Concluso 76° Ciclo Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza: lascito di Giancarlo Marinelli e rinvio di Possamai su conferma di Enrico Hüllweck

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Ciclo spettacoli Teatro Olimpico di Vicenza, da sx. Fantin, Marinelli, Possamai, Hüllweck, Cirella
Ciclo spettacoli Teatro Olimpico di Vicenza, da sx. Fantin, Marinelli, Possamai, Hüllweck, Cirella

Il 76° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di VicenzaStella Meravigliosa” si è concluso da qualche giorno con la quinta edizione sotto la direzione artistica di Giancarlo Marinelli. Torneremo sulla conferenza stampa di stamattina (presenti il Sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, l’Assessore alla Cultura, Ilaria Fantin, il Presidente della Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, Enrico Hüllweck, il Direttore Artistico del Ciclo Classici, Giancarlo Marinelli e il segretario generale del Teatro Comunale di Vicenza, Pier Giacomo Cirella) per soffermarci sul lascito (anche in video) del direttore artistico e sulla nostra domanda al neo sindaco di Vicenza, anch’essa, in seguito, in video.

A fronte del successo unanimamente riconosciuto delle programmazioni, dell’incidenza sulla realtà culturale non solo cittadina e della gestione del Teatro Olimpico e di quello Comunale, “il fratello” ha detto Giancarlo Marinelli, la questioen da noi posta era se ci fosse l’intenzione di bypassare per almeno una volta lo spoils system e confermare i vertici attuali, tra cui, implicitamente, il presidente della Fondazione Teatro Comunale di Vicenza Enrico Hüllweck, che è da considerare a tutti gli effetti il padre del Teatro Comunale di Vicenza, realizzato durante i suoi mandati da sindaco, e che, per cultura, professionalità e spessore, non andrebbe valutato per le sue affinità politiche ma per le sue qualità complessive.

Dopo qualche tentativo di “diversione” dalla questione centrale, Giacomo Possamai ha rinviato il tutto a prossimi incontri con la Regione Veneto, l’altro attore determinante per le nomine in fieri che ci auguriamo possa concorrere a una scelta logica e storicamente meritocratica.

Tornando all’attività del Teatro olimpico questo mese di intensa programmazione ha visto la realizzazione di otto produzioni, di cui cinque in prima nazionale, che hanno preso vita sul palcoscenico del teatro coperto più antico del mondo e in altri spazi della città.

Il tema centrale dell’edizione 2023 è stato il dilemma del mito tra conservazione e annientamento, creazione e distruzione, ispirato al titolo del romanzo dello scrittore giapponese Yukio Mishima. Questo tema ha guidato gli spettacoli, ognuno molto diverso dall’altro ma tutti di grande suggestione, insieme agli incontri di approfondimento che sono stati particolarmente apprezzati. Questi incontri multidisciplinari hanno coinvolto studiosi, critici e artisti, che hanno discusso con il pubblico temi, suggestioni e problematiche suggerite dalle drammaturgie.

Complessivamente, il ciclo ha coinvolto 110 artisti, tra cui registi, attori e una ventina di musicisti, con un direttore d’orchestra per 24 entrate in scena. Ci sono stati anche 5 eventi di approfondimento seguiti da quasi 500 persone e un’esposizione dei costumi d’epoca nell’Odeo del Teatro Olimpico. Oltre 100 operatori di backstage, tra personale addetto all’assistenza tecnica e logistica, e i responsabili della promozione hanno lavorato dietro le quinte. Il ciclo ha attirato oltre 7.000 spettatori (7.168) e ha generato oltre 100.000 euro di incassi al botteghino (102.821). Questi dati, sebbene positivi, non riescono a catturare appieno la complessità e l’ampiezza dell’intero evento.

Il Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni, promotori e organizzatori, con il sostegno economico del mondo istituzionale, di gruppi bancari e aziende private. A livello produttivo, sono state numerose le collaborazioni con realtà locali e nazionali.

