Cade dal marciapiede, sindaco Quinto Vicentino Renzo Segato condannato. Possamai (PD): “riflettere su status giuridico amministratori locali”

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Renzo Segato in una foto scherzosa del 2017 con un suo sostenitore
Renzo Segato in una foto scherzosa del 2017 con un suo sostenitore

A Crema il sindaco Stefania Bonaldi è indagata perché un bambino dell’asilo si è fatto male, a Quinto Vicentino il sindaco Renzo Zegato è stato condannato a pagare 300 euro di multa perché una cittadina si è fatta male cadendo dal marciapiede. Il consigliere regionale Giacomo Possamai in un comunicato esprime solidarietà a Segato, unendosi ai tanti messaggi ricevuti da cittadini ed esponenti politici come la segretaria provinciale dem Chiara Luisetto e il sindaco di Castegnero Marco Montan. “L’amarezza per quanto accaduto non limiterà il mio impegno e la mia azione per il bene comune” scrive Segato su Facebook.

“Capisco pienamente la delusione e lo sfogo di Renzo Segato. Ormai siamo di fronte a uno stillicidio quotidiano: pochi giorni fa è toccato alla sindaca di Crema, indagata, oggi è il suo turno, addirittura condannato. È inaccettabile che si scarichino sul primo cittadino tutte le responsabilità per quel che accade nel proprio Comune. Sono contento che, nonostante la delusione, Renzo abbia confermato l’intenzione di restare al proprio posto, ma lavorare in queste condizioni diventa una missione impossibile; le sue parole vanno ascoltate” afferma Possamai, capogruppo del PD Veneto che in una nota esprime la propria solidarietà al sindaco di Quinto Vicentino, condannato per la caduta dal marciapiede di una cittadina del suo comune. “Non si può pensare che i sindaci siano supereroi, nonostante l’abnegazione con cui svolgono il proprio ruolo. Sono persone al servizio della comunità e che, specialmente nei Comuni più piccoli, lo fanno con poco più di un rimborso spese, di certo inadeguato di fronte alle enormi responsabilità. Non è un caso, infatti, che sia sempre più difficile trovare persone disponibili ad impegnarsi a livello amministrativo. Come già detto per il caso di Stefania Bonaldi, è necessario aprire una riflessione con urgenza sullo status giuridico degli amministratori locali; è una situazione che riguarda tutti i sindaci, di centro, destra e sinistra e su cui la politica nazionale deve intervenire subito senza distinzioni di parte”.