I fondi europei di coesione, Salemi e Zottis (PD) con Ciambetti: “sì unanime del Consiglio regionale, devono essere mantenuti”

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“I fondi europei non solo devono essere mantenuti senza tagli, ma le Regioni devono anche essere messe in condizioni di utilizzarli al meglio. Ci siamo attivati immediatamente appena è stato presentato il documento della Commissione europea, abbiamo presentato una mozione e appena sabato scorso organizzato un convegno a Vicenza su questo tema che riteniamo fondamentale per il futuro. Perciò siamo soddisfatti che oggi ci sia stata una condivisione unanime da parte del Consiglio”. Così la vicecapogruppo Orietta Salemi e la consigliera Francesca Zottis, a nome del Partito Democratico, hanno commentato l’approvazione della risoluzione (sottoscritta dall’intero gruppo) in cui si chiede alla Regione di attivarsi a tutti i livelli per mantenimento dei fondi europei.

Il pericolo dei tagli deriva dai 93 miliardi nel settennato 2020-2027 che mancheranno al bilancio europeo a causa della Brexit. “Queste risorse sono fondamentali per sostenere il sistema economico e sociale delle Regioni che -concludono le due consigliere del Pd – dovrebbero avere un ruolo di forza pure nella revisione del loro utilizzo. Per arrivare a un accordo che scongiuri tagli lineari crediamo sia anche utile un confronto, che sollecitiamo, sia con gli eurodeputati che con i parlamentari appena eletti in Veneto”.

 

Europa – Ciambetti: “La Commissione europea vuole tagliare i fondi di coesione alle Regioni sviluppate”
“Difendere i fondi per le politiche di coesione europea significa difendere lo spirito dell’Europa delle Regioni e dei Popoli, difendere i valori fondanti dell’Unione espressi nei suoi trattati, a partire dal riconoscimento del ruolo degli enti locali e dei territori fino al principio della sussidiarietà”. Così il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti ha commentato l’esito della risoluzione da lui stesso presentata in aula e approvata dal Consiglio regionale con cui si impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo affinché promuova una forte azione con la Commissione europea per “difendere lo strumento principale, che ha dato notevoli frutti, nella costruzione di una casa comune europea – ha detto Ciambetti – Paradossalmente la spinta più importante alla disgregazione dell’Istituzione europea non viene dalle forze politiche che chiedono una profonda revisione dell’Unione, bensì dalla Commissione stessa. Preoccupa sapere che il governo italiano, quando fu affrontato nei mesi scorsi lo schema di bilancio post 2020 non abbia preso una posizione ferma per difendere non tanto i fondi quanto le politiche di coesione, che investono le risorse Fse, Fesr e programmi Interreg in cui regioni, territori, attori socio-economici e città di più nazioni lavorano tra loro. Oggi dobbiamo difendere un patrimonio di relazioni, rapporti, programmi comunitari che altrimenti verranno tagliati, se non eliminati del tutto, almeno per le Regioni sviluppate e virtuose, mantenendo i finanziamenti esclusivamente per le realtà meno sviluppate. IL rischio per il Veneto è altissimo: parliamo di taglia che potrebbero partire da almeno un miliardo e mezzo in sette anni, una cifra insostenibile per la nostra economia e società. La mobilitazione deve essere comune e forte: tutti devono mobilitarsi, forze politiche, parlamentari, europarlamentari ma anche categorie economiche, amministratori locali, forze sindacali. La mozione di oggi è un segnale importante e la mia speranza è che tutti si riesca a far squadra per difendere gli interessi dei veneti, delle nostre imprese, della nostra società”