Criminalità organizzata, commissione consiliare Regione Veneto: “3 interdittive antimafia negli ultimi due mesi”

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La commissione consiliare di vigilanza e controllo del Veneto ha votato all’unanimità la presa d’atto sulla relazione informativa biennale per il monitoraggio dello stato di attuazione della L.R. 28 dicembre 2012, n. 48, ‘Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile’. Sono stati auditi, tra gli altri, il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, Pierpaolo Romani, e il coordinatore regionale, Sabrina Doni, ed è intervenuto l’Assessore regionale Cristiano Corazzari, che ha ricordato i diversi progetti e iniziative portati avanti nell’ultimo biennio dalla Regione per dare piena attuazione alle finalità della normativa regionale.

“Abbiamo cercato di sensibilizzare le istituzioni pubbliche e i cittadini alla cultura della legalità e investito nella formazione degli operatori nel settore della sicurezza – ha spiegato l’Assessore – Credo che ora sia quanto mai opportuno valorizzare maggiormente il ruolo ricoperto dall’Osservatorio regionale per il contrasto della criminalità organizzata e mafiosa, il quale deve diventare sempre più un organo di impulso e di riferimento in materia”.

Il presidente della commissione, Andrea Zanoni (PD) (in foto) a margine dei lavori, ha osservato come “dai contributi offerti oggi dai relatori, e in particolare dal numero delle interdittive antimafie, è emerso come sia di estrema attualità il tema della promozione della legalità e, purtroppo, anche il pericolo delle infiltrazioni della criminalità organizzata e mafiosa. Basti pensare che dal 2014 al 2018, in Veneto, sono state ben 37 le interdittive antimafia prefettizie. E, negli ultimi due mesi, sono già 3 le interdittive poste in essere dalle Prefetture venete, senza dimenticare che, nel mese di ottobre 2020, la Prefettura di Mantova ha emanato una interdittiva antimafia a carico di un’azienda che si occupa dei cantieri delle Olimpiadi invernali 2026”.

“Stando così le cose, credo che sia particolarmente importante il ruolo ricoperto dal nostro Osservatorio regionale – ha spiegato Zanoni – Ricordiamo che il 12 febbraio scadono i termini per la presentazione delle candidature dei componenti dell’Osservatorio e auspico che possano pervenire numerosi e qualificati curricula”.

Il vicepresidente Roberto Bet (Zaia Presidente) ha sottolineato come “la Regione del Veneto ha sempre dimostrato particolare attenzione al tema della legalità e, dalle relazioni presentate oggi, abbiamo preso atto di come le attività di controllo sono svolte in modo efficiente; questo offre totale garanzia, in primis agli amministratori, ma anche a tutti i cittadini, sul fatto che il Veneto è in prima linea sul fronte della tutela della legalità e del contrasto a ogni forma di criminalità organizzata e mafiosa”.

La relazione è stata illustrata dal dott. Mauro Stacchiola, funzionario della Direzione regionale Protezione Civile e Polizia Locale, struttura incaricata dell’attuazione della L.R. 48/2012. “Il periodo analizzato va dal secondo semestre 2018 agli ultimi sei mesi del 2020 – ha spiegato Stacchiola – Tre sono i principali soggetti indicati dalla legge regionale, chiamati a operare in modo sinergico tra loro: la Giunta e il Consiglio regionale, l’associazione Avviso Pubblico. In particolare, la Giunta è impegnata a diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, a formare gli operatori del settore, anche stipulando Protocolli di intesa e di collaborazione con organi statali ed enti pubblici. Il Consiglio regionale si avvale dell’Osservatorio, previsto dall’articolo 15 della L.R. 48/2012, per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa e la promozione della trasparenza. Il Consiglio, su proposta dell’Osservatorio, indica alla Giunta regionale, nei settori economici e amministrativi ritenuti più esposti alle infiltrazioni criminali, interventi volti a favorire la conoscibilità dei presidi di trasparenza e legalità adottati in tali contesti. Avviso Pubblico, dal 1996, è un’associazione impegnata a promuovere la cultura della legalità nei territori”. “La criminalità organizzata presenta una grande capacità di mimetizzarsi e può quindi infiltrarsi in modo subdolo all’interno della nostra società, soprattutto in questo periodo di grave difficoltà economica dovuto all’emergenza sanitaria” – ha affermato il funzionario della Regione – che ha ricordato, “tra le diverse iniziative, il Protocollo d’Intesa stipulato con l’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali ‘Marco Fanno’, per favorire iniziative volte al recupero dei beni confiscati alle mafie”.

