Elezioni Regionali, Cisl Veneto presenta il proprio manifesto programmatico: “Un patto per lo Sviluppo, il Lavoro, lo Stato sociale”

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Andrea Sabaini, Massimiliano Paglini e Stefania Botton della segreteria Cisl Veneto presentano il Manifesto Programmatico in vista delle lezioni regionali

In vista delle elezioni regionali di novembre, Cisl Veneto ha presentato oggi il proprio Manifesto programmatico nella sede di Mestre, delineando dieci grandi temi per il Veneto del futuro: qualità e sicurezza del lavoro, formazione, partecipazione e democrazia economica, transizioni digitale ed ecologica, crisi demografica e ricambio generazionale, sanità e welfare, politiche abitative, giustizia retributiva, mobilità sostenibile, attrattività e coesione territoriale. Il documento, intitolato PER IL VENETO DEL FUTURO. Un patto per lo Sviluppo, il Lavoro, lo Stato sociale, si propone come piattaforma programmatica per la prossima cornice elettorale regionale, con l’obiettivo di trasformare una crescita oggi volatile in una traiettoria sostenibile, inclusiva ed equa.

Il segretario generale regionale Massimiliano Paglini ha aperto la presentazione evidenziando una realtà in cui la produttività è ferma, il PIL mostra volatilità, la forza lavoro è sempre meno giovane e il potere d’acquisto dei cittadini è in calo. Da qui nasce l’urgenza di una svolta che riaffermi la centralità del Veneto come sistema economico e sociale, capace di coniugare solidarietà e libero mercato e di valorizzare le peculiarità locali. L’obiettivo è garantire un futuro prospero a tutti, contrastando la quiescenza economica e le sofferenze sociali. Il Manifesto propone una governance partecipata e lungimirante: chiedere alla politica un patto sociale che metta al centro sviluppo, lavoro, innovazione e partecipazione, trasformando la resilienza in crescita inclusiva e di qualità. «È urgente – ha sottolineato Paglini – rigenerare un dialogo sociale costruttivo, per questo la nostra prima proposta alla politica regionale è di istituire un tavolo permanente di consultazione, un “Consiglio regionale dell’economia” che funga da cabina di regia e di programmazione per tenere saldate insieme, guardando alle criticità nella loro globalità, le politiche dei diversi ambiti strettamente interconnessi tra loro». La proposta punta a una partecipazione reale dei soggetti sociali, non solo formale, con coprogettazione e coprogrammazione per sfruttare competenze, idee e proposte.

Il manifesto, frutto di una ampia elaborazione interna e della rete di servizi di CISL Veneto, si articola intorno a dieci priorità: partecipazione e democrazia economica; governance e transizioni digitale, ecologica e demografica; lavoro come fattore abilitante dell’essere comunità (qualità, salute, sicurezza e giustizia retributiva); formazione permanente, ITS e politiche attive integrate; ricambio generazionale e politiche per la natalità; sanità e welfare di prossimità con governance partecipata; politiche abitative e diritto alla casa; infrastrutture e mobilità sostenibile per un Veneto interconnesso; Veneto attrattivo, inclusivo e innovativo; autonomia responsabile, governance partecipata e coesione.

Tra le proposte concrete, oltre al Consiglio regionale dell’economia, l’adozione di un Osservatorio sulla partecipazione, la legge per i caregiver, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL regionale, e la creazione di un Polo universitario politecnico veneto, insieme a un soggetto pubblico-privato per affrontare l’emergenza abitativa.