Scuola, Negro (VdF): Regione del Veneto sostenga insegnanti con diploma magistrale esclusi da graduatorie ad esaurimento

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“Non solo il posto di lavoro di migliaia di insegnanti è a rischio: qui è tutto il mondo della scuola ad essere in pericolo, genitori ed allievi compresi. Gli effetti della recente, ben conosciuta ed oserei dire famigerata, sentenza del Consiglio di Stato, che ha negato l’inserimento nella Graduatoria ad Esaurimento ai docenti in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno 2000/2001, non tarderanno a farsi sentire anche in Veneto”. È questo, in estrema sintesi, il senso dell’intervento della Consigliera regionale Giovanna Negro (Il Veneto del fare – Flavio Tosi – Noi con l’Italia) che sul tema ha presentato oggi in Aula la Mozione n. 301, approvata all’unanimità.
“La stessa sentenza – continua la Consigliera – impedisce l’accesso alla Graduatoria ad Esaurimento adducendo come motivazione che i diplomati magistrali avrebbero dovuto presentare nel 2007, a pena di decadenza, la domanda di inserimento nella graduatoria stessa; in ogni caso, la sentenza definisce che il diploma magistrale conseguito prima del 2002 non ha valore abilitante ma consente solo la partecipazione ai corsi abilitanti e alle procedure concorsuali. Il Consiglio di Stato nel 2017 ha così contraddetto una serie di proprie decisioni risalenti ad appena due anni prima, per effetto delle quali i ricorrenti furono assunti in ruolo nel 2015 e non parteciparono alle procedure concorsuali del 2016 perché già di ruolo. I lavoratori che subiranno gli effetti della sentenza retrocederebbero nella graduatoria d’Istituto di Il fascia, non utile all’immissione in ruolo, riconducendoli alla condizione di supplenti, contravvenendo peraltro a quanto stabilito dalla sentenza Mascolo del 26/11/2014 e dalla Corte di Giustizia Europea con successiva sentenza della Corte di Cassazione n. 22552 del 07/11/2016, che vieta l’abuso di precariato, una retrocessione che riguarderebbe anche quei docenti che hanno stipulato un contratto a tempo indeterminato e che hanno superato l’anno di prova avendo partecipato a corsi di formazione obbligatori con oneri economici per lo Stato”.
“Altro effetto della sentenza – prosegue Negro – la evidente disparità di trattamento tra due categorie di docenti ricorrenti per l’accesso GaE 2014, uguali per titolo ma difformi per sentenza, e si tratta di una evidente ingiustizia: da un lato, quelli immessi in ruolo del 2015 (2000 a livello nazionale), in base alla sentenza del 2015, salvaguardati dal licenziamento e dagli effetti del parere dell’Adunanza Plenaria poiché hanno ottenuto un giudicato al merito positivo; dall’altro, quelli immessi in ruolo 2016, destinati al licenziamento in quanto privi della calendarizzazione della loro udienza di merito. Alla luce di questa sentenza, è prevedibile che i lavoratori presenteranno ulteriori ricorsi e più in generale gli effetti si ripercuoteranno sul diritto degli allievi alla continuità didattica”.
“Con questa Mozione – conclude Negro – il Consiglio intende impegnare la Giunta regionale del Veneto ad adoperarsi presso ogni sede per trovare una soluzione definitiva, a tutela dell’intera comunità educante e degli allievi, salvaguardando i contratti stipulati a tempo indeterminato e la tutela dei diritti dei docenti in possesso del diploma magistrale attraverso un’idonea procedura che non vada in conflitto con la presenza dei docenti in possesso di laurea”.