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Caso GPS, Colombara (Per una Grande Vicenza) chiede la risoluzione immediata e il ricorso per decreto ingiuntivo

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Raffaele Colombara, consigliere comunale di Per una grande Vicenza

Sulla spinosa questione tra il Comune di Vicenza e GPS Global Parking Solutions torna al centro del dibattito politico, con una netta presa di posizione da parte di Raffaele Colombara, consigliere comunale di Per una Grande Vicenza.

Alla luce dell’ordinanza del Tar del Veneto del 16 luglio 2025, di cui si è appreso oggi il contenuto Colombara ha avanzato richieste precise all’amministrazione, sottolineando la necessità di agire con decisione e recuperare i milioni di euro non versati dal gestore della sosta.

“Come emerge dall’ordinanza, il Tar ha dichiarato improcedibile la domanda cautelare presentata dalla società GPS con il ricorso introduttivo, in quanto l’amministrazione comunale, a seguito della precedente ordinanza cautelare n. 145/2025, ha ottemperato alle indicazioni del giudice, avviando il contraddittorio e riesaminando il procedimento”, ha dichiarato Raffaele Colombara. Il consigliere ha aggiunto che “la questione non è dunque chiusa, ma è entrata in una nuova fase: GPS ha impugnato anche le determinazioni più recenti dell’Amministrazione, e sarà su questi atti che si concentrerà ora il giudizio, fissato per il 3 settembre“.

La situazione, come evidenziato da Colombara, è sotto gli occhi di tutti: “Oltre 7 milioni di euro non versati (senza contare l’Iva, che porta il totale a quasdi 9 milioni di euro, ndr), bilanci comunali a rischio, e una città che paga un prezzo salato, con investimenti, bilanci e manutenzioni essenziali per la città bloccati”.

Per questo, il consigliere ha ribadito due punti fondamentali già espressi nei mesi scorsi: “Il contratto con GPS va risolto definitivamente subito: non è più accettabile che chi non rispetta gli impegni continui a gestire un servizio pubblico così rilevante”. Inoltre, ha chiesto che “venga trasmesso tutto alla Corte dei Conti: perché venga verificato se ci siano state responsabilità erariali da parte di chi ha preparato e firmato il contratto e gestito la concessione”.

Colombara ha infine aggiunto un nuovo elemento: “Procedere con un ricorso per decreto ingiuntivo, che forse andava fatto prima, per recuperare i milioni non pagati. L’accoglimento della sospensiva è parziale, e la parte non sospesa non porterà certamente all’immediato pagamento”.

Sempre per Colombara, l’ordinanza del Tar del 16 luglio 2025 ha una chiara valenza politica e amministrativa. Essa legittima e rafforza l’azione dell’amministrazione comunale nel procedere alla contestazione del grave inadempimento contrattuale da parte del concessionario, pur richiedendo al Comune di costituirsi nel ricorso per i motivi aggiunti. La sentenza, inoltre, dimostra che il contratto di concessione è di fatto fortemente squilibrato, confermando le denunce mosse da tempo da Colombara in sede Consiliare. Infine, l’ordinanza conferma l’urgenza di interrompere questo rapporto contrattuale, oggi insostenibile sul piano economico e dannoso per l’interesse pubblico.