Caravaggio, Van Dick e Sassolino, ecco cosa ammirare in Basilica Palladiana

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In Basilica Palladiana sono in esposizione tre capolavori: Caravaggio, Van Dick e Sassolino. Foto: m.c.

Sono “soltanto” tre i capolavori in mostra in Basilica Palladiana, in esposizione da ieri fino al 4 febbraio 2024. “Soltanto” non sarebbe però la parola giusta da utilizzare, dal momento che questi tre capolavori riempiono gli occhi del visitatore. Si tratta inoltre di tre capolavori che hanno qualcosa in comune, un unico filo conduttore: ci fanno riflettere sulle forme del tempo.

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La Basilica Palladiana, dove è ospitato l’evento. Foto: m.c.

Appena si entra nel salone superiore della Basilica, spicca l’opera in movimento di Arcangelo Sassolino (artista contemporaneo vicentino) “No memory without loss”. Si tratta di un grande disco d’acciaio sulla cui superficie è spalmato uno spesso stato di olio industriale rosso ad alta viscosità. Il disco ruota lentamente. Se la rotazione si arresta, la composizione collassa. L’olio che cola al suolo viene poi ricaricato. ma intanto sono ben visibili le gocce rosse che stanno per cadere e che si ricompongono nel disco proprio a causa della sua rotazione. Il tempo di Sassolino è il tempo dell’esistenza umana che muta, si ricompone e fallisce.

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L’opera di Arcangelo Sassolino “No memory without loss”, 2023. Foto: Marta Cardini

Si prosegue poi all’interno per ammirare un capolavoro del Caravaggio (Michelangelo Merisi): “San Girolamo”. E’ un’opera che rappresenta San Girolamo intento a tradurre la Bibbia dal greco al latino. Appoggiato sul tavolo c’è un teschio vuoto, simbolo della effimera condizione dell’esistenza. Anche su S. Girolamo incombe il tempo, che nel tradurre la Bibbia consuma anche il sapere più profondo. Il braccio disteso nella scrittura e nello studio sfida il tempo, che lo tiene aggrappato alla vita.

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Il San Girolamo di Caravaggio, 1605-1606. Foto: m.c.

A fianco del Caravaggio c’è il capolavoro di Antoon Van Dick “Le età dell’uomo”. L’opera racconta infatti l’infanzia, la maturità e la vecchiaia dell’uomo. Anche qui, l’intero ciclo della vita dà il senso del fluire del tempo.

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Le età dell’uomo di Van Dick, 1625-1627. Foto: m.c.

Secondo Guido Beltramini, curatore dell’evento assieme a Francesca Cappelletto, i tre artisti, a distanza di 400 anni, lavorano sullo stesso oggetto: come dare senso all’esperienza del tempo, alla lotta con cui cerchiamo di opporci alla morte, con cui ci aggrappiamo alla vita.

L’evento espositivo, gratuito per i cittadini di Vicenza e provincia, merita una visita e un’attenta osservazione.

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Il salone interno con le opere in Basilica Palladiana. Foto: m.c.