Dopo un anno e mezzo di rinvii per motivi di salute, il 14 gennaio avrà inizio il processo all’ex direttore generale dell’ex Banca Popolare di Vicenza Samuele Sorato. Si inizia con il dibattimento in cui le parti civili si potranno costituire.
“Presumo saranno diverse persone – ci spiega l’avvocato di parte civile Michele Vettore – sarà un momento decisivo perché si saprà che tipo di partecipazione civile ci sarà, dubito che ci sarà la stessa partecipazione del filone principale”
“Gli avvocati di Sorato, Fabio Pinelli e Alberto Berardi, cercheranno di fare obiezioni per rallentare, verrà richiesta l’acquisizione di elementi dal filone principale“.
Le sue aspettative sull’andamento del processo?
Il nemico numero uno delle parti civili sarà la prescrizione, quindi confido nel buon andamento, nel fatto che si dia un’impronta al procedimento non lenta, anche se non potrà essere veloce vista la portata.
Da cosa potrebbe dipendere la lentezza?
La lentezza può essere in un certo senso naturale, legata alla lentezza del sistema processuale, ma può anche essere indotta e condotta dalle parti. Se per un impedimento l’udienza è rinviata di sei mesi, e non di uno, è chiaro che con due udienze all’anno tutto va più lento, quindi auspico una calendarizzazione intensa come quella attuata dalla presidente del collegio giudicante De Stefano per arrivare a sentenza nel processo principale, da cui la posizione di Sorato è stata stralciata”.
Una sentenza che voi vi aspettate sia esemplare come quella chiesta per Zonin?
Mi aspetto una condanna con la c maiuscola perché penso che Sorato abbia le responsabilità maggiori, dava gli ordini, le intercettazioni telefoniche che emergono non lasciano dubbi. Ce n’è una (qui il video completo di ViPiù) in cui Sorato in una riunione dice ‘quello che vi dico qua non deve saperlo neanche il vostro cane’, segno evidente che quello che si dicevano i vertici era diverso da quello che veniva detto ai soci”.