Evita sfratto ma non parcella del legale: cassintegrata vicentina cerca casa economica eppure enti come l’Inps hanno alloggi vuoti a go go

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Avviso di sfratto legale
Avviso di sfratto legale

Spett.le redazione di VicenzaPiu.com, vi scrivo per segnalare una situazione paradossale creatasi tra un rinomato studio legale di Vicenza e una mia cara amica (una vicentina che ora vive nell’hinterland, ndr), di cui potete leggere l’intervista su Vicenza Today.

Non posso più ignorare ciò che le accade, perché la sta portando all’indigenza totale.

Tutto quello che vi racconterò rientra nella perfetta legalità, ma come cittadino non posso non denunciare la mancanza di senso morale e di etica delle persone coinvolte.

Dopo un anno di lavoro precario, mal pagato o non pagato, di problemi di salute e di continue vicissitudini, è arrivato anche il Covid-19 e anche quelle minime entrate sono sparite. A maggio le è arrivato lo sfratto e l’avvocato che ha presentato l’istanza si è comportato in modo davvero scorretto.

Con enormi difficoltà, prestiti di amici ed espedienti vari, ha pagato i 3 canoni, per evitare di andare in tribunale, perdere la casa e avere oltre 1.000€ DI SPESE LEGALI che non avrebbe mai potuto pagare.

Toghe da avvocato
Toghe da avvocato

Nonostante questo l’avvocato ha ugualmente chiesto più di 700 € di spese per la pratica (2 raccomandate), a nulla è valso il tentativo di spiegare la situazione tragica che sta vivendo.

Lei è completamente sola e ha un affitto da pagare, quindi da marzo si è trovata senza un soldo, di conseguenza non ha pagato il canone, avvisando il proprietario che era una situazione straordinaria, ma temporanea.

Lavorava poche ore presso una mensa scolastica, che ha sospeso le attività il 21 febbraio e la è arrivata il 15 maggio, relativa al solo mese di marzo e ad oggi niente altro.

Lavorava presso un bar, con contratto a chiamata, che ha chiuso la settimana successiva e per questo non ha diritto a nessun sostegno sul reddito.

Chiedere le spese quando non viene iscritta al ruolo una pratica non è deontologicamente corretto, perché c’è un “codice di condotta” non scritto tra avvocati, per cui in questi casi si richiedono solo le spese vive.

Quindi è stato impossibile fronteggiare anche questa ingente spesa e la conseguenza è stata la convocazione in tribunale e un conto salatissimo, pari a oltre 3 mesi di affitto! Situazione che si poteva evitare se lo Studio Legale avesse avuto un minimo di buon senso.

Vi risparmio molti altri dettagli su alcuni aspetti dell’abitazione in locazione e molte altre situazioni incresciose, ma il punto è che stanno rovinando la vita a una persona sola e senza risorse, che in ogni modo sta cercando di onorare i propri debiti.

Per fortuna il suo Comune di residenza si è prodigato in ogni modo, ma anche questi fondi straordinari non sono sufficienti per fronteggiare un tale dissanguamento ingiustificato perché le permettono di avere il minimo per la sussistenza e per pagare le bollette.

Oltretutto, proprio come la cassa integrazione, chissà quando arriveranno questi “bonus”, previsti non prima di settembre mentre nel frattempo la situazione è precipitata e lo sfratto incombe.

Scrivo a voi, perché non riesco a ignorare questo accanimento da parte del proprietario e del legale, che in ogni modo la stanno ostacolando, nonostante le evidenti difficoltà e il momento storico che ha messo la maggior parte di noi inginocchio.

Non riesco a tollerare e ignorare che la “giustizia” si possa ottenere solo se si hanno i soldi per assicurarsela.

Non riesco a comprendere come uno studio di avvocati, paladini di questa “giustizia”, si accaniscano contro una donna sola e senza risorse, con un atteggiamento arrogante e sprezzante, come se fosse un’approfittatrice.

Ho segnalato questa situazione anche al governatore Zaia, che ha dimostrato una grande sensibilità verso le enormi difficoltà che stanno incontrando i veneti e si è prodigato in moltissime situazioni di emergenza, perché credo che sia indispensabile che sappia cosa stanno vivendo molte persone del territorio.

Sono sicura che ci siano numerosi casi di questo genere, che sono degenerati a causa della situazione attuale.

Visto che la regione Veneto ha istituito un fondo per “morosità incolpevole”, evidentemente è un problema che tocca moltissimi cittadini, ma perché allora questo studio legale ignora tutto questo e vuole guadagnare alle spalle delle persone più in difficoltà e indifese?

Concludo con un appello, in questo momento la mia cara amica ha bisogno di un appartamento decoroso ad un prezzo affrontabile, ma soprattutto di un lavoro che le permetta di continuare a vivere con la dignità e la generosità che la contraddistinguono.

Spero che qualcuno, leggendo questa testimonianza possa intervenire.

M.Z.

Nota del direttore

La lettera è firmata per esteso e, oltre a chiedere a qualche avvocato e politico del nostro territorio se il comportamento denunciato sia in linea con la deontologia professionale a parte quella etica e se non esistano strumenti perché la collettività possa subentrare all’impegno verso il legale della signora, che sta facendo i salti mortali per conservare il suo alloggio mentre ne cerca uno più economico, approfittiamo dell’appello di M. Z. per sollevare un problema.

Visto che la signora non è l’unica persona ad aver bisogno di lavoro in questo periodo per cui l’appello per lei andrebbe esteso a favore di milioni di persone, perché continua ad esistere in Italia un enorme patrimonio immobiliare fatto anche di appartamenti abitabili di proprietà di enti pubblici ma che né li utilizzano per i propri fini istituzionali né li rendono disponibili alla comunità prendendosi per giunta carico dei costi di gestione e, prima o poi, di quelli di recupero dal degrado?

Un esempio a Vicenza?

Vista dall'alto del complesso di viale Mazzini con molte unità immobiliari vuote di proprietà dell'Inps
Vista dall’alto del complesso di viale Mazzini con molte unità immobiliari vuote di proprietà dell’Inps

Gli appartamenti e gli uffici vuoti dell’Inps, come denunciato nel 2015 da VicenzaPiù e poi evidenziato dai sindaci dell’ente nel 2016, almeno in zona Viale Mazzini e in via S. Lazzaro (tra cui anche l’ex sede del Giornale di Vicenza) mentre, inconcepibile ironia della sorte, per la sua sede di Corso S. Felice e Fortunato paga da anni un salato affitto a un noto fondo immobiliare, Investire Sgr, come reso noto nel 2017 sempre su questo mezzo?

Ecco, ce n’è abbastanza per i nostri politici sia in termini di possibile e dovuta solidarietà verso l’esercito crescente degli indigenti sia per il non più rinunciabile efficientamento o rimessa in circolo delle risorse pubbliche abbandonate.