Coronavirus, Conte: “epidemia preoccupa, confronto in Parlamento per proroga stato di emergenza, campagna per Immuni”

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Conte riferisce su Mes tra i ministri Gualtieri e Di Maio
Conte riferisce tra i ministri Gualtieri e Di Maio

Di seguito le dichiarazioni del primo ministro Giuseppe Conte a conclusione del Consiglio europeo

“Nella giornata di oggi la discussione del Consiglio europeo si è incentrata sui temi all’ordine del giorno, la digitalizzazione, la Cina, la Brexit, poi però siamo passati a discutere di un tema a cuore per tutti, l’evoluzione della pandemia. Il confronto è stato molto articolato sulle rispettive esperienze nazionali. Abbiamo condiviso le preoccupazioni, tutti siamo consapevoli che l’epidemia è in corso e i numeri segnalano criticità ancora in corso”.

“Chiederò un confronto in Parlamento per la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Non è ancora stato deliberato proprio perché intendo aprire un dibattito in Parlamento. Prorogare lo stato di emergenza non vuol dire assumere poteri straordinari, ma semplicemente mantenere in piedi la macchina della protezione civile, le funzioni del commissario Arcuri o le autonomie dei presidenti di Regione”.

“In Italia la situazione dal punto di vista della pandemia è comparativamente migliore rispetto agli altri Paesi ma ieri abbiamo avuto un segnale di crescita dei contagi, abbiamo fatto tantissimi test ma rimangono numeri che devono spingerci a tenere alta la soglia di attenzione. Abbiamo ripreso l’attività scolastica e questo è un ulteriore motivo di attento monitoraggio”, ha aggiunto Conte.

“Finora abbaimo fatto delle scelte, rafforzare il sistema sanitario, fare tanti test, investimenti per la scuola, e altre precauzioni di base che ci consentono di affrontare questa fase. Ma non possiamo cantare vittoria”.

“Annuncio ora che partirà una campagna a cui hanno aderito reti giornalistiche pubbliche e private per promuovere la app Immuni, strumento utile che facilita il contact tracing. Non è obbligatorio scaricarla ma va considerato un imperativo morale. I dati rimangono anonimi, è rispettata la privacy ma tutti avremo la possibilità di essere più efficiente nella prevenzione”.

Quanto all’uso delle mascherine in luogo aperto, Conte ha precisato che “il Governo non ha ancora deciso niente di vincolate in merito”.