In questa edizione, il Ciclo dei Classici è stato promosso dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana, con il sostegno della Regione del Veneto, il contributo del Ministero della Cultura e la Media partnership di Rai Radio3, una novità assoluta. Inoltre, sono stati partner principali D-Air Lab, sponsor AGSM AIM SpA, e sostenitori Banca delle Terre Venete Credito Cooperativo e Burgo Group.

Per quanto riguarda le produzioni, il Ciclo dei Classici 2023 ha potuto contare sulle collaborazioni di Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale, della Fondazione Taormina Arte, di a.ArtistiAssociati Gorizia, Savà Produzioni Creative, Teatro Ghione Roma, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Enfi Teatro e Tema Cultura.

Il Ciclo dei Classici ha dimostrato ancora una volta la sua vitalità, unendo tradizione e innovazione, sperimentalismo performativo e riflessione sul testo. Ha contribuito a riappropriarsi del classico nella vita di molti e ad avvicinare l’esperienza artistica al Teatro Olimpico a spettatori che forse non l’avevano mai conosciuta. Resta la convinzione che i Classici siano sempre una fonte d’ispirazione per leggere e comprendere l’attualità, proiettandosi verso il futuro.

Il risultato è stato corale, illuminato da una “Stella Meravigliosa” che ha posto l’attenzione su temi importanti di rilevanza civile e personali tormenti. Molteplici voci hanno contribuito a rendere possibile questa edizione 2023, collegando mondi e situazioni distanti e offrendo una pluralità di prospettive.

Sono state coinvolte anche le nuove generazioni, con giovani attori presenti in quasi la metà delle produzioni e un pubblico giovane che ha rappresentato circa il 20% delle presenze under 30.

Questo notevole risultato è stato ottenuto grazie al lavoro di una squadra coesa che ha messo in campo competenze e capacità organizzative, consolidando una rete attiva tra le istituzioni culturali della città, tra cui l’assessorato alla cultura, l’Accademia Olimpica, la Biblioteca civica Bertoliana e il Teatro Comunale.

L’edizione 2023 dei Classici ha visto anche la realizzazione di numerosi eventi de “L’Olimpico incontra il pubblico,” con giornate di studio e tavole rotonde che hanno coinvolto studiosi, artisti e il pubblico, contribuendo a arricchire ulteriormente l’esperienza culturale offerta dal Ciclo dei Classici.

Un libro di grande valore, intitolato “Prospettive 2023,” curato da Cesare Galla, ha accompagnato il Ciclo dei Classici, offrendo presentazioni degli spettacoli e contributi critici di giornalisti, studiosi e rappresentanti del mondo accademico. Questo libro è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia Olimpica e contiene approfondimenti e visioni critiche da parte di esperti del settore.

In sintesi, il 76° Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico di Vicenza “Stella Meravigliosa” è stato un evento culturale di grande rilevanza, che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, coinvolgendo un vasto pubblico e mettendo in luce l’importanza dei classici nella cultura contemporanea.

Sedi degli spettacoli e delle performance – edizione 2023

Teatro Olimpico e Giardino del Teatro – Stradella del Teatro Olimpico, 8

Basilica Palladiana – Piazza dei Signori

Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, Contrà Santa Corona, 25

Chiesa di San Vincenzo – Piazza dei Signori

Museo Diocesano – Piazza del Duomo, 12

Soldiers’ Theatre della Caserma Ederle – Viale della Pace, 276

Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza

Sito ufficiale: www.classiciolimpicovicenza.it

Facebook: @cicloclassici – www.facebook.com/cicloclassici

Instagram: @cicloclassici – www.instagram.com/cicloclassici


Di seguito il comunicato ufficiale

Teatro Olimpico di Vicenza – 76° Ciclo di Spettacoli Classici

Stella Meravigliosa”

