Chioggia: un borgo unico tra calli, canali, darsene e mercatini

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Chioggia fra cielo e mare, case e barche colorate
Chioggia fra cielo e mare, case e barche colorate. Foto gentilmente concessa da Graziella Bauce

Chi è stato almeno una volta a Chioggia, nella laguna veneziana, sa che si rimane estasiati da una cittadina unica nel suo genere, sia per il centro storico, sia per le calli e le sei darsene che si trovano qui. Si tratta di una vera e propria immersione nel colore. Case e barche colorate spiccano in un’acqua azzurro-verde. Fiore all’occhiello della cittadina è il Duomo di S. Maria Assunta, che vanta una storia interessante…

Che sia per una gita, una vacanza o un week end, il borgo di Chioggia offre un’esperienza bellissima tra storia e natura. Si può scegliere se passeggiare tra le calli, i canali, le barche e le case colorate del centro storico, oppure fare sport come wind surf, kite surf, bicicletta, pesca sportiva ed escursioni subacquee. Si può fare del turismo gastronomico oppure fare un’escursione in barca percorrendo la laguna di Venezia o girare tra mercatini e botteghe artigiane. Per chi vuole semplicemente rilassarsi, ci sono sempre le vicine spiagge di Sottomarina e Isola Verde.

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Chioggia, la vista da un ponticello. Foto gentilmente concessa da Graziella Bauce

La storia

L’isola di Chioggia si popolò con l’afflusso degli abitanti del retroterra veneto, fuggiti dalle
invasioni degli Unni (452) e dei Longobardi (568). La cittadina subì due distruzioni: una ad opera di Pipino il Breve, re dei Franchi (810) e un’altra ad opera degli Ungheri (902).
Nel 1110 divenne sede vescovile, trasferendo le reliquie dei Santi patroni Felice e Fortunato da Malamocco, che a sua volta le aveva ereditate da Aquileia.
Clugia Major (Chioggia) e Clugia Minor (Sottomarina) divennero in seguito l’XI e la XII isola della Serenissima, sottoposte all’autorità del dogado veneziano.
In periodo medioevale la città divenne famosa per la produzione del pregiato sal Clugiae, l Sal Clugiae, il prestigioso sale di Chioggia nel medioevo, l’oro bianco della Serenissima Repubblica, veniva estratto dalle acque lagunari proprio attorno a Chioggia, rendendo questa città un centro d’eccellenza in tutto il Mediterraneo. Unica merce di scambio per i commerci, da cui deriva il termine “salario”, ha reso Chioggia capitale del Sale nel Medioevo e meta ambita da molte repubbliche marinare per tenere sotto scacco Venezia Esportato un tempo in tutta Italia. Chioggia fu teatro della storica Guerra di Chioggia (1379-80) tra le Repubbliche marinare di Genova e di Venezia. Dopo aver raso al suolo
Sottomarina, ricostruita solo nel 1700, i genovesi strinsero d’assedio Chioggia,
liberata poi dalla flotta veneziana. 

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Il Duomo di S. Maria Assunta a Chioggia. Foto di Graziella Bauce

Dopo il tramonto della repubblica Veneta, la città venne occupata nel 1797 dai Francesi e, dopo il trattato di Campoformio nel 1798, dagli Austriaci, alla cui dominazione i chioggiotti tentarono di ribellarsi invano con la storica “sollevazione del Cristo” del 20 Aprile 1800. Le dominazioni francesi e austriache si alternarono per un’altra cinquantina d’anni.

Chioggia divenne italiana il 15 ottobre 1866. La prima guerra mondiale fece sentire le sue terribili conseguenze, anche perché la città, soprattutto in seguito all’arretramento del fronte sulla linea del Piave, divenne proprio l’immediata retroguardia e trasformò molti istituti civili e religiosi, in ospedali militari.
Anche durante del fasi finali della seconda Guerra mondiale della liberazione dell’Alta Italia, Chioggia ebbe un’importanza strategica. Nei piani degli alleati, infatti, era considerata il luogo di un possibile sbarco che, con l’appoggio delle forze partigiane, avrebbe consentito l’occupazione delle fortificazioni del litorale e in seguito del Veneto nel suo complesso. L’ipotesi di uno sbarco prese concretezza, in particolar modo dopo la liberazione di Ravenna.
Epica fu la sera della liberazione, il 27 aprile 1945, quando la città si illuminò a giorno per evitare l’annunciato bombardamento dell’aviazione alleata, decisa a domare in questo modo la mancata resa dei tedeschi.

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Chioggia regala scorci coloratissimi. Foto di Graziella Bauce

Il Duomo

L’attuale Duomo, o Cattedrale di S. Maria Assunta è il fiore all’occhiello della cittadina. Risale al XVII secolo. La prima costruzione è datata 1100, ma, in seguito all’incendio del 1623, fu necessario un intervento di ricostruzione, operato da Baldassarre Longhena, che nel 1624 si occupò del nuovo progetto. Il Duomo nasce inizialmente nel XII secolo per ospitare il vescovo, la cui sede è spostata da Malamacco a Chioggia, ma non la struttura originaria non presenta la stessa imponenza dell’attuale.
Longhena vuole infatti dare un aspetto maestoso e massiccio al Duomo, che cambia orientamento, diventando l’edificio più alto della città. La Cattedrale presenta la classica divisione interna in tre navate, con la navata centrale molto alta, e sei finestre a mezzaluna collocate al di sopra degli altari laterali.
Varie colonne e semicolonne, corinzie e ioniche, sorreggono la navata centrale. L’Altare Maggiore, che riporta figure di putti, la storia di Maria e dei Santi, è opera di Alessandro Tremignon.
A destra dell’altare è visibile la Cappella del Santissimo Sacramento, sfarzosa e ricca di decori, realizzata in stile barocco.
La facciata del Duomo è molto semplice, e presenta in rilievo le statue dei due santi patroni, San Felice e San Fortunato. La chiesa custodisce le loro reliquie nella Cappella dei Santi. Nella Sacrestia sono conservati alcuni dipinti del XVII secolo, custoditi
precedentemente presso il Santuario della Madonna della Navicella di Sottomarina.
Esternamente, il Duomo si affaccia sui giardini del Palazzo Vescovile.

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Da ogni ponte è possibile ammirare la bellezza e il colore di questa città lagunare. Foto di Graziella Bauce

Per chi visita il Veneto questa cittadina merita veramente di essere osservata, respirata e vissuta con tutti i 5 sensi.