoscenza del dibattimento, l’autorizzazione dovrebbe essere concessa per tutti quei momenti giuridici che prescinderanno dallo stato di salute dell’imputato.

Berardi a questo punto ha chiesto che non vengano effettuate riprese per tutta la durata del processo. Le giudici hanno accolto l’opposizione stabilendo che le riprese vengano effettuate solo all’esterno, decisione questa che farà discutere non poco anche perché i risparmiatori soci della ex BPVi non potranno seguire l’evoluzione del dibattito se non grazie a sintesi parziali di certo non complete come le video registrazioni integrali che ViPiù.it , ad esempio, ha loro loro offerto per gran parte del processo BPVi.

Ad ogni buon conto e contando su nuove decisioni dei giudici che non siano censorie del diritto/dovere della stampa di informare (perché non consentire riprese audio non inquadrando i volti di chi non darà il consenso come avvenuto per i processo BPVi in corso?) il nostro direttore ha presentato proprio oggi formale richiesta per le video registrazioni delle udienze con questa mail indirizzata alla presidente del collegio, al collegio e agli uffici preposti: “Con riferimento all’oggetto e quale direttore responsabile delle testate giornalistiche ViPiù.it e DeepNews.it, entrambe registrate presso questo tribunale e che, per VicenzPiu.com, ora ViPiù.it, hanno già ottenuto ed esercitato, nel rispetto delle norme della corte, il diritto alle riprese video – audio, anche integrali, e a scattare fotografie per il processo in corso sulla Banca Popolare di Vicenza, chiedo l’autorizzazione ai nostri collaboratori iscritti all’Ordine dei Giornalisti, direttamente o tramite operatori da loro assistiti, a riprendere in audio, video e fotograficamente le udienze del processo in oggetto nel rispetto dei vincoli che la corte vorrà indicare, tra cui, come già nel processo BPVi, l’autorizzazione dei singoli “attori” del processo fermo restando il diritto a registrare l’audio.

Si sottolinea la forte valenza sociale assunta dal nostro lavoro, grazie al quale già migliaia di parti civili e di interessati al processo BPVi lo hanno potuto seguire con dovizia di documentazione e come se fossero in aula, cosa che vorremmo mettere ora a disposizione dei cittadini per il dibattimento appena iniziato nei confronti del dr. Sorato… Il direttore“.

 

In seguito Pinelli ha presentato un’ulteriore obiezione alla decisione del collegio sulla pienezza del diritto ad intervenire anche oggi per le parti civili appena costituitesi, ribadendo quanto detto da Berardi, cioè che non essendo ancora costituito l’imputato non possono costituirsi e interloquire nemmeno le parti civili, ma di nuovo il collegio giudicante ha deliberato che gli avvocati delle parti civili potessero partecipare al contraddittorio.

Impossibilità a comparire di Sorato

Ha quindi preso la parola l’avvocato Pinelli per chiedere il legittimo impedimento per il suo assistito e spiegarne i motivi. “Il procedimento è particolarmente complesso – ha detto – sia per l’imputazione sia per l’aspetto mediatico e sociale, per il numero di parti e testimoni coinvolti  Vanno valutate le condizioni di salute di Sorato anche per la parte processuale e non solo per l’udienza preliminare“. Pinelli ha invitato il collegio giudicante a tenere considerazione del “significato più profondo della partecipazione dell’imputato al processo, partecipazione che deve essere attiva consentendone gli interventi senza limitarsi alle condizioni fisiche da gestire per recarsi in aula ma anche per esercitare le facoltà difensive, cioè interloquire dichiarazioni spontanee“.

Il principio di diritto alla salute è gerarchicamente superiore al diritto dello Stato – ha aggiunto ancora Pinelli, facendo riferimento poi all’emergenza sanitaria in atto – nel periodo di Covid si impedisce la libera circolazione delle persone dicendo che la salute viene prima di tutto“. Pinelli ha citato la sentenza della Cassazione del 5 febbraio 2014: “l’imputato deve essere in grado di presenziare come parte attiva al processo”.

Pinelli è passato poi a descrivere la situazione medica di Sorato: “ha subito un intervento che il perito disse essere il più invasivo che il corpo umano possa sopportare, gli è stato asportato l’esofago e parzialmente lo stomaco, non può dormire sdraiato perché il cibo va direttamente nell’intestino. Ha subito 4 interventi chirurgici, svariati cicli di chemio e radio terapia, gli è stata diagnosticata una metastasi al polmone sinistro. La patologia è in fase di quiescenza – ha aggiunto ancora Pinelli – ma il professor Cecchetto ha detto che non è guarito, necessita di approfondimenti diagnostici e trattamenti radioterapici, deve evitare eventi stressogeni, ha una prognosi di vita da 0 a 2 percento nei prossimi 5 anni e un corteo sintomatologico fisico e psichico altamente invalidamente che ne determina l’impossibilità oggettiva a comparire in aula partecipando attivamente al processo“.

Pensateci bene prima di accollargli il rischio di venire in aula – ha infine chiosato Pinelli – perché per lui contrarre il Covid non è come per le altre persone“. Pinelli ha poi parlato degli spostamenti recenti per andare in vacanza con la famiglia e al lavoro, accertati dai pm, sostenendo che “il fatto che egli cerchi di avere una vita normale non significa che possa affrontare attivamente un processo di tale portata“.

Il pm Pipeschi è intervenuto per dire che “nessuno minimizza la patologia di Sorato, però stiamo parlando di condizioni di 3 anni fa” e che le metastasi polmonari in realtà erano noduli. Per quanto riguarda i suoi spostamenti, ha aggiunto Pipeschi, “ha fatto una crociera di una settimana in vari punti del Mediterraneo, sottraendo a se stesso la possibilità di curarsi bene”

L’impedimento non è su di lui, ma sulla sua capacità di interloquire e difendersi, ha ragione la difesa – ha aggiunto Pipeschi – ma il 415 bis è del 2017, come si può parlare di situazione psichica incompatibile? Nel  2016 la giurisprudenza è stata applicata lo stesso nonostante una condizione patologica uguale a quella di Sorato, nel caso di una tachicardia ischemica e altre condizioni gravi. Da settembre 2018 – ha concluso Pipeschi – Sorato è perfettamente in grado di partecipare al processo e interloquire e difendersi”

L’avvocato di parte civile privata Ravagnan a questo punto ha proposto di “togliere ogni dubbio chiedendo un nuovo accertamento per verificare le condizioni dell’imputato oggi“.

Sono passati più di 3 anni – ha aggiunto l’avvocato Bertelle -, due istanze sono già state presentate e due perizie del gip dicevano che si poteva procedere. Disagio morale e Covid non possono essere invocati come impedimento perché anche i malati di cuore allora non dovrebbero essere processati“. “In base al decreto legge sullo stato di emergenza per Coronavirus – ha aggiunto anche l’avvocato Vettore – se Sorato non può venire in aula, può partecipare al processo in videoconferenza“.

Il collegio giudicante quindi ha richiesto approfondimenti in ordine allo stato di salute di Sorato disponendo una perizia medico legale, riservandosi la nomina del perito. L’udienza quindi è stata rinviata al 27 gennaio alle ore 14.30 per indicare il nome del perito, sia medico legale che oncologo.


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