Gardi Hutter, la clownessa svizzera porta il circo contemporaneo al Teatro Comunale di Vicenza

477
Gardi Hutter
Gardi Hutter

La clownessa svizzera Gardi Hutter sarà in scena con lo spettato “Giovanna d’ArpPo”, sabato 13 gennaio 2024 alle 17 al Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza.

Artista teatrale e autrice, ma soprattutto performer con originali programmi di piccolo teatro comico, non legati alle piste del circo, da oltre 40 anni la clownessa Gardi Hutter è in tournée con le sue produzioni: più di 3.800 rappresentazioni in 35 paesi, nei 5 continenti. L’artista ha nel suo repertorio nove spettacoli teatrali, realizzati con altri artisti, un programma circense, tre musical; ha ricevuto 19 premi ed ha impersonato il buffone di corte nei festeggiamenti per i 700 anni del Parlamento Svizzero. 

Nei suoi spettacoli quasi privi di parole Gardi Hutter crea dei piccoli universi assurdi in cui i personaggi combattono con grande coraggio – ma invano – alla ricerca della felicità. La loro situazione tragicomica viene esposta in modo spietato e crudele, offrendo così al pubblico il massimo divertimento.

La stampa internazionale l’ha definita un fenomeno comico, unico nel suo genere, come testimoniano i numerosi premi ricevuti; l’artista, che si è formata all’Accademia di teatro di Zurigo e al CRT a Milano, ha presentato i suoi spettacoli nei luoghi più disparati, dai teatri stabili alle sale multifunzionali, in festival internazionali e nelle favelas, nei centri culturali e nelle fabbriche dismesse.

“Giovanna d’ArpPo” di Gardi Hutter e Ferruccio Cainero, che cura anche la regia, distribuito da PEM Habitat Teatrali – è uno spettacolo per tutta la famiglia, adatto ai piccoli e ai grandi, che racconta la storia di una lavandaia trasognata e squinternata che sogna grandi azioni eroiche. Non trovando nemici degni di lei, trasforma la sua lavanderia in un grottesco campo di battaglia; le situazioni tragicomiche che ne scaturiscono regalano al pubblico situazioni inaspettate e molto, molto divertimento.

È un teatro clownesco, quello proposto da Gardi Hutter, in cui il clown è una maschera, come lo sono Arlecchino, Pulcinella, il Buffone: ma non è una maschera che si mette in faccia, tutto il corpo diventa “la maschera”, il personaggio, perché il teatro clownesco è, prima di tutto, teatro fisico. Il clown è un personaggio tragico che esagerando si rovescia in comico. 

Il clown porta in scena una grande libertà di gioco che apre le porte del fantastico tra le pieghe della realtà, muovendosi con creatività nello spazio “sublime” tra gioco e dramma, tra improvvisazione e creazione scenica di una maschera di grande umanità, versatile ed evocativa. Nella sua essenziale complessità, il clown schiude immediatamente fantasie condivise e rivela una storia tesa tra passato e futuro in cui tutti possono immedesimarsi.

E lo fa benissimo Gardi Hutter, clownessa di fama mondiale, una dei massimi interpreti del teatro clownesco e del circo comico, che porta in scena questo personaggio-maschera, rinnovando con la sua cifra personalissima un genere e la sua una storia ultracentenaria.