Francesco Prudenzano (Confintesa): solo con le buone intenzioni non si risolve dramma della disoccupazione

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Ammortizzatori sociali e lavoro
Ammortizzatori sociali e lavoro

Ormai è sotto gli occhi di tutti che lo sblocco dei licenziamenti, come abbiamo detto a suo tempo, si è rivelata una bufala e ha permesso alle aziende di lasciare in mezzo alla strada migliaia di lavoratori.”

Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa
Francesco Prudenzano Segretario Generale di Confintesa

Lo dichiara Francesco Prudenzano, Segretario Generale di Confintesa (qui altre note su ViPiu.it su questa confederazione sindacale, ndr) in merito ai continui licenziamenti che le aziende stanno attuando ignorando il cosiddetto “Avviso Comune” siglato da Confindustria Governo e CGIL, CISL e UIL.

“Le raccomandazioni –continua Prudenzano -vanno bene per le persone di buon senso non per chi gestisce aziende che non solo non sono in crisi ma hanno addirittura aumentato gli utili nell’ultimo anno nonostante la pandemia ma stanno attuando licenziamenti dovuti a delocalizzazioni.

Non c’è giorno che non abbiamo notizia di grandi imprese che licenziano centinaia di lavoratori solo per delocalizzare i propri insediamenti in Paesi dove il costo del lavoro è notevolmente più basso di quello vigente in Italia. Il fatto grave è che la delocalizzazione una volta avveniva per trasferirsi in Cina o in Paesi extra comunitari mentre oggi le aziende chiudono per andare in Romania o in Polonia o in altri Paesi Europei.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, alzi la voce in Europa per mettere la parola fine ad una competizione tutta Europea e regolamentare una corretta e paritaria politica relativa ai costi della manodopera.

Fino adora il Governo ha espresso solo buone intenzioni ma non appaiono all’orizzonte provvedimenti in grado di bloccare questo sistema delle delocalizzazioni che le imprese utilizzano con la scusa che lo chiede il mercato.

Whirlpool, GKN, Giannetti Fad e tante altre che ormai licenziano con una semplice mail, rappresentano la punta di un iceberg che nei prossimi mesi, come annunciano le statistiche, metteranno in mezzo la strada circa 700 mila lavoratori.

La politica tutta faccia qualcosa oltre i soliti riti delle interrogazioni parlamentari e il Governo agisca per tamponare questa emorragia di posti di lavoro.

Infine-conclude Prudenzano – i Sindacati, tutti, trovino un punto d’incontro possibilmente unitario per far sentire la loro voce che, poi, dovrebbe essere quella dei lavoratori. Confintesa è pronta a fare la propria parte.