‘Caso’ Burci a Vicenza, Possamai (PD): “Università è tema serio, tanti spazi da ripensare”

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Ho aspettato ad intervenire su quanto sta capitando a Porto Burci per due ragioni. La prima è molto semplice: si tratta di una questione a cui sono particolarmente legato, perché è una delle scelte di cui vado più orgoglioso del mandato amministrativo in cui ho avuto la fortuna di
seguire la delega alle Politiche Giovanili”. Così il fresco eletto consigliere regionale del Partito Democratico Giacomo Possamai commenta il ‘caso’ Burci a Vicenza, con la giunta di centrodestra Rucco che vuole assegnare gli spazi dell’ex asilo all’Università costringendo le associazioni culturali a spostare o chiudere una realtà ben avviata di corsi, mostre, reading, concerti.

“Tramite quel bando abbiamo ridato vita ad un angolo di città, dando una “casa” ad associazioni e realtà che hanno creato un vero e proprio centro culturale oggi frequentatissimo. La seconda è che prima di intervenire volevo capire che cosa fosse
successo nei rapporti tra Comune e Fondazione Studi Universitari, anche qui per un motivo molto semplice: già verso la fine dello scorso mandato amministrativo la Fondazione aveva espresso l’interesse ad aprire un Centro per l’Innovazione per il Trasferimento Tecnologico in città, una notizia assolutamente positiva per la città e da portare avanti con
decisione. E la Fondazione in quell’occasione aveva fatto la richiesta di uno spazio, inserendo anche l’opzione di Porto Burci: gli spiegammo che per Porto Burci c’era già l’idea di destinarlo a centro culturale e ci risposero che non c’era nessun problema, bastava riuscire ad
individuare uno spazio idoneo e non distante dall’università” prosegue Possamai.

“Esattamente la stessa opinione espressa dal Presidente di Fondazione Studi Universitari Mario Carraro, che oggi sul Giornale di Vicenza dice a chiare lettere: “Porto Burci per noi sarebbe idoneo ma non abbiamo richiesto quello spazio specifico. Se c’è un’alternativa siamo pronti alla valutazione”. Ma c’è un particolare in più che si legge nell’articolo: “Il Comune ha così lanciato l’idea di sfruttare l’ex scuola Burci, oggi in gestione a Legambiente e altre associazioni, che dal 2018 ad oggi hanno trasformato lo stabile in un polo culturale e
ricreativo”. Da ciò, quindi, emerge una questione che merita attenzione e sulla quale
deve essere fatta chiarezza. Da una parte infatti la Fondazione Studi Universitari non ha mai esplicitamente chiesto gli spazi di Porto Burci e, viceversa, il Comune ha offerto quella sede, nonostante sia oggi uno degli spazi culturali più vivaci della città. E nonostante, per dirla
con un eufemismo, gli spazi vuoti in cui inserire un’attività come il CITT a Vicenza non manchino di certo”.

“A questa domanda, pertanto, l’Amministrazione deve dare una risposta precisa: perché proprio Porto Burci? Per quale motivo si ritiene che la soluzione migliore sia sfrattare un centro culturale invece che restituire vita ad uno spazio vuoto e abbandonato? Aggiungo un altro elemento: la questione dell’Università a Vicenza è un tema serio, perché è uno dei pochissimi volani di sviluppo che sono rimasti alla nostra città. Vicenza da “città con l’università” può trasformarsi in “città universitaria”, ma serve un pensiero sul fronte
urbanistico perché sono tantissime le questioni aperte: il CITT, la mensa, gli studentati, il ripensamento degli spazi con l’apertura del secondo stralcio”.

“Di questo vale la pena di parlare – conclude il consigliere regionale -se vogliamo veramente pensare al futuro dell’Università a Vicenza”.

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