I buoni propositi sono fondamentali ad inizio anno Buoni propositi: perché li facciamo e che utilità hanno

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I buoni propositi sono fondamentali ad inizio anno.

I buoni propositi sono fondamentali all’inizio dell’anno nuovo. Con l’avvento del nuovo anno infatti, hanno fatto capolino insieme alla cifra 2024 anche le varie liste di virtuosi obiettivi per l’anno nuovo. Questo diffusa abitudine avviene sull’onda del cosiddetto effetto fresh start di cui, secondo le statistiche, il 40% della popolazione è succube.

L’effetto fresh start, anche detto “effetto nuovo inizio”, costituisce un processo  molto diffuso della psiche dell’uomo medio che conduce l’individuo a pianificare i propri obiettivi personali in vista di un nuovo periodo coincidente con il nuovo anno. Secondo la psicologia odierna, identificare i propri obiettivi all’inizio di un nuovo periodo della propria vita costituisce un impulso considerevole per assumere un atteggiamento più produttivo e aperto ai cambiamenti che il tempo futuro porterà.

Il clichè più comune tra i buoni propositi è quello dell’iscriversi in palestra. Questo dato non viene fornito solo dal chiacchiericcio popolare o da una battuta comica, ma dalle stesse ricerche su Google Trends. Infatti è sufficiente sfruttare Google Trends – uno strumento che permette di conoscere la frequenza di ricerca di una parola o una frase  sui motori di ricerca di Google – per ritrovare una conferma del buon vecchio clichè “Dall’anno prossimo mi iscrivo in palestra”. Le ricerche su Google del termine “palestra” aumentano in seguito a punti di riferimento temporali che si ripetono ciclicamente: in questo caso, nei mesi di settembre e gennaio, da sempre considerati mesi di “inizio”.

Sentirsi incoraggiati e motivati a iniziare nuove routine di esercizio fisico o ad adottare abitudini alimentari più sane all’inizio di un nuovo anno o dopo una vacanza è uno degli esempi più evidenti del fresh start. Uno studio del 2014, ha riscontrato che la frequenza fisica in palestra, e quindi non solo telematicamente su Google Trends,  aumenta all’inizio di ogni ogni nuova settimana, mese e anno.

Insomma quando pensano di essere all’inizio di un nuovo capitolo della propria vita,  gli individui sperimentano un rinnovato senso di ottimismo, autoefficacia e motivazione. Si può dunque pensare , con una punta di speranza, che questo fenomeno abbia il potenziale di aiutare le persone a superare i grossi ostacoli alla realizzazione dei propri desideri. In primis, problemi di forza di volontà che spesso limitano il raggiungimento degli obiettivi,  tra tutti, per esempio, quello di iscriversi in palestra.

I nuovi propositi del primo dell’anno, altro non sono che una tradizione assimilabile al rango delle pulizie di primavera. Entrambi infatti si iscrivono in specifici, sebben diversi,  periodi dell’anno. Tuttavia, i primi sono particolarmente popolari e diffusi, perché le persone appaiono più propense a darsi e affrontare obiettivi. Questo succede soprattutto a cavallo di punti di riferimento temporali ritenuti importanti o che segnano un passaggio, come ad esempio il Capodanno.  L’occasione di questi tanti chiacchierati buoni propositi è dunque posta all’inizio di un nuovo ciclo di 365 giorni, creando ogni anno dei “periodi mentali di contabilità”. Di conseguenza, è concesso alla nostra memoria relegare gli errori passati a un periodo precedente, motivando invece le nuove aspirazioni.

Semplificando, i buoni propositi sono fondamentali all’inizio dell’anno nuovo per coloro che sono soliti stilarne una lista all’indomani di Capodanno. Costoro,  a quanto pare,  amano la sensazione di avere davanti a sé una lavagna intonsa e si conferiscono in questa occasione un loro stesso  permesso psicologico per tentare di scrivere una nuova storia che segua maggiormente i propri desideri.