Daspo urbano e divieto di ritorno non bastano, Pusher fermato in Campo Marzo a Vicenza. Possamai ribadisce: «Urgono misure più efficaci»

351
polizia campo marzo daspo urbano
La polizia locale di Vicenza ha fermato in Campo Marzo un pusher già colpito da provvedimento di Daspo Urbano e divieto di ritorno in città

Il problema della sicurezza in città di Vicenza e della difficoltà di operare in modo efficace continua ad arricchirsi di nuovi capitoli: le forze dell’ordine controllano, indagano e catturano, i questori emettono provvedimenti di Daspo Urbano, di divieto di dimora, di divieto di ritorno, ma certi personaggi continuano a tornare e ricominciano pure a delinquere, in una sorta di Monopoly in cui ad ogni provvedimento oppongono un “uscite gratis di prigione” o, nel caso specifico “rientrate pure dove non potete”. Succede a Vicenza di continuo, e probabilmente non è un destino solo della città del Palladio, come aveva già più volte denunciato il sindaco Possamai, a proposito della difficoltà di essere davvero efficaci nel combattere il crimine. L’ultimo episodio riguarda un uomo di 37 anni, K.M., che gli agenti del Nos, il nucleo operativo speciale e la squadra antidegrado della polizia locale di Vicenza hanno riconosciuto e fermato in Campo Marzo durante un’attività di controllo antidroga. L’uomo, dopo ripetuti arresti per spaccio nella zona del polmone verde cittadino, era destinatario di un Daspo urbano di due anni emesso dal Questore. Gli agenti lo hanno riconosciuto, fermato e denunciato, e nel corso dei successivi controlli hanno appurato che sul trentasettenne gravava pure un divieto di ritorno a Vicenza per quattro anni. A quanto pare un provvedimento del quale non si è preoccupato K.M., trovato anche in possesso di una modica quantità di marijuana che è stata considerata per uso personale.

Il sindaco Possamai, nel ringraziare la polizia locale per l’attività di presidio e per aver fermato e identificato un soggetto con numerosi precedenti penali, ha nuovamente evidenziato l’assurdità della situazione: «Ormai polizia locale e forze dell’ordine conoscono individualmente la stragrande maggioranza delle persone che commettono ripetutamente reati, ma raramente sono poi in grado di applicare misure efficaci nei loro confronti. In questo caso si tratta addirittura di un soggetto a cui era stata applicata una doppia misura da parte del questore: il Daspo da Campo Marzo e il divieto di ritorno in Comune di Vicenza, entrambi puntualmente ignorati. Il paradosso è che stiamo parlando di poche persone arcinote, che però creano un grande disagio alla cittadinanza: è necessario che a Roma finalmente si adattino gli strumenti e le norme alla realtà vera delle nostre città».

Da gennaio di quest’anno l’attività di indagine di Nos, squadra antidegrado e unità cinofila antidroga della polizia locale ha permesso l’emissione di quattro provvedimenti di Daspo urbano del questore nei confronti di altrettanti pusher, ai quali per due anni è stato vietato l’accesso nella zona di Campo Marzo e dell’intero Quadrilatero. Proprio uno di questi è l’uomo fermato e nuovamente denunciato.

Qui il comunicato ufficiale del Comune di Vicenza