La fine delle vacanze e il Governo Meloni verso il giro di boa: non proprio un anno sfolgorante

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Meloni e Salvini
Meloni e Salvini

Dal momento che le vacanze sono finite e manca poco al primo compleanno del Governo Meloni, mi sembra giusto fare un piccolo riassunto della situazione in essere.

Immigrazione. Cavallo di battaglia di Lega, ma soprattutto di FdI -ricordiamo tutti gli ululati di Giorgetta nostra sulla furia immigrazionista – il fenomeno dell’immigrazione clandestina si poteva fermare, banalmente, con l’introduzione di blocchi navali. Com’è andata a finire? I blocchi navali non li abbiamo visti, se non quelli delle imbarcazioni delle ONG, costrette da una legge demenziale a rientrare in porto dopo ogni salvataggio, senza poter intervenire nel frattempo in altre situazioni di pericolo. E gli sbarchi sono più che raddoppiati rispetto all’anno scorso.
Meno male che c’è Donzelli ad indorare la pillola: poteva andare peggio! Poteva piovere…
Balneari. La specie protetta da FdI continua indisturbata a  fare affari d’oro sui lidi del Bel Paese. Prezzi mai così elevati per lettini ed ombrelloni, niente gare e importi delle concessioni ridicolmente bassi. Ovviamente procedure di infrazione europee a carico dell’intera collettività.
Sociale. In compenso il Governo fa cassa eliminando il reddito di cittadinanza, i cui percettori sono stati avvisati da un sobrio sms che li invitava ad andare a fare in culo e a farsi assistere dai servizi sociali del proprio comune. Qualora ad agosto li avessero trovati aperti.
Turismo. Grandissimo successo del ministero targato Santanchè. Aumento del 23% dei turisti stranieri! Peccato che l’aumento indiscriminato dei prezzi abbia impedito al 25% degli Italiani di fare anche una sola settimana di vacanza. Non preoccupatevi sorrideva la Pitonessa, dal Twiga, stiamo pensando a delle vacanze speciali per voi poveracci, magari con dei pacchetti scontati… per novembre. Chi è andata veramente in vacanza è la Venere di Santanchè, che – dopo gli esordi imbarazzanti- ha visto bene di fare le valigie e non farsi più vedere da fine giugno ad oggi, tanto da convincere pure la Corte dei Conti a dare un occhio alla questione. Ma non preoccupatevi, se la Venere in jeans non si fa vedere, ci pensa la Venere della Garbatella! E’ direttamente Giorgia Meloni, infatti, a fare promozione turistica quest’anno. Per l’Albania, certo, ma pur sempre promozione è.
Caro benzina. Quale caro benzina? Se non ci fossero le accise avremmo la benzina tra le meno care d’Europa. A dirlo niente di meno che il ministro Adolfo Urso. Peccato che proprio sulle accise dei carburanti i partiti di maggioranza avessero fatto tragicomiche promesse e campagne elettorali (celebre la Meloni al distributore, mentre viene taglieggiata da un losco figuro in occhiali neri e valigetta con un cartello con scritto “FISCO”). Anche qui, banalmente,  sarebbe bastato calmierare i prezzi un pochino, riducendo l’IVA sugli extraprofitti come fatto dal governo Draghi, ma evidentemente, ora che gli occhiali da sole e la valigetta li porta la Meloni, le accise hanno tutto un altro sapore.
Lavoro. In attesa che il CNEL si pronunci sul salario minimo (del resto Brunetta ne ha appena raddoppiato la dotazione, qualcosa bisognerà pure fargli fare), non si può dire che la Premier non abbia dato impulso a politiche attive sul fronte del lavoro. E della famiglia. E del lavoro della sua famiglia. Dopo il cognato messo a fare il ministro dell’agricoltura (con buona pace delle battute sulle braccia rubate), il compagno a cui viene affidata una trasmissione per grazia di Piersivio B., e la sorella, nuova responsabile del dipartimento “Adesioni e segreteria politica” di FdI (e probabile candidata alle Europee), ora manca solo la figlia. Troppo piccola, direte voi. Non preoccupatevi, basterà attendere le nuove illuminate proposte sul lavoro minorile!
Non proprio un anno sfolgorante. Niente ostriche e champagne, insomma, ma un piattino di ceci. Del resto, come spiega Lollobrigida, sono i poveri che mangiano meglio.