Caro energia. Arriva anche da Vicenza l’appello a intervenire quanto prima. Cavion (Confartigianato): “Situazione ogni giorno più problematica per le nostre imprese”

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Caro Energia in Veneto: “Un podio sul quale avremmo preferito non salire”. Così Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, commenta il dato che vede il Veneto seconda regione, dietro alla Lombardia, in cui il boom dei costi dell’elettricità per le MPI con consumi fino a 2000 MWh da settembre 2021 ad oggi supera il miliardo di euro.

Per l’esattezza 2,1 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente, con settori quali vetro, ceramica, cemento, carta, metallurgia, chimica, tessile, gomma e plastica e alimentare, tra i più colpiti. “E molte delle aziende che operano in quei settori, ricordo, sono vicentine. La situazione – continua Cavion – diventa di giorno in giorno insostenibile anche perché nel nostro Paese gli aumenti dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è più elevato rispetto al resto dell’Unione europea: + 85,3% a luglio 2022 rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia”.

Il presidente degli artigiani vicentini quindi ribadisce la necessità di interventi immediati e rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare una crisi senza precedenti con il concreto rischio chiusura per molte aziende.

“Vanno confermate e potenziate le misure già attuate – aggiunte Cavion-, ovvero azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre va fissato un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti, per non aggravare la situazione del bilancio pubblico, e serve un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale. Vanno anche sostenuti gli investimenti in energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in particolare per creare Comunità Energetiche e per incrementare l’autoproduzione”.

Tra gli interventi sollecitati da Confartigianato Vicenza, anche la riforma della tassazione dell’energia, oggi al 51% della bolletta, che penalizza le piccole imprese che consumano meno.