Direzione artistica: Giancarlo Marinelli

Si è concluso da qualche giorno il 76° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza “Stella Meravigliosa”, il quinto della Direzione Artistica di Giancarlo Marinelli, un mese di intensa programmazione con otto produzioni, di cui cinque in prima nazionale, che hanno preso vita sul palcoscenico del teatro coperto più antico del mondo e in altri spazi della Città. Tema dell’edizione 2023 il dilemma del mito tra conservazione e annientamento, creazione e distruzione, un “classico” ispirato al titolo del romanzo dello scrittore giapponese Yukio Mishima che Giancarlo Marinelli ha voluto come guida ad accompagnare gli spettacoli, molto diversi ma tutti di grande suggestione e gli incontri di approfondimento, particolarmente apprezzati e partecipati de L’Olimpico incontra il pubblico, eventi multidisciplinari che sono stati animati da studiosi, critici e artisti chiamati a discutere con il pubblico temi, suggestioni e problematiche suggerite dalle drammaturgie.

110 artisti, tra cui registi, attori e una 20ina di musicisti, un direttore d’orchestra per 24 entrate in scena e ancora: 5 eventi di approfondimento seguiti da quasi 500 persone e l’esposizione dei costumi d’epoca nell’Odeo del Teatro Olimpico, circa 100 operatori di backstage, tra personale addetto all’assistenza tecnica e logistica e i responsabili della promozione, più di 7.000 spettatori (7.168), oltre 100.000 euro di incassi al botteghino (102.821); sono questi i dati in estrema sintesi del 76° Ciclo dei Classici, dati sicuramente positivi ma che non riescono a restituire la complessità e la portata dell’operazione.

Il Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico è stato realizzato grazie alla collaborazione tra istituzioni, un collaudato gioco di squadra tra promotori e organizzatori, il sostegno economico del mondo istituzionale (e in questa edizione dei Classici sono tornati, dopo tempo, i contributi del Ministero della Cultura), di gruppi bancari e aziende private mentre a livello produttivo sono state numerose le collaborazioni con realtà locali e nazionali.

La 76° edizione dei Classici al Teatro Olimpico è stata promossa dal Comune di Vicenza, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, l’Accademia Olimpica e la Biblioteca Civica Bertoliana, con il sostegno della Regione del Veneto, il contributo del Ministero della Cultura, con la Media partnership (anche questa, per la prima volta in assoluto) di Rai Radio3;  è stata realizzata in collaborazione con D-Air Lab come main partner, AGSM AIM SpA come sponsor e Banca delle Terre Venete Credito Cooperativo e Burgo Group come sostenitori.

Per quanto riguarda le produzioni il Ciclo dei Classici 2023 si è avvalso delle collaborazioni di Arteven – Circuito Multidisciplinare Regionale, della Fondazione Taormina Arte, di a.ArtistiAssociati Gorizia, Savà Produzioni Creative, Teatro Ghione Roma, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Enfi Teatro e Tema Cultura.

Ancora una volta i Classici hanno dimostrato tutta la loro vitalità, intessendo relazioni, connessioni, rapporti, collegando mondi e situazioni davvero molto distanti, restituendo una pluralità di voci che hanno saputo esprimere e coniugare tradizione e innovazione, sperimentalismo performativo e riflessione sul testo, affermando la riappropriazione del classico nella vita di molti e avvicinando l’esperienza artistica al Teatro Olimpico a spettatori che non l’avevano conosciuta. Resta la convinzione che i Classici siano sempre una fonte d’ispirazione per leggere e comprendere l’attualità, tesi al futuro “un passo innanzi a noi”.

Se corale è il risultato, illuminato da una Stella Meravigliosa che ha fatto luce su temi importanti, di rilevanza civile o di personali tormenti, molteplici e diverse sono state le voci che hanno reso possibile questo originale “canto per l’Olimpico” edizione 2023. I giovani dei PEM – Potenziali Evocati Multimediali con Gabriele Vacis alla regia, per raccontare gli orrori e l’attrazione fatale degli uomini per la guerra ne “Sette a Tebe” ispirato alla tragedia di Eschilo; le narrazioni appassionate di Giorgio Lupano, Lella Costa e Sebastiano Somma con i tormenti e i ricordi della guerra del colonnello Cantwell, l’amore sincero della giovane Renata, le scene di caccia in laguna, nel reading teatrale itinerante tratto dal romanzo di Ernest Hemingway “Di là dal fiume e tra gli alberi”, con i luoghi della città (la Basilica, il Teatro Olimpico e il suo giardino) diventati parte integrante, accesi di vita nella performance.

