Rapinano una donna alla fermata dell’autobus. Identificati due ore dopo e portati in Questura

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La Questura di Vicenza
La Questura di Vicenza

Hanno rapinato una donna dello smartphone e sono scappati, ma un paio d’ore dopo la donna li ha riconosciuti e ha chiamato il 113, facendo intervenire una volante della Questura di Vicenza. È accaduto ieri mattina nella zona dei Ferrovieri a Vicenza: erno passate da poco le sette quando una donna di 63 anni, di origine peruviana ma da molti anni abitante in città, era stata avvicinata da due uomini mentre aspettava l’autobus. I due le hanno strappato di mano lo smartphone e si sono subito dileguati. La donna ha subito segnalato la cosa al 113, ma le ricerche dei due malviventi inizialmente non hanno dato alcun esito. Tornata a casa, la donna, assieme al figlio, ha deciso di provare a fare un giro nella zona, per vedere se rintracciava gli autori della rapina. In effetti, verso le 9 e mezza la donna ha visto i due malviventi in via Vaccari e ha immediatamente allertato il 113. L’intervento di una pattuglia delle volanti ha permesso di intercettare i due malfattori. Uno è stato fermato subito, mentre cercava di liberarsi dello smartphone rubato gettandolo a terra, l’altro è stato intercettato più tardi da un’altra pattuglia della Polizia di Stato lungo la linea ferroviaria. Lo smartphone, recuperato dagli agenti, è stato riconsegnato alla legittima proprietaria, la quale ha confermato che i due uomini fermati erano i responsabili della rapina subita.

I due, un nigeriano di 32 anni e un senegalese di 45, entrambi con vari precedenti penali e di Polizia per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, sono stati accompagnati in Questura per il foto-segnalamento e denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria, essendo ormai decorso il tempo utile per procedere all’arresto in flagranza di reato. Il nigeriano è risultato essere già gravato da un provvedimento di divieto di dimora nel comune di Vicenza emesso dall’A.G.: provvedimento chiaramente violato. Anche tale situazione è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria con richiesta di un aggravamento della misura.