Foreste a Belluno e Vicenza, PD Zottis e Possamai: “il bostrico sta facendo danni enormi, accelerare esbosco alberi malati e reimpianto nuovi”

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Foresta colpita prima dal Vaia e poi dal bostrico
Foresta colpita prima dal Vaia e poi dal bostrico

“Dobbiamo fermare la corsa distruttrice del bostrico e salvare le nostre foreste. Devono essere tagliati quanto prima gli alberi infestati da questo parassita e rimossi insieme ai tronchi schiantati durante la tempesta Vaia e ancora al loro posto”. È l’appello del Partito Democratico Veneto, che ha presentato una mozione, primi firmatari la vicepresidente del Consiglio Francesca Zottis e il capogruppo Giacomo Possamai e sottoscritta dai colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani e Jonatan Montanariello.

“Questo insetto nel giro di un anno ha raddoppiato la sua presenza, mettendo in pericolo l’esistenza di interi boschi di abete rosso nelle province di Belluno e Vicenza – spiegano Zottis e Possamai – Si riproduce non solo sulle piante ormai cadute – e durante la tempesta Vaia di tre anni fa sono migliaia gli ettari di foreste alpine di conifere distrutte – ma colpisce gli alberi sani nelle immediate vicinanze, oltre a essere vettore di un pericoloso fungo che danneggia il legno. Ciò ha anche conseguenze dirette sulla salute di molte specie animali che popolano le foreste, con effetti nefasti sull’intera catena alimentare. Predisporre trappole va bene per misurare il numero dei parassiti, ma non basta: è necessario abbattere gli alberi ammalati e quelli più vicini per evitare il dilagare del contagio. E va fatto in fretta, con un preciso cronoprogramma, individuando il soggetto che dovrà fare da ‘regista’ delle operazioni e stanziando un sostegno economico adeguato per enti locali e privati incaricati del taglio e dell’esbosco sia per la bonifica e il successivo reimpianto”.  “Al disastro ambientale – sottolineano i due consiglieri dem – si somma quello economico: dopo Vaia il legname è stato venduto sottoprezzo, se la strage di alberi dovesse proseguire il conto diventerà presto insostenibile”.