“Che l’Assessora all’Istruzione della Regione Veneto vada alla radio a cantare “Faccetta nera” non stupisce. D’altronde la spiccata vocazione reazionaria e conservatrice della Giunta guidata dal Presidente Zaia è evidente da tempo”. Lo afferma in una nota Luca Fantò, segretario del Partito Socialista di Vicenza, che si unisce alla lunga schiera di commenti indignati da parte del centrosinistra rispetto a un episodio che sta facendo il giro dei media nazionali, tra chi chiede alla Donazzan stessa di dimettersi e chi invece chiede a Zaia di prendere posizione.
“Ciononostante, la gravità del fatto richiederebbe immediate dimissioni. Certo non ci aspettiamo che sia l’Assessora stessa a lasciare l’incarico, dubitiamo anche possa percepire la gravità di quanto fatto. Auspichiamo invece che la parte democratica dell’attuale maggioranza che governa il Veneto, faccia capire al Presidente Zaia quanto sia inopportuno avere un assessore all’istruzione non solo privo degli strumenti necessari a non cadere nelle “trappole mediatiche” di una trasmissione radiofonica ma nostalgico dei tempi in cui il piccolo dittatore romagnolo portava l’Italia alla guerra dopo averla infangata con l’approvazione delle leggi razziali” afferma ancora Fantò.
“Fortunatamente l’istruzione pubblica ancora non è stata regionalizzata o chissà cosa avrebbe potuto proporre per i nostri giovani l’attuale Giunta della Regione Veneto. Il PSI vicentino sostiene le forze politiche che in questi giorni stanno chiedendo le dimissioni dell’Assessora Donazzan – conclude Fantò – e vogliamo credere che tale richiesta verrà raccolta e rilanciata in Consiglio regionale anche dalle forze della maggioranza democratica”.
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