Giornata mondiale della bicicletta, due esempi poco ‘friendly’ per i ciclisti a Vicenza

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ciclabile che sfocia in marciapiede e bidone spazzatura
ciclabile che sfocia in marciapiede e bidone spazzatura

Oggi 3 giugno si celebra la giornata mondiale della bicicletta, il mezzo considerato più sostenibile di tutti, nelle sue diverse versioni (mountain bike, pieghevole, elettrica, etc.), perfetto sia per mantenersi in forma che per non inquinare in città. Ma la bici, anche per la sicurezza di pedoni e dei ciclisti stessi, ha bisogno dei suoi spazi: né il marciapiede né la carreggiata sono adatti, servono piste ciclabili. Se in Germania e Olanda esistono addirittura autostrade per soli ciclisti, a Vicenza le ciclabili più funzionali sono quelle per le scampagnate in luoghi più esterni (riviera berica, Anconetta, Laghetto, viale Ferrarin, etc.), ma il centro appare molto meno friendly per i ciclisti. Due esempi lampanti sono in Contrà Ponte Furo e in viale Trento. Nel primo caso, una ciclabile comoda per uscire dal centro storico e attraversare Campo Marzo, si interrompe bruscamente e sfocia nel marciapiede. A volte la stessa ciclabile è in parte occupata dai bidoni della spazzatura. Quel tratto è particolarmente delicato anche perché ci passano gli autobus. Due cartelli indicano ai pedoni di attraversare la strada e stare dall’altro lato, ma nessuno lo fa e così il povero ciclista di trova a dover dividere quell’esiguo spazio con i pedoni, in un punto, come già detto, critico. Meglio sarebbe stato aver tolto il marciapiede prolungando la ciclabile fino in fondo.

Un’altra ciclabile che invece di aiutare i ciclisti rischia di metterli in difficoltà è quella di viale Trento di cui ci siamo già occupati. Una ciclabile a due corsie con curva, ringhiera, ciclisti che per prenderla larga invadono lo spazio dei pedoni, autobus e camion che facendo la rotatoria all’incrocio con viale Mazzini finiscono per abbattere spesso la ringhiera stessa a causa del poco spazio.