Coronavirus in Veneto, battaglia ancora lunga ma dati positivi su terapie intensive e isolamento domiciliare

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Coronavirus Covid 19
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All’indomani della proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre l’esperto di analisi dati Luca Fusaro fa un bilancio di come sia variata la situazione epidemiologica rispetto alla settimana precedente prendendo in esame l’indice Rt, i nuovi contagi e gli attualmente positivi, i tamponi diagnostici.

Indice Rt

Secondo il monitoraggio elaborato dalla cabina di regia costituita da ministero della Salute, Istituto superiore di sanità e regioni, nel periodo 29 giugno – 5 luglio 2020, sono 5 le Regioni con un indice Rt superiore ad 1, Emilia-Romagna e Veneto con 1,2 (era 1,12 la settimana precedente), segue la Toscana con 1,12, il Lazio con 1,07 e il Piemonte con 1,06. La Lombardia è a 0,92. Il direttore per la prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, ha affermato che in diverse regioni l’indice di contagio ha superato quota 1 a causa di “alcuni focolai di rilevanza piu’ o meno grave per l’importazione di infezioni dall’ estero”.

Nuovi contagi e gli attualmente positivi

In Italia i primi 10 giorni di giugno si erano registrati 2.744 casi di positività al SARS-CoV-2, i primi 10 giorni di luglio sono 683 in meno, pari a 2.061. Nel periodo 27 giugno – 3 luglio in Veneto i nuovi contagi sono stati 52, mentre in questa settimana, 4-10 luglio, sono 55 (+3). Il 4 luglio gli attualmente positivi nella nostra regione erano 388, mentre il 10 luglio sono 394 (+6). La notizia positiva è che ben il 95,7%, pari a 377, è in isolamento domiciliare. In Italia continua la riduzione dei soggetti positivi al Covid-19 ricoverati in terapia intensiva: sono 65 di cui 3 in Veneto.


Valutiamo, adesso, il fattore di crescita in media settimanale del periodo 4-10 luglio per tutte le regioni. Il fattore di crescita in media settimanale, espresso in percentuale, indica il rapporto tra la variazione (numero di oggi – numero di ieri) e il totale degli attualmente positivi in media settimanale. Quando il fattore di crescita è maggiore di zero, l’epidemia si sta diffondendo. Quando è uguale a zero, l’epidemia si è fermata. Quando il fattore di crescita è negativo, l’epidemia sta regredendo.

Nel periodo 27 giugno – 3 luglio il fattore di crescita in media settimanale in Veneto era stato pari a -3,16%, tra i migliori in Italia, l’epidemia era in una fase di regressione. In questa settimana, 4-10 luglio, vediamo che è leggermente sopra lo zero e pari a 0,15%, contro una media italiana di -1,48%. In Italia l’epidemia è in regressione mentre nella nostra regione i soggetti attivi, tra il 4 e il 10 luglio, sono aumentati di 6 unità e il fattore di crescita in media settimanale pari a 0,15% dimostra una leggera diffusione del Covid-19. Secondo questa elaborazione si nota come le regioni con una maggiore diffusione dell’epidemia, in quest’ultima settimana, siano state Basilicata e Valle d’Aosta che sono quelle con meno casi attivi pari a 5. La Provincia autonoma di Trento, invece, con un -7,20% è quella dove l’epidemia ha avuto una maggiore regressione, infatti gli attualmente positivi sono passati da 48 del 4 luglio a 27 del 10 luglio.

Tamponi diagnostici

I tamponi diagnostici sono quelli che servono a scoprire se una persona è infetta, escludendo così i successivi tamponi di controllo. La tabella mostra il numero di tamponi diagnostici analizzati, quelli positivi e negativi in valore assoluto e percentuale. Nella settimana 27 giugno – 3 luglio sono stati analizzati 19.036 tamponi diagnostici e solo lo 0,27% è risultato positivo. Tra il 4 e il 10 luglio i tamponi diagnostici processati sono 15.665 e lo 0,35% sono risultati positivi, pari a 55.
Data
Tamponi diagnostici
Tamponi positivi e %
Tamponi negativi e %
27.06 – 03.07
19.036
52 (0,27%)
18.984 (99,73%)
04.07 – 10.07
15.665
55 (0,35%)
15.610 (99,65%)

Col prossimo grafico andiamo a valutare la percentuale di tamponi positivi, data dal rapporto tra i nuovi contagi e le persone testate, nelle altre regioni. Nella settimana 4-10 luglio tale rapporto per il Veneto è 0,35% ed è inferiore alla media nazionale pari a 0,84%. In Lombardia è 1,79% mentre in Valle d’Aosta e Molise è pari a 0 in quanto non sono stati segnalati casi di positività in quest’ultima settimana.

Conclusioni

In seguito ai numerosi contagi di importazione l’Italia ha predisposto il divieto di ingresso per chi arriva da 13 Paesi a rischio: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Macedonia, Moldavia, Oman, Panama, Perù, Kuwait, Repubblica Domenicana. Per tutti gli altri Paesi extra Ue ed extra Shenghen resta l’obbligo di quarantena.

Nel periodo 29 giugno – 5 luglio 2020 l’indice Rt del Veneto è 1,2 contro l’1,12 della stima precedente. Nella settimana 4-10 luglio è aumentato il numero di contagi di 3 unità, 55 contro i 52 del precedente monitoraggio. Gli attualmente positivi sono aumentati da 388 a 394, nel periodo 27 giugno – 3 luglio erano addirittura scesi di 92 unità. L’aumento dei soggetti attivi ha comportato una leggera progressione dell’epidemia con un fattore di crescita in media settimanale pari a 0,15%, era -3,16% nella settimana precedente. La percentuale di tamponi diagnostici positivi resta bassa e pari a 0,35%, contro una media nazionale di 0,84%.

L’Istituto Superiore di Sanità afferma che “sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV-2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti. Il numero di nuovi casi di infezione rimane nel complesso contenuto. Questo avviene grazie alle attività di testing-tracing-tracking che permettono di interrompere potenziali catene di trasmissione sul nascere. La riduzione nei tempi tra l’inizio dei sintomi e la diagnosi/isolamento permette una più tempestiva identificazione ed assistenza clinica delle persone che contraggono l’infezione.”

I dati di questa settimana dimostrano secondo Fusaro che la battaglia è ancora lunga. Le notizie positive sono:la continua riduzione dei contagiati ricoverati in terapia intensiva: 65 in Italia, pari allo 0,48% dei soggetti attivi, 3 in Veneto, pari a 0,76%; l’alta percentuale di coloro che non richiedono cure presso le strutture sanitarie e che quindi sono in isolamento domiciliare: 12.519 su un totale di 13.428 attualmente positivi in Italia pari a 93,2%, 377 su un totale di 394 casi attivi in Veneto pari a 95,7%.

Luca Fusaro

Dottore Magistrale in Economia Applicata ed esperto analista di dati