
Fine vita, tema complesso e delicato; in Veneto, regione dove a gennaio del 2024 non era passata per un solo voto la legge per regolamentare la procedura del suicidio medicalmente assistito (sarebbe stata la prima in Italia, invece è stata la Toscana la prima ad averla approvata) è sempre diffuso l’interesse sull’argomento. Lo confermano i dati dell’Associazione Luca Coscioni a proposito dell’utilizzo del “Numero Bianco”, il servizio gratuito di informazioni attivato dall’associazione per fornire informazioni e orientamento sul fine vita. Negli ultimi 12 mesi, il “Numero Bianco” 06 9931 3409 ha ricevuto oltre 16.000 richieste, con un incremento del 14% rispetto all’anno precedente. Il servizio è operativo tutti i giorni e risponde a domande su temi delicati come eutanasia e suicidio medicalmente assistito, testamento biologico, interruzione delle terapie e sedazione palliativa profonda.
Sulla base della provenienza geografica di chi ha contattato il servizio, è stata elaborata una proiezione regionale ponderata per popolazione. In Veneto, l’incidenza delle chiamate è significativa, con 26 richieste ogni 100.000 abitanti, posizionando la regione tra le prime dieci per numero di contatti pro-capite. Le richieste di informazioni hanno riguardato soprattutto eutanasia e suicidio medicalmente assistito (circa 5 al giorno), ma anche interruzione delle terapie e sedazione palliativa profonda (più di una al giorno). Inoltre, 580 persone (51% donne, 49% uomini) hanno ricevuto informazioni pratiche per accedere alla morte volontaria medicalmente assistita, in Italia o in Svizzera.