FIR: il Consiglio di Stato chiude il binario

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FIR, sentenza Consiglio di Stato su doppio binario
FIR, sentenza Consiglio di Stato su doppio binario

Come è noto la Legge 145/2018 ha istituito un doppio binario per l’accesso al FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori), il primo attraverso una procedura semplificata per coloro che avessero un reddito fino a 35.000 euro o patrimonio sino a 100.000 euro (binario forfettario), il secondo con una vera e propria istanza motivata dalle cosiddette “violazioni massive” (binario ordinario).

È accaduto che molti hanno sbagliato percorso, per una ragione o per l’altra, scegliendo il forfettario in luogo di quello ordinario.

Parecchi in prima battuta hanno fatto ricorso al TAR avverso il provvedimento di rigetto della CONSAP, ottenendo di primo acchito soddisfazione, in sostanza il diritto a poter riproporre domanda attraverso, diciamo, il giusto binario.

Ieri, mercoledì 19 gennaio 2023, il Consiglio di Stato ha ribaltato quella decisione (scarica da Documenti e files di Bankileaks.com), chiudendo così di fatto ai ricorrenti l’accesso al FIR.

Infatti, stabilisce la sentenza, se la Commissione Tecnica con la delibera del 6 agosto 2020 non poteva stabilire il passaggio da una procedura all’altra perché il provvedimento cozza contro il dettato normativo della legge 145/2018 e del suo D.M applicativo del 10 maggio 2019, peraltro, quella delibera riguardava solo il caso di un soggetto con problemi di reddito e non di patrimonio come invece nel caso affrontato dal Consiglio di Stato.

A più riprese molti risparmiatori hanno invocato una sorta di sanatoria generale generica, onnicomprensiva senza distinguo fra errori formali e sostanziali, e sinora il legislatore ha respinto al mittente ogni istanza in tal senso, ma ora il Consiglio di Stato sigilla definitivamente le aspirazioni di molti.

Gli interventi più recenti della politica post-voto non indicano una via facile per superare gli ostacoli, tra i quali non dimentichiamo il problema del riparto dei fondi non distribuiti.

Ora al problema del riparto si aggiunge anche quello sollevato dal Consiglio di Stato.

La speranza è di non dover ripartire da zero, ma di certo larga parte della partita la si giocherà sul bilancio statale.

Di recente vi è stato un avvicendamento con la nomina di Riccardo Barbieri come Direttore Generale del tesoro in luogo di Alessandro Rivera, un cambio al vertice dei piani alti dei palazzi romani.

L’auspicio è che il dialogo con i massimi funzionari dello stato trovi positivo riscontro per chiudere definitivamente la vicenda.