“Divina Commedia – Un viaggio di un uomo tra gli inferi e il cielo”: in chiave pop al San Marco di Vicenza

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Portare in scena l’opera del sommo poeta è un’impresa tutt’altro che facile. Se il cinema e lo stesso teatro ci hanno provato già in passato (con risultati altalenanti), è proprio la struttura narrative complessa della Divina Commedia a rendere quasi impossibile riprodurre in scena i tre “mondi” immaginati da Dante, colmi di surreali incontri con figure storiche del tempo (come i celeberrimi Paolo e Francesca) e personaggi mostruosi quali le tre fiere, Lucifero e Caronte, solo per citarne alcuni.

Divina Commedia – Un viaggio di un uomo tra gli inferi e il cielo
Divina Commedia – Un viaggio di un uomo tra gli inferi e il cielo

La “Raimbow Musical Company” sfida coraggiosamente i cliché legati al mondo dantesco e la scorsa settimana ha presentato al Teatro San Marco di VicenzaDivina Commedia – Un viaggio di un uomo tra gli inferi e il cielo”, un musical che ha registrato un grande successo tra i 350 spettatori in due sole serate in programma nello scorso week end.

La Divina Commedia pop al S. Marco di Vicenza
La Divina Commedia pop al S. Marco di Vicenza

Se non lo faceva prevedere la rappresentazione di un musical, per giunta un’opera inedita e senza nomi conosciuti di grande richiamo a interpretarlo, gli artisti sono riusciti a trasformare il presunto handicap in un vantaggio lasciando lo spettatore stupito da uno spettacolo fuori dal comune. In questo adattamento “Dante racconta l’amore in tutte le sue forme – si legge nel press book – attraverso un percorso che muove dalla sua negazione e termina nella sua piena consacrazione”. Sulla destra del palco un leggio, che non verrà mai usato durante lo spettacolo, con tanto di Divina Commedia aperta e candele spente, quasi consumate in stile tipicamente “Amleto”.

Non appena le luci si spengono e si apre il sipario un video presenta i personaggi e gli interpreti. Il “sommo poeta”, interpretato da Luca Rossi, è il primo in ordine di apparizione e comincia a raccontare cantando lo stupore di trovarsi catapultato nella selva oscura. La maggior parte dei musical alternano canzoni e piccole scene recitate, invece qui persino le battute parlate, che si possono contare sulle dita di una mano, sono accompagnate da “scherzi” musicali che sottolineano il tono e l’intensità del messaggio.

Subito dopo Dante comincia a incontrare le anime perdute raccolte in un convincente corpo di ballo, che con le coreografie di Chiara Giuliari, accompagna Dante fino alle porte dell’inferno, ripetendo un ritornello quasi ossessivo: “Chiediamo perdono a Dio”.

Emozioni al Teatro S. Marco di Vicenza
Emozioni al Teatro S. Marco di Vicenza

La scenografia scarna presenta due scale di finto marmo che portano al leggero palco sul fondo della scena dove Dante si ripara cercando di sfuggire alle tre fiere. In un gioco di luci e teli appare Beatrice, la brava Fabiola Triarico, che, tra note e canti, assicura che veglierà su Dante attraverso il suo viaggio attendendolo nel Paradiso. È solo dopo l’incontro con Virgilio (Andrea Borile) che Dante indosserà la tipica tunica rossa donatagli proprio dal suo accompagnatore. Ed eccoci all’incontro con il traghettatore delle anime, Caronte, che, interpretato dallo stesso regista Andrea De Marchi, si lamenta della sua condizione desiderando e implorando di poter essere anch’egli un uomo con un’anima e così poter essere liberato dal dover vedere la sofferenza dei peccatori per l’eternità. Gli applausi scroscianti del pubblico sottoscrivono la prova e le doti canore dei tre personaggi e del corpo di ballo delle anime in pena che si dimenano ai lati del barchino di Caronte.

Caronte al Teatro S. Marco di Vicenza
Caronte al Teatro S. Marco di Vicenza

Mentre con toni ritmati vengono elencati i sette vizi capital altri due ballerini e cantanti (la conferma dell’ottimo Tobia Lanaro con la superlativa sorpresa di Irene Maddalena) si aggiungono al corpo di ballo che fa anche da coro. Addentrandosi sempre di più negli inferi Virgilio e Dante incontrano Paolo e Francesca (Luca Dalle Molle e Laura Vialetto). Una splendida ballata racconta la loro storia d’amore e il desiderio di poter essere felici per l’eternità. Pur accettando lo loro condanna per aver ceduto alla tentazione della carne pongono una domanda a Dio, e cioè: “come può l’amore essere un peccato?”. Il primo atto si chiude con l’incontro col maligno e Dante che viene rinchiuso in una gabbia dalle anime, per proteggerlo dal male assoluto. Oltre che oggetto scenico le quattro pareti della gabbia vengono usate sapientemente come elemento coreografico.

Giungiamo al II° atto in cui Dante velocemente risalire il Purgatorio per purificarsi e poter così accedere al Paradiso. Man mano che avanza Dante si rende conto che il cielo torna ad essere splendente e che le sofferenze dei condannati da lui somatizzate scompaiono. Alle porte del Paradiso Virgilio si congeda da Dante dannandosi per il fatto di esser nato pagano e quindi di non poter accedere al regno del Signore.

Lì, finalmente, Dante incontra Beatrice avvolta in una splendida veste bianca, le musiche diventano più solenni, per la vicinanza al creatore.

Struggente la canzone finale quando Beatrice è costretta a tornare dove ammette di esser felice e abbandonare definitivamente Dante. Applausi a scena aperta alla compagnia.

Presente anche il compositore di musiche e liriche Antonio Spaziano che viene invitato sul palco a salutare la platea.

Complimenti, saluti e finalmente uscimmo a rivedere le stelle…

Raimbow Music Company
Raimbow Musical Company