Dieci immobili abbandonati da riqualificare a Vicenza, l’inizio di un percorso virtuoso e condiviso?

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ex macello
ex macello

“Immobili di proprietà comunale inutilizzati e di valore storico-culturale: futura valutazione del loro utilizzo, riutilizzo o alienazione”. Questo è stato l’ordine del giorno della IV Commissione Consigliare del Comune di Vicenza riunitasi ieri 24 giugno con la partecipazione anche della II Commissione.

In tanti quindi per affrontare un tema di assoluta rilevanza strategica per il cosiddetto “Bene Comune” anche con l’obiettivo di individuare spazi da destinare ad una dichiarata crescente e indefinita domanda delle associazioni del territorio.

Grande sorpresa personale è stata la dichiarata assenza di una mappatura dei suddetti immobili; documento che pensavo fosse stato elaborato nel dettaglio dalla precedente Amministrazione Comunale in relazione al tanto discusso “ Fondo Immobiliare”…

Le slide presentate dal dott. Tirapelle sulle cosiddette 10 principali opportunità/necessità da riqualificare (palazzo ex Aci, ex scuola Giuriolo, ex macello, ex scuola Giusti, ex fiera, ex guardia di finanza, ex tribunale, ex distretto militare, fabbicati in via Porto Godi- viale Fiume e quelli in via San Rocco attualmente occupati dall’igiene ambientale Aim), sono state l’occasione condivisa da tutti i presenti di una necessaria mappatura allargata a tutto ciò che è attualmente inutilizzato sia quindi di proprietà pubblica che privata.

Trattasi in sintesi di centinaia di migliaia di metri cubi che evidenziano una città in via di abbandono e priva di una qualsiasi visione di rigenerazione. Rigenerazione a partire dal riutilizzo dell’esistente con proposte di incentivazione per il privato e con nuove politiche attrattive necessarie ad aumentare la popolazione residente ed attività econonomiche ecosostenibili.

Una possibile nuova “borsa” nella quale l’offerta possa incontrare una domanda veramente interessata anche al reale significato di Bene Comune e non come la solita attività speculativa per la quale il cittadino si è purtroppo abituato ad assistere passivamente.

Per esempio affrontare con convinta disponibilità nuovi percorsi di perequazione urbanistica anche con scambi di volumi e nuove aree verdi. Destinazioni necessarie al miglioramento della qualità dell’ambiente e della nostra conseguente salute.

Spes ultima dea dicevano i latini … e speriamo quindi che l’incontro di ieri possa essere l’inizio di un vero percorso virtuoso e condiviso dai nostri Amministratori.