Alberto Zannol, della Direzione regionale agroalimentare, ha sottolineato come “dietro alla contraffazione alimentare si nascondono molte organizzazioni criminali ed è quindi necessario contrastare questo fenomeno investendo sui marchi territoriali di qualità dei prodotti e vigilando con attenzione sull’intera filiera agroalimentare”.

La dottoressa Paola De Polli, responsabile anticorruzione e trasparenza della Giunta regionale, ha sintetizzato la sua attività in tre parole: “etica, legalità e responsabilità”. “E’ necessario promuovere il principio di trasparenza e di auto responsabilizzazione delle diverse Strutture regionali – ha chiarito la dottoressa – Tra gli strumenti messi a disposizione dal legislatore, ricordo innanzitutto il Piano triennale per la prevenzione della corruzione e la promozione della trasparenza, nonché l’adozione di misure generali e specifiche volte a mitigare i fattori di rischio. Sono stati stipulati diversi Protocolli per sensibilizzare alla promozione della legalità. Credo che sia molto efficace la sinergia tra la legge nazionale, la L. 190/2012, per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione, e quella regionale, la L. 48/2012”. “Attraverso ANAC, è prevista una modalità di segnalazione anonima delle attività illecite da parte dei cittadini”, ha concluso Paola De Polli.

Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, è entrato nel merito della collaborazione progettuale portata avanti con la Regione del Veneto, a iniziare “dall’organizzazione della ‘Giornata regionale della memoria e dell’impegno’ in ricordo delle vittime di mafia, prevista dall’articolo 17 della legge regionale. Abbiamo realizzato cinque edizioni, con il coinvolgimento di quasi 4 mila studenti e circa 150 docenti di tutte le province del Veneto. Lavoriamo in modo particolare per sensibilizzare i ragazzi delle scuole, informandoli su come opera la criminalità organizzata e mafiosa nel territorio e promuovendo la conoscenza della legge 48/2012. Favoriamo periodicamente incontri tra i ragazzi e i familiari delle vittime innocenti delle mafie e cerchiamo di coinvolgere i giovani in percorsi di educazione civica. Credo che sia necessario far conoscere e applicare di più tutte le disposizioni previste dalla legge 48/2012, una normativa importante, studiata in base alle peculiari caratteristiche del territorio veneto”. “Siamo chiamati a dare continuità a iniziative formative per creare cittadini attenti e responsabili, vigili per prevenire il diffondersi delle mafie – ha aggiunto il coordinatore nazionale – Ricordo, tra diverse iniziative, il progetto formativo ‘Conoscere le mafie, costruire la legalità’, rivolto alla polizia locale, a funzionari, amministratori pubblici e altri soggetti direttamente interessati al tema della prevenzione e del contrasto al crimine organizzato e della promozione della cultura della legalità. Le mafie si infiltrano con facilità nel nostro tessuto economico e produttivo ed è quindi strategico lavorare tutti assieme, ai diversi livelli istituzionali, per difendere il nostro tessuto sano”.

Sabrina Doni, coordinatrice regionale di Avviso Pubblico, ha ricordato il ruolo e le principali iniziative realizzate dall’associazione che, a partire dal 1996, è stata capace di “mettere in rete 9 regioni (Veneto, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Umbria, Puglia, con l’aggiunta della Provincia Autonoma di Trento) e più di 450 enti locali, i cui amministratori, trasversalmente, al di là delle rispettive appartenenze politiche, si sono impegnati a promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile. Siamo periodicamente auditi dalle commissioni parlamentari di Inchiesta che si occupano di prevenzione e contrasto delle mafie. Abbiamo dato vita al progetto ‘Osservatorio Parlamentare’, per monitorare il lavoro portato avanti da Camera e Senato in materia di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata. Con il rapporto ‘Amministratori sotto tiro’, cerchiamo di fare il punto sulle intimidazioni subite da chi è impegnato in prima linea per contrastare le mafie”.

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