Esclusione Movimento 5 Stelle, CorVeneto: attivisti troppo di sinistra

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La sintesi migliore è quella dell’ex senatore Enrico Cappelletti: «In una guerra a volte capita di abbattere qualcuno dei tuoi, e questo pare sia proprio il caso». Il Movimento Cinque Stelle non parteciperà alle elezioni a Vicenza. E questo l’epilogo di una vicenda venuta alla luce la scorsa settimana, che ha tenuto col fiato sospeso per tutto il weekend e si è conclusa ieri: alle 9 la «certificazione» ovvero l’autorizzazione da parte dei vertici nazionali del Movimento a utilizzare il simbolo per depositare la lista elettorale in Comune – non è arrivata e dunque la lista pentastellata, pur presentata a Palazzo Trissino, è stata respinta dalla commissione elettorale circondariale. 

«Un suicidio politico – tuona il consigliere comunale pentastellato e anima della lista, Daniele Ferrarin – così si azzerano persone e progetti. Non so se rimarrò nel Movimento».

Agli attivisti vicentini non sono arrivate motivazioni della scelta imposta dai livelli nazionali ma, secondo indiscrezioni, sembrerebbe che i vertici M5S abbiano considerato troppo «di sinistra» l’entourage del candidato sindaco Francesco Di Bartolo, che a sua volta è stato assessore nella Giunta Quaresimin nel lontano 1995 e poi segretario vicentino dell’Italia dei Valori fino al 2005. Lo stesso Ferrarin proviene dall’area politica di centrosinistra. C’è chi, in questo, ha visto un legame con il patto M5S-Lega a Roma, ma a tagliare la testa al toro è il presidente del Veneto, Luca Zaia: «Solo dietrologia».

In ogni caso, il 10 giugno a Vicenza i candidati sindaci al voto saranno 6, con 15 liste a sostenerli, e per molti di loro è già scattata la caccia agli elettori del Movimento. Ma non sarà una partita semplice. Innanzitutto perché, secondo gli esperti, la vera partita a livello locale si gioca sui temi territoriali, poco politici. Ma subentrano anche altre dinamiche: «Per tradizione spiega il docente di Comunicazione politica all’Università di Padova, Michele Cocco – il M5S pesca in modo trasversale da ogni area politica, ma se la campagna venisse costruita con forti riferimenti nazionali potrebbe pesare il traino della situazione politica a Roma. Se accadesse alle amministrative di Vicenza, ad esempio, potrebbe pesare l’accordo che Movimento cinque stelle e Lega stanno cercando a livello di governo e in questo caso si potrebbe ipotizzare un certo spostamento di voti verso il centrodestra più che verso il centrosinistra». Quel che è certo, per ora, è che dal Movimento, almeno a livello vicentino, non arriveranno indicazioni di voto: «Siamo antagonisti del centrodestra quanto del centrosinistra – dichiara Ferrarin – e i cittadini sono liberi di votare come vogliono. Certo, noi a Vicenza abbiamo impostato molto le nostre battaglie politiche sui temi ambientalisti e per questo mi sento di dire che su certi temi siamo più vicini ad alcune anime del centrosinistra, ma sinceramente non ho ancora capito come questa coalizione potrà governare con visioni così diverse al proprio interno, specie sulla Tav».

di Gian Maria Collicelli dal Corriere del Veneto