Fotovoltaico nei centri storici del Veneto, l’opposizione chiede alla Giunta di sollecitare le Soprintendenze

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Consiglio regionale della regione Veneto

La Regione si spenda con le Soprintendenze per rendere fattibile il fotovoltaico nei centri storici del Veneto. Lo chiede l’opposizione nel Consiglio regionale del Veneto alla Giunta Zaia e, a tale scopo, ha presentato una mozione ad hoc.

“Subito un tavolo di confronto con la Soprintendenza affinché vengano concordate le linee comportamentali per l’installazione degli impianti fotovoltaici sugli edifici, anche nei centri storici veneti” dicono in un comunicato stampa il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale Arturo Lorenzoni (Gruppo Misto) e i colleghi Andrea ZanoniAnna Maria BigonVanessa CamaniJonathan MontanarielloGiacomo Possamai e Francesca Zottis del Partito Democratico, Erika Baldin del Movimento 5 Stelle, Cristina Guarda di Europa Verde ed Elena Ostanel de il Veneto che Vogliamo.

Questi consiglieri di minoranza hanno quindi presentato una mozione congiunta finalizzata “a promuovere ogni azione utile per facilitare il posizionamento degli impianti fotovoltaici, comunicando regole chiare da seguire sia per le amministrazioni che per gli imprenditori e i cittadini.

La chiave di volta – proseguono – è semplificare e diminuire i vincoli per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili al fine di sostenere l’autoproduzione di energia, facilitando l’installazione di impianti integrati nelle coperture o da balcone, i plug&play rimuovibili”.

Secondo l’opposizione “serve dare seguito a quanto sancito dalla legge regionale n. 16 del 5 luglio 2022 per supportare la nascita delle comunità energetiche nei Comuni veneti come mezzo di contrasto alla povertà energetica, oltre che per la diminuzione della dipendenza di approvvigionamento di famiglie, enti e imprese. In ultima analisi, basta tergiversare: l’attuale tasso di crescita del fotovoltaico nella nostra Regione non è coerente con gli obiettivi assunti dall’Italia a livello internazionale e con quanto indicato dalla roadmap europea.

In primis – spiegano i consiglieri di opposizione – la riduzione delle emissioni a gas effetto serra entro il 2030 di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile sono la vera risposta all’emergenza in atto: consentono in modo determinante la diminuzione dell’uso di fonti fossili clima-alteranti, un miglioramento della qualità dell’aria e la mitigazione degli effetti prodotti dai cambiamenti climatici in atto. Tuttavia, nonostante le importanti novità contenute nell’ultimo Decreto energia, vi sono ancora ostacoli, da rimuovere, nell’acquisizione dei permessi per il posizionamento dei moduli fotovoltaici sugli edifici nelle aree urbane: nello specifico, una discrezionalità interpretativa da parte delle Soprintendenze, che hanno un potere di veto inappellabile.

Ecco perché – concludono i consiglieri di opposizione – è necessario evitare situazioni di incertezza nelle regole da seguire. Da qui la nostra mozione: la Giunta regionale deve farsi carico di una trattativa diretta con le Soprintendenze per individuare linee guida semplici e chiare che tengano conto del momento drammatico che la nostra società sta vivendo”.