Cosa bisogna sapere sul futuro della Cyber sicurezza dopo l’attacco alla regione Lazio

133
Cyber attacchi
Cyber attacchi

Cosa è successo: Il primo agosto, i server della regione Lazio sono stati colpiti da un attacco informatico che li ha bloccati per cinque giorni, bloccando anche le prenotazioni per la campagna vaccinale. Il presidente Nicola Zingaretti l’ha definita un’azione “di stampo terroristico”.
 
Perché è importante: Quanto accaduto nei primi giorni di agosto è un campanello di allarme sul ritardo di anni che l’Italia ha nel campo della cyber sicurezza, sia a livello militare che civile ed economico. Mentre gli attacchi contro siti e server di istituzioni, imprese e gruppi industriali si moltiplicano di anno in anno, l’Italia si è dotata solo il 10 giugno scorso di un’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale(Acn). Per volontà del governo Draghi, il neo direttore Roberto Baldoni, già vicedirettore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, si troverà a gestire un budget di 530 milioni di euro fino al 2027, oltre a 300 dipendenti che potrebbero diventare 800 nei prossimi sei anni. Per gestire attacchi simili a quelli contro la regione Lazio, il primo intervento sarà affidato a un apposito Nucleo per la sicurezza cibernetica, ispirato alla 77esima brigata istituita dalla Gran Bretagna nell’aprile 2015 per la difesa della rete informatica britannica. Anche negli Stati Uniti la sicurezza informatica è un tema sempre più centrale. Lo scorso gennaio, il Presidente Joe Biden ha dato il via libera all’American Rescue Plan per modernizzare l’It federale con un investimento di circa dieci miliardi di dollari. I fondi saranno suddivisi tra il Technology modernization fund per l’innovazione degli apparati informatici del governo federale statunitense, e la Cybersecurity and infrastructure security agency, creata nel 2018 all’interno del dipartimento per la Sicurezza interna. Sempre più studiosi insistono però per un approccio più sinergico tra i diversi attori dei servizi di sicurezza e dell’esercito, oltre che dell’amministrazione civile e delle imprese private.

La nostra visione: Il ritardo italiano, e di molti partner Nato, in tema di sicurezza informatica è una delle più grandi debolezze infrastrutturali che si dovranno risolvere nei prossimi anni. Il caos nel sistema di prenotazioni del vaccino della regione Lazio è solo un’avvisaglia di quello che un attacco informatico ben condotto può significare per il regolare funzionamento di un sistema complesso come qualunque Paese industrializzato. Chi resta indietro su questo tema espone la sicurezza dei suoi cittadini alle ritorsioni di Stati ostili o di qualunque gruppo terroristico o criminale in grado di dotarsi delle attrezzature e delle competenze necessarie per un’azione di cyber guerra.

Fonte The Vision