Giacomo Possamai su reintroduzione della clausola antifascista a Vicenza: “Ci rifacciamo alla Costituzione”

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Vicenza aveva già la clausola antifascista, identica a quella di Padova e di tantissime altre città in Italia, Vicenza fu l’unica città a toglierla, ora la reinseriamo, ci rifacciamo alla Costituzione, né più né meno, non lo facciamo per impedire a Vannacci di parlare, se tornerà a Vicenza lo potrà fare firmando una carta che si richiama alla Costituzione“.

Il Corriere del Veneto riporta questa dichiarazione del sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, in merito alla polemica seguita alla reintroduzione della clausola antifascista ratificata dal Consiglio comunale nella seduta di martedì 26 marzo 2024, con 20 voti favorevoli e 7 contrari. Il voto è stato espresso sulla mozione presentata dalla maggioranza su indirizzo dei consiglieri Martina Corbetti e Mattia Pilan di Coalizione civica Sinistra Verdi.

L’approvazione – lo ricordiamo – comporta una modifica al Regolamento comunale in termini di concessioni di aree e luoghi pubblici, alla quale si arriverà attraverso l’iter previsto in apposita commissione.

Come riporta il CdV, in merito alla questione si registra anche l’intervento del segretario regionale del Partito Democratico, Andrea Martella: “La clausola antifascista non è antistorica né ideologica: anzi è necessaria per rafforzare la nostra democrazia per la quale Vicenza ha sempre combattuto come dimostrano le due medaglie d’oro al Valor Militare. La destra dovrebbe riconoscere che è nella Resistenza e nell’antifascismo che si trovano le radici della nostra Repubblica”.

Infine, attraverso Facebook, è intervenuto anche l’Eurodeputato Pd ed ex sindaco di Vicenza, Achille Variati: “La città di Vicenza ha ripristinato la cosiddetta clausola antifascista – ha scritto -, che introdussi proprio io al termine del mio ultimo mandato di sindaco, nel 2018. Ha fatto bene il consiglio comunale, e ha perso un’occasione la minoranza: chiedere che chi vuole occupare spazi pubblici con iniziative culturali e sociali sottoscriva il rigetto dei totalitarismi, e in particolare del fascismo che è la forma di totalitarismo che abbiamo conosciuto nella storia del nostro Paese, significa molto semplicemente proteggere la democrazia dai suoi nemici. Da coloro cioè che non ne riconoscono i principi di apertura, di laicità, di tolleranza, e vorrebbero farci tornare indietro.

È un peccato – ha proseguito -, come giustamente ha detto il sindaco Giacomo Possamai, che la destra vicentina non abbia fatto proprio questo principio. Lo dicono loro stessi, siamo nel 2024: dov’è la difficoltà nel riconoscere che quel lontano passato ha rappresentato una parentesi oscura della nostra storia, e chi vuole richiamarsi a valori e idee del ventennio fascista, e in generale delle dittature, non può avere campo libero nello spargere il proprio veleno”?