Casa di riposo Michelazzo di Sossano, i sindacati confermano lo stato di agitazione: battaglia per i trattamenti economici

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Casa di riposo Michelazzo

Prosegue lo stato di agitazione delle circa 80 lavoratrici e lavoratori della Casa di riposo Commendator Michelazzo di Sossano, nel Vicentino. Lo rendono noto oggi, mercoledì 18 ottobre 2023, le sigle sindacali che puntano il dito contro la direzione e il sindaco Enrico Grandis della Lega Nord.

Quanto ai lavoratori, i sindacati chiariscono che si tratta di professionisti sanitari e sociosanitari, tra Oss, infermieri, fisioterapisti ed educatori, che si occupano di circa un centinaio di ospiti in gran parte non autosufficienti.

“L’ente – scrivono in una nota congiunta emanata a margine di una conferenza stampa – non convoca le parti sindacali nonostante l’incontro dal Prefetto del giugno scorso, per siglare gli accordi contrattuali sul salario accessorio. Dal 2021 le lavoratrici e i lavoratori non ricevono il salario accessorio loro spettante. Non solo, dal 2010 non vengono riconosciuti gli avanzamenti economici che possono essere riconosciuti solo attraverso la contrattazione aziendale annuale.

A questo – spiegano ancora i sindacati – si aggiunge che il direttore della Casa di riposo Michelazzo di Sossano, Mauro Badiale, non ha proceduto con la redazione del piano degli obiettivi e quindi delle schede di valutazione dei dipendenti che sono finalizzate all’erogazione del salario accessorio”.

I sindacati chiedono l’immediata riapertura dei tavoli e la chiusura degli accordi su cui si era impegnata l’amministrazione dell’Ipab.

“Il sindaco Enrico Grandis – spiegano i sindacati – è stato interpellato anche dal Prefetto di Vicenza ed era presente all’incontro di giugno, ma non si è fatto in alcun modo parte attiva.
Il 16 novembre 2022 col rinnovo del Ccnl Funzioni locali, il datore di lavoro avrebbe dovuto riconoscere anche i tempi di vestizione dal momento che il personale è tenuto a indossare la divisa e una serie di protezioni sanitarie.

L’Ipab Michelazzo è ente pubblico ed è tenuto a pubblicare tutto in modo trasparente sul sito web, ma anche su questo è assolutamente inadempiente dal giugno 2022. In conclusione lo stato di agitazione indetto dalla funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil non viene ritirato e permane, e presto ci saranno nuove e incisive iniziative di protesta”.

La nota congiunta è sottoscritta da Carola Paggin (Uil FPL), Rosanna Marostegan (UIL), Debora Caldieraro (FP Cgil), Giulia Miglioranza (segr gen FP CGIL) e Renato Lanaro (CISL FP).