E ancora lo spettacolo che più di ogni altro ha rappresentato l’originalità della cifra artistica di Giancarlo Marinelli, in veste di regista per “Histoire du Soldat”, con la musica di Igor Stravinskij diretta dal vivo da Beatrice Venezi con la strepitosa voce narrante di Drusilla Foer, il diavolo a cui il giovane soldato vende la sua anima con le sembianze di Andrè De La Roche, i musicisti dell’Ensemble da camera della OTO e la multivisione di Francesco Lopergolo. Accanto ad un Novecento che si fa Classico, nei due spettacoli appena citati, da ricordare l’esperienza straniante del non detto nelle performance audience-specific per un gruppo ristretto di spettatori per “Still Novo”, con Palazzo Leoni Montanari, la chiesa di San Vincenzo e il Museo Diocesano a fare da scenario allo spettacolo ideato e diretto da Daniele Bartolini.

Un ritorno alla mitologia è stato invece quello di “Circe”, voce sola di un monologo interpretato con potenza e carisma da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale nel testo di Luciano Violante all’Olimpico in veste di drammaturgo, a concludere la sua trilogia sulle regine di sangue. E ancora un mito, quello di Ulisse che dalla versione novecentesca di Joyce, interpretato da Giuseppe Pambieri, racconta il suo viaggio e il suo farsi uomo grazie al coro dei giovani attori di Tema Cultura Academy, diretti da Giovanna Cordova in “Odisseo, colui che corse al di là del mare” in un nuovo capitolo de La Tragedia Innocente.

Un personaggio pubblico che mette a nudo la sua storia personale, il rapporto con la madre e la capacità di costruire bellezza, superando fragilità e dolori strazianti: è stato un inatteso Diega Dalla Palma, outsider della scena ma perfettamente in grado di dominarla, con la sua performance “Bellezza Imperfetta. Fra vacche e stelle”, applauditissimo da un pubblico profondamente commosso.

Ancora un’esperienza straordinaria, per l’ultimo titolo dei Classici edizione 2023, con “Gli Americani a Vicenza” da un racconto (forse uno dei migliori, come lo giudicò Fernando Bandini) di un Parise giovane e già famoso, che racconta l’arrivo del contingente SETAF come lo sbarco degli alieni in città, un reading con parole e jazz, dal testo di Antonio Stefani, anche in veste di protagonista accanto agli attori di Tema Cultura diretti da Giovanna Cordova, uno spettacolo, per la prima volta in assoluto, realizzato nel Soldiers’ Theatre all’interno della Casera Ederle.

La sfida e la promessa di portare l’Olimpico ovunque si è realizzata, quella di uscire dai confini del Teatro monumento per portare la forza del suo messaggio in ogni luogo; ed è stata superata anche la sfida di costruire un ponte tra le generazioni, con i giovani attori in scena in quasi metà delle produzioni teatrali e i giovani che hanno affollato le platee dei Classici con circa il 20% delle presenze under 30.

Un risultato notevole, raggiunto grazie al lavoro di una squadra coesa che ha saputo mettere in campo, a livello organizzativo, competenze e capacità e ha consolidato una rete attiva tra le istituzioni culturali della città: Assessorato alla Cultura, Accademia Olimpica, Biblioteca civica Bertoliana e Teatro Comunale, con la guida attenta del Direttore Artistico per condividere scelte e proposte culturali.

Sono frutto di queste collaborazioni anche alcuni degli appuntamenti de L’Olimpico incontra il pubblico, con la giornata di studi nell’Odeo del Teatro Olimpico dedicata a “Brucia il classico alla prova del tempo” organizzata dall’Accademia Olimpica con la Biblioteca Bertoliana, in cui al mattino i relatori Monica Centanni, Anna Beltrametti e Giorgio Ieranò e il regista Gabriele Vacis si sono confrontati sul tema Fratelli nemici. Drammaturgia della guerra ne “I Sette contro Tebe” mentre il pomeriggio ha avuto luogo Una conversazione necessaria. Dialogo tra un testo antico e un attore, protagonisti Monica Centanni, Accademica Olimpica e l’attore Matteo Cremon.

