I Re Magi di Vicenza. L’Opera Pia è nata nel 1884

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La Reggente Maria Chiara Pavan tra il bambino con la stella cometa e Francesco Brasco, presidente del CSI di Vicenza, in un gruppo dell’Opera Pia Re Magi
La Reggente Maria Chiara Pavan tra il bambino con la stella cometa e Francesco Brasco, presidente del CSI di Vicenza, in un gruppo dell’Opera Pia Re Magi

Il giorno dell’Epifania alcuni componenti si sono recati in bus in una parrocchia del vicentino per consegnare i doni.

(Articolo sull’Opera Pia Re Magi di Vicenza pubblicato su Vicenza Più Viva n. 3 dicembre 2023-gennaio 2024 , sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

L’Opera Pia Re Magi è una realtà unica in Italia, sorta a Vicenza nell’Epifania del 1884. Si tratta di un’antica Istituzione che effettua opere di carità e che, come indica inequivocabilmente il nome, il 6 gennaio di ogni anno porta dei doni a chi, all’interno del mondo ecclesiastico, ma non solo, vive situazioni di emergenza. S’iniziò con dei fondi per il restauro di una Chiesa bombardata, mentre in tempi più recenti è stato fatto dono dei calici per la messa o la sistemazione di un asilo nido parrocchiale. Un bisogno generalmente indicato dal Vescovo, anche se nel corso degli anni l’attività ha deciso di aprirsi ad altre realtà sociali, come le residenze per anziani, gli scout o il carcere.

Alla Casa Circondariale “Filippo Del Papa” nel quartiere di San Pio X a Vicenza nell’Epifania 2020 sono stati, infatti, portati in dono dei pannelli in plexiglass per le finestre, decorati da Vico Calabrò e da alcune persone detenute che hanno seguito un corso d’arte, ed è stato donato anche un fasciatoio per neonati da posizionare nella stanza colloqui con i familiari.

Un gruppo dell'Opera Pia Re Magi in partenza in bus
Un gruppo dell’Opera Pia Re Magi in partenza in bus

Reggente dell’associazione da un paio d’anni è Chiara Pavan, insegnante in pensione, una delle più attive volontarie nella parrocchia dei Carmini. Prima di lei c’è stato Piero Calegaro, che ha continuato con passione a dare una mano fino alla sua morte avvenuta quest’estate.

“L’Opera Pia nasce nella parrocchia di Santa Chiara a Vicenza, in modo incredibile – racconta Pavan -, in un centro dove si radunava povera gente. Dall’idea dell’aiuto sacrestano dell’epoca, Luigi Corradin, detto  Gigio Bottaro in quanto costruiva botti e mastelli, che portò dell’olio ad una lampada votiva di una parrocchia povera della città. Epifania è festa della luce”.

“Il gruppo di vecchi e nuovi, che aderiscono all’iniziativa, non sa dove andrà ogni 6 gennaio – aggiunge la reggente -. Si sale in pullman ai Carmini e poi ti ritrovi, ad esempio, a Velo d’Astico alla Montanina (casa di riposo nella villa Fogazzaro ndr) o al carcere o dove andremo nell’Epifania del 2024. Ognuno fa carità e da ottobre a dicembre di ogni anno si raccoglie una offerta libera. Ci sono pensionati che hanno dato anche solo un euro. Non sappiamo nemmeno cosa porteremo, abbiamo dei pacchi che possono contenere dei giochi o pannolini o un ferro da stiro”.

Un centro di assistenza per anziani visitato dai Re Magi
Un centro di assistenza per anziani visitato dai Re Magi

La destinazione è conosciuta solo dal direttivo, composto dal Reggente e da pochi soci, che nei mesi precedenti individua una parrocchia della Diocesi vicentina e delle necessità bisognose in loco.

Lì, dopo aver partecipato alla celebrazione della Santa Messa, viene letto lo storico atto di offerta della Pia Opera Re Magi e vengono consegnati i doni, prima di concludere la giornata con un classico pranzo di gruppo prima di salire sul bus che riporterà tutti ai Carmini.

“A me viene ogni volta la pelle d’oca – conclude emozionata Pavan – perché questa è una delle opere di carità più semplici e, perciò, più umane. Qualche volta qualcuno che non poteva dare soldi ha donato anche un orecchino o una cornice d’argento. L’attività, con questo spirito, è riuscita a sopravvivere anche durante il lockdown per il Covid, portando doni per l’associazione laicale che assiste i poveri, la San Vincenzo”.