Camposilvano di Vallarsa, tra Trentino e Veneto dal 2 agosto mostra arte religiosa che non c’è più. Curatore maladense Claudio Ruggiero

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Camposilvano di Vallarsa, tra Trentino e Veneto una mostra sull’arte religiosa
Camposilvano di Vallarsa, tra Trentino e Veneto una mostra sull’arte religiosa

Nel borgo trentino di Camposilvano di Vallarsa, al confine con il Veneto, prende vita un’esposizione unica nel panorama nazionale. Ideata dal curatore maladense , la mostra riflette sull’assenza del sacro nella pittura moderna, partendo dalle forme di devozione domestica fino al Novecento. Un’occasione di riflessione in vista del Giubileo 2025.

Da Renè Pinard a Orfeo Tamburi, venti opere faranno bella mostra di sé a Camposilvano di Vallarsa (TN) in occasione del Giubileo 2025. Sabato 2 agosto nel cuore del piccolo borgo montano al cospetto del Pasubio aprirà infatti i battenti una mostra unica, e prima nel suo genere in Italia, di “quadri capezzali” e quadri di genere (collezioni private), che resteranno esposti fino al 24 agosto 2025. Nelle sale dell’Albergo Alpino (famiglia Speccher/Pezzato) e di Casa Lorenzi, si potranno ammirare le immagini domestiche sacre del Novecento e le pitture (quadri, stampe, litografie) di Tamburi, Cassini, Benaglia, Mai e Pinard, che alla spiritualità si sono rivolti per ispirare i loro lavori.

Tramonto a Camposilvano di Vallarsa
Tramonto a Camposilvano di Vallarsa

L’inaugurazione si terrà sabato 2 agosto alle ore 17.30 nell’area antistante Casa Lorenzi alla presenza delle autorità politiche e religiose e gli interventi, tra gli altri, di Mauro Stoffella (Camposilvano è) e Fabrizio Lorenzi (Casa Lorenzi). Al termine della cerimonia seguiranno le visite guidate e un rinfresco per gli ospiti. La mostra è a ingresso libero, tutti i giorni con orario 10-12 e 16-18.30.

Giovedì 14 agosto alle 20 si terrà poi una conversazione magistrale di Don Francesco Viganò (parroco Diocesi di Trento, referente Unità Pastorale Vallarsa, Lizzanella, Santa Maria Rovereto), cui seguiranno una fiaccolata notturna nel bosco e un rinfresco in attesa del Ferragosto: Assunzione di Maria.

Locandina mostra a Camposilvano di Valdarsa su arte religiosa che non c'è più
Locandina mostra a Camposilvano di Valdarsa su arte religiosa che non c’è più

La mostra

Patrocinata dal Comune di Vallarsa, tra le iniziative dall’associazione Camposilvano è…, sostenuta da Casa Lorenzi, realizzata grazie alla disponibilità dell’Albergo Alpino e in collaborazione con il Museo della Civiltà contadina di Vallarsa e il Centro Studi Museo Etnografico Vallarsa, la mostra è stata ideata e curata da Claudio Ruggiero per offrire al visitatore una visione completa sui “quadri capezzale”: una forma d’arte ispirata dalla devozione religiosa popolare assai diffusa nell’iconografia del primo Novecento. Strumento di propagazione di una fede vissuta nella dimensione personale, aveva la sua sostanza nelle rappresentazioni classiche di Sacra Famiglia, Vergine Maria, Gesù del Sacro Cuore, Madonna del Suffragio. A testimonianza di una richiesta di aiuto/protezione al cielo che dall’età moderna è arrivata ai nostri giorni, dove tali raffigurazioni sono reperibili nelle vecchie case montane e rurali.

Appesi sulla parete dietro il letto, i “quadri capezzale” si caratterizzarono nel corso dell’Ottocento e del Novecento per la comparsa, sul retro o nei margini, di meditazioni e preghiere volte a confortare il vivere cristiano del popolo. Ebbero grande diffusione dopo il Concilio di Trento e dopo le istruzioni dottrinali che indicavano nelle pitture e nelle immagini la “prima scuola per trarre insegnamenti cristiani utili alla vita quotidiana”. In seguito, si moltiplicarono in rappresentazioni di immagini sacre nei territori germanici e nelle Fiandre facendo la fortuna di “santini” e stampe: da esporre nelle preghiere e diffusosi nei territori trentini e nell’alta Valsugana ad opera dei Remondini di Bassano del Grappa, tra i più importanti stampatori d’Italia e d’Europa.

Il titolo della mostra, che si rifà al motto giubilare del cammino e della speranza, intende porre l’attenzione su uno dei temi dibattuti nell’arte contemporanea: quello dell’assenza di figure sacre e religiose nella pittura moderna. Un paradosso per il fatto che, pur trovando la sua origine nella cristianità medioevale, la pittura, la scultura e le arti nel loro insieme sembrano aver bandito l’iconografia cristiana dalle loro opere. Ecco il motivo per cui i curatori della mostra hanno voluto proporre una sezione dedicata agli artisti contemporanei che hanno espresso la spiritualità in altre forme come i paesaggi, le nature e le estetiche corporee. Quasi a ricordarci che la pittura è mezzo adeguato a rappresentare la fede in quanto “arte religiosa assemblata con frammenti delle nostre vite quotidiane”. A Casa Lorenzi, il pittore Paolo Berti, lo scultore Renzo Mazzucchi e l’artigiano Michele Giacomoni propongono i loro lavori recuperando l’intimo rapporto dell’uomo con le mani: abile strumento di Dio e per questo proposta con il sottotitolo “Anime”.

Per informazioni Mauro Stoffella, camposilvanoe@gmail.com e Fabrizio, 339 1695344