Colombara dall’opposizione critico sui vertici “politici” di Aim e su campo Marzo: quando era in maggioranza dove… era?

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Il prof. (per i nuovi lettori il rispettoso riferimento è al consigliere Raffaele Colombara) invia un comunicato alla stampa, che leggo su VicenzaPiù, in riferimento ad una operazione finanziaria svolta dalle AIM e ne trae compiacimento e anche qualche cosa d’altro. E’ proprio questo “qualche cosa” che mi sollecita una piccola riflessione. Il prof. è in politica da anni, e da come si muove, si potrebbe dire si agita, pare proprio che ci si appassioni. Bella cosa e speriamo anche che sia buona. Dice il prof.: “È con soddisfazione che si rileva che la gestione manageriale (delle AIM, ndr) prevale e premia rispetto alle logiche politiche/partitiche.“.  

In realtà, fatta qualche distinzione tra la direzione nel suo complesso e la parte dedicata agli indirizzi della gestione, ovverossia agli amministratori unici, sia della holding, sia delle partecipate, questi ultimi sono tutti di nomina politica. Nominati dall’ex sindaco e sostenuti dalla ex maggioranza della quale facevano parte non pochi personaggi politici compreso il prof. Quindi, seguendo il ragionamento del prof. si potrebbe ritenere che questi amministratori unici o non servono a nulla, allora domandiamoci perché vengono nominati, oppure rimane l’interrogativo relativo al perché questi signori e signore vengono posti al vertice delle aziende pubbliche. Almeno a quelle nostre. Credo che il loro compito sia quello di dettare le linee che poi la dirigenza metterà in atto. Che ne siano stati capaci o meno è tutto da scoprire. Ma certo che se il prof. fa l’affermazione riportata sopra, almeno lui pare abbia qualche dubbio sul loro ruolo. Cosa questa che condivido, anche se da un’altra prospettiva. Non mi pare proprio che, salvo qualche rara eccezione, i vertici amministrativi del gruppo AIM abbiano brillato di luce propria. Tanto è vero che, salvo qualche rarissima eccezione, non se ne ricorda spesso il nome. Ma il prof. non demorde. Passa da un campo all’altro, magari spesso dimenticando chi ha arato e seminato, e va avanti per la “sua” strada, o almeno per quella che si suppone lo sia.

Sempre da VicenzaPiù riporto una sua frase, che è un capolavoro di trasposizione della memoria. Titolo: “Spaccio di droga, Raffaele Colombara: “si sta espandendo lontano da campo Marzo, nei quartieri” Seguito: “Ricevo sempre più spesso segnalazioni di cittadini preoccupati poiché testimoni di attività illecite, quali spaccio, nei quartieri della città. Questo fenomeno si sta ampliando ed espandendo a macchia d’olio. Gli spacciatori semplicemente si stanno spostando di qualche centinaio di metri rispetto a Campo Marzo: il problema non si sta risolvendo, ma entrando nei nostri quartieri diventa anche più difficile da affrontare e pericoloso per i cittadini.“.

Sembra un copia incolla di un qualche cosa letto un anno, due anni, tre anni ecc. fa. Solo che allora l’osservazione partiva da una diversa opposizione. Pare oggi, al contrario degli anni scorsi, che questa affermazione sia in effetti la presa d’atto che su Campo Marzo questa amministrazione nonostante le difficoltà enormi, frutto di una sprovveduta e infantile politica antidegrado (si fa per dire), la guerra allo spaccio la stia facendo sul serio. Riporto un commento di un lettore alle dichiarazioni del prof., commento che mi pare molto centrato: “Il consigliere Colombara non vuole ricordare che l’espansione dello spaccio nei parchi (via Adenauer, parco delle Fornaci), è avvenuta sotto il regno di Variati, che cercò pure di frenare il fenomeno, ma come sempre quando era troppo tardi e con provvedimenti inefficaci, come quello di impedire l’entrata ad alcuni, ma lo spaccio avveniva ai limiti. Il grande Andreotti diceva che un buon politico deve avere la memoria di ferro.“.

Dice ancora il prof. che di fiato ne ha molto e inchiostro pure ma forse non dispone di molta memoria: “L’azione deve essere corale e non solo repressiva.“. Presumo che si riferisca all’azione di contrasto allo spaccio. E quindi ne deduco che lui, nella passata legislatura che lo ha visto agire da Consigliere comunale e Presidente della Commissione Sociale, si è impegnato assai sulla parte corale e presumo che con questo termine intendesse quello dell’annuncio e del rumore mediatico, lasciando generosamente il compito del lavoro duro ai posteri. Ovverossia alla attuale amministrazione. Amen

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Mario Giulianati
Nato a Thiene (Vicenza) il 21 aprile 1934 Residente in Vicenza - Piazzetta San Pietro n. 5 Già insegnante di educazione artistica presso le Scuole Medie della Città e della Provincia . Successivamente , in qualità di docente di ruolo, insegnante di Disegno Tecnico e Tecnologia delle Costruzioni presso l’Istituto Statale per Geometri “A. Canova” di Vicenza. Ricercatore presso l’Istituto Universitario di Venezia – Facoltà di Architettura - Dipartimento di Restauro dei Monumenti (coordinatore: prof. Romeo Ballardini). Attualmente in pensione- Organizzatore di rassegne d’arte e contitolare per un decennio della Galleria l’Incontro - alla Casetta del Palladio in Vicenza Già : * Consigliere Comunale dal 1970 al 1995; * Assessore alla Cultura di Vicenza dall’Aprile 1987 all’ottobre 1992; * Vice sindaco dal Maggio 1990 all’ottobre 1992. * Presidente della Istituzione pubblica “Biblioteca Civica Bertoliana” dal Marzo 1999, all’ottobre 2008 * Presidente della Fondazione “Vicenza Città Solidale”.Onlus * Presidente della Associazione Culturale “11 settembre” *Coordinatore Comitato Scientifico per le celebrazioni del 60° della Costituzione - fino al 150° della Unità d’Italia nel 2011- Prefettura di Vicenza - Decreto Prefetto dott. Mattei - Prot. 2007/4 Area Gab - * Per sei anni collaboratore della Fondazione Brodolini (emanazione del Ministero del Lavoro) di Roma occupandosi del rapporto tra il mondo del lavoro e le scuole professionali ad indirizzo artigianale - artistico. Ha scritto per varie testate