Jeans, maglioncino blu e mano in tasca. Gene Gnocchi, sul palchetto allestito in piazza delle Erbe per chiudere la campagna elettorale del candidato dem Giacomo Possamai (qui la diretta della serata, ndr), parte sul personale: “Paola Ferrari viene assemblata prima del programma“. Ha appena finito di cantare Schiuma, la giovane vicentina che ha aperto alle 18.30 l’evento. E giù di freddure, tutte rigorosamente indirizzate a destra: “Ero molto bravo a dare brutte notizie, come quando Berlusconi è stato colpito dalla statuina“. Ma questa volta quello che ha da dire è bello, a detta sua. L’obiettivo è infatti messo in chiaro non appena prende in mano il microfono: “Siamo qui per mandare a casa la destra“.
Ma il ricordo iniziale va alla sua Emilia Romagna; il comico viene infatti da Fidenza (in provincia di Parma). Ma l’andamento del tema dello stand-up è abbastanza casuale: si va di palo in frasca. Quindi: monopattini, cuochi gay che fanno toast, pandemia (“l’unica cosa bella del COVID è che per due estati non sono arrivate canzoni spagnole in Italia“). E i programmi di cucina. Gene Gnocchi odia i programmi di cucina. Poi chiama il protagonista della serata, sempre per nome, e promette la sua “cazzata“: “Giacomo abolirà i programmi di cucina“. Quindi lo chiama sul palco, e insieme lanciano la raccolta fondi per le zone alluvionate.
“Io ho fatto da sfollato a casa dei miei suoceri per tre giorni, e non è andata troppo male“. Non tutti i mali vengono per nuocere, dunque. La raccolta viene poi sponsorizzata nei volantini distribuiti sui tavoli di fronte al palco: c’è l’Iban della Protezione civile dell’Emilia Romagna IT69G0200802435000104428964 e l’indicazione della causale: “ALLUVIONE EMILIA-ROMAGNA”. In tutto l’incontro dura una ventina di minuti.
Scendono dal palco insieme, Gnocchi e Possamai, salutano le persone in piedi davanti al palco, il comico si concede qualche foto con i fan e poi vola via.
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