Dai grandi classici al Novecento con il secondo incontro “Hemingway, di là dal testo nell’amore” per raccontare la struggente storia d’amore tra il grande scrittore statunitense e la giovane nobildonna veneziana Adriana Ivancich che ispirò il personaggio di Renata nel romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi” raccontata dalla voce della nipote Ivana Ivancich Marchesi, intervistata da Marco Ghiotto, ideatore e anima del sito ViCult.net .

Particolarmente interessante “Lo sguardo di Circe” l’incontro in cui Luciano Violante è stato intervistato da Antonio Di Lorenzo, scrittore e giornalista de Il Vicenza, per raccontare lo sviluppo e la genesi dello spettacolo in scena e per parlare di temi importanti come la giustizia e l’incontro con altre culture, già presenti nei Classici ma profondamente contemporanei, un incontro che ha visto la partecipazione dello scrittore Pietrangelo Buttafuoco.

Molto apprezzata e partecipata è stata l’edizione 2023 dei Classici Contro, in Basilica Palladiana con gli ideatori della rassegna, i docenti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani – in azione con il Laboratorio di Ricerca Aletheia Ca’ Foscari – a discutere de “La crisi degli eroi: archetipi del dubbio, dell’errore e del dolore” con Gianpiero Alighiero Borgia, regista, attore e fondatore del Teatro dei Borgia, in una discussione sulla crisi di un modello che dall’antichità attraversa letteratura e pensiero per arrivare ai giorni nostri.

Un grande successo ha avuto il quinto incontro, sempre in Basilica Palladiana, la tavola rotonda dedicata a “Teatro. La Porta del Tempo. Il tempo della tragedia, il tempo dell’azione, il tempo degli dèi” in cui sono stati chiamati a confrontarsi artisti e studiosi di diversa estrazione, accomunati dalla passione per la ricerca e dal desiderio di percorrere il confine che da ciò che è noto ci porta a scoprire ciò che non conosciamo. A confrontarsi sono stati Christian Greco, egittologo e direttore del Museo Egizio di Torino; Caterina Barone, critico teatrale e studiosa di storia del teatro antico greco e latino; Ferdinando Ceriani, regista; Diego Dalla Palma, imprenditore e icona del mondo dello stile e dell’immagine Made in Italy, Maria Elisa Avagnina, storica dell’arte e vicepresidente dell’Accademia Olimpica, Sergio Perosa, linguista, critico letterario, traduttore, professore emerito dell’Università ca’ Foscari e accademico olimpico, moderati da Lorenzo Parolin de Il Giornale di Vicenza.

La guida preziosa che accompagna abitualmente il Ciclo dei Classici è “Prospettive 2023”, il volume curato da Cesare Galla che contiene con le presentazioni degli spettacoli, i contributi critici di giornalisti, studiosi e rappresentanti del mondo accademico; realizzata in collaborazione con l’Accademia Olimpica, la nuova edizione contiene gli approfondimenti e le visioni critiche di Andrea Rodighiero, Sergio Perosa, Nicola Ferrari, Riccardo Brazzale, Matteo Brighenti, Maria Grazia Ciani, Giorgio Ieranò, Umberto Curi, Silvio Perrella e Antonio Stefani.

Sedi degli spettacoli e delle performance – edizione 2023

Teatro Olimpico e Giardino del Teatro – Stradella del Teatro Olimpico, 8

Basilica Palladiana – Piazza dei Signori

Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, Contrà Santa Corona, 25

Chiesa di San Vincenzo – Piazza dei Signori

Museo Diocesano – Piazza del Duomo, 12

Soldiers’ Theatre della Caserma Ederle – Viale della Pace, 276 

Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza

Sito ufficiale: www.classiciolimpicovicenza.it

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Fonte: Conclusione del 76° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza , Comune di Vicenza

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