Dalla Rosa, Rucco & c. ancora muti e allora Coviello ripete ai candidati di Vicenza: “il comune parte civile e paghi i 93.000 ? per dare ai vicentini truffati atti processo BPVi”

287

Dopo aver lanciato la proposta il 14 maggio durante la presentazione di “BPVi. Bugie Popolari Vicentine (clicca qui per acquistarlo online, vai su Amazon oppure lo trovi nelle migliori edicole e librerie oltre che presso la nostra sede di strada Marosticana 3 a Vicenza), il libro dossier agli atti della Commissione regionale di inchiesta sulle banche venete, rivolgendomi a tutti i candidati sindaco e a tutti i candidati consiglieri, presenti o assenti, per le prossime amministrative di Vicenza e dopo averla proposta il 15 maggio alle 10.37 e poi il 21 alle 22.25, pubblico di nuovo e lo farò fino a quando Dalla Rosa, Rucco & c. non diranno “sì” o “no” ai loro elettori, una semplicissima proposta in due passi a favore dei soci truffati dalla Banca Popolare di Vicenza.

Nessuno ad oggi, a destra e a manca, l’ha ripresa a parte un richiamo nel programma del Psi, che, però, avevo contribuito a stendere io prima di uscire da quella formazione.
Perchè? Troppo impegno dedicato alla polemica fascisti antifascisti oppure inchino continuo di tutti al potere e ai sottopoteri evidentemente ancora dominanti a Vicenza?

Ai candidati la risposta, a noi sta “non mollare!” e questo non è un grido fascista! 

Riassumo, quindi, semplicemente la proposta in due step invitando il futuro sindaco, di qualunque parte sia purchè sia dalla parte dei cittadini truffati, a impegnarsi a fare quanto da me già proposto, invano, su queste “pagine” e ripreso da alcuni consiglieri comunali al sindaco uscente Achille Variati per la prima parte, ad oggi ancora non attuata.

Poiché il Comune di Vicenza detiene un sia pur modesto numero di azioni della ex Popolare e, quindi, ha diritto a farlo si costituisca parte civile, come hanno già fatto migliaia di altri vicentini azzerati economicamente e moralmente, nella loro dignità.

Anche se è rimasta solo la prima udienza del dibattimento per questo atto dovuto, che chi di dovere avrebbe dovuto compiere da subito e per “primo”, cosa che sarebbe stata eticamente ben più rispettosa della comunità di cui altri rispetto a Variati, simbolo della Vicenza che fu, si candidano ad essere primi cittadini, la costituzione di parte civile dà un diritto fondamentale, quello dell’accesso agli atti del processo.

Atti che, per la loro mole, circa un milione di pagine, costano per la loro “acquisizione” 93.000 euro (assurdità anche questa perchè se difendersi è un diritto costituzionale, poi non può costare cifre abnormi poterlo esercitare).

Poichè nessun socio, nessuna associazione, nessun avvocato si è accollata singolarmente la spesa per avere in mano lo strumento fondamentale e più completo per tutelare le ragioni dei truffati, il nuovo sindaco si differenzi dal vecchio (sindaco e sistema) trovando il modo tecnico per attivare come primo provvedimento del prossimo consiglio comunale lo stanziamento di quella cifra, modesta in un bilancio comunale che trova soldi per chi vuole ma a vantaggio, questa volta, della comunità tutta: i soci direttamente, i cittadini non soci per i danni indotti che stanno subendo per il danno economico generale.

Senza quelle “carte” qualunque proposta di “sportello di supporto ai soci” è semplicemnte risibile.

Dio non voglia, però, che la data del dibattimento, l’ultima occasione per costituirsi parte civile, non arrivi durante le brumose fasi di passaggio di consegne: il “sistema” avrebbe conseguito un altro successo pilatesco e… piratesco”.