Covid, Bond (FI): “italiani bloccati in Brasile ma zero controlli per chi arriva qua, assurda disparità trattamento”

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Parcheggio Aeroporto Marco Polo di Venezia
Aeroporto Marco Polo di Venezia

“Zero controlli nei nostri aeroporti per chi viene dall’estero, e poi abbiamo i nostri connazionali bloccati in Brasile. Dimenticanza o distrazione o, ancora peggio, inefficiente organizzazione? Resta comunque un’assurdità”. Così Dario Bond, deputato azzurro, solleva in una nota il tema degli scarsi controlli negli aeroporti italiani. “Per arrivare in Italia dall’estero – spiega Bond – l’Ordinanza del Ministero della Salute prevede solo un tampone effettuato alla partenza, nelle 72 ore prima dell’arrivo nel nostro Paese. Nessun controllo è invece previsto all’arrivo, nessuno verifica la temperatura corporea, nessuno chiede il certificato del tampone. E soprattutto a nessun viaggiatore, da qualsiasi posto arrivi, è richiesto un nuovo tampone all’arrivo prima di uscire dall’aeroporto. A nessuno, tranne che ai cittadini di provenienza dal Brasile, dove sappiamo bene che è molto forte la comunità degli italiani che volentieri vorrebbero ricongiungersi ai propri familiari del paese d’origine. Spesso si tratta di cittadini italiani, residenti all’estero, che pagano le tasse in Italia. La cosa ancora più grave riguarda chi si è recato in viaggio di lavoro in Brasile e che, pertanto, non può fare ritorno in Italia. Per questo ho presentato un’interrogazione a risposta scritta ai Ministri degli affari esteri e della Salute, per sapere come e quando intendano superare queste restrizioni che creano una disparità di trattamento dei cittadini inaccettabile”.