Il Qatar permetterà agli israeliani di volare direttamente a Doha per i Mondiali di calcio

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Mondiali di calcio in Qatar
Mondiali di calcio in Qatar

Qatar e Israele hanno fatto sapere che gli israeliani potranno volare direttamente tra i due Paesi durante la Coppa del Mondo di calcio di questo mese, nell’ultimo segno del disgelo dei legami tra Gerusalemme e alcuni governi arabi. Come parte dell’accordo, il Qatar permetterà ai diplomatici israeliani, sotto l’ombrello di una compagnia di viaggio privata, di fornire assistenza consolare agli israeliani durante il torneo. All’emittente pubblica israeliana Kan è stato inoltre concesso di allestire uno studio temporaneo a Doha per garantire agli spettatori israeliani la copertura delle partite. I dettagli completi non sono stati resi noti, ma queste intese, di cui si è saputo attraverso le dichiarazioni separate di Israele e della FIFA, per quanto non costituiscano delle relazioni diplomatiche formali tra Israele e Qatar, risulterebbero comunque delle aperture. Lo Stato del Golfo ha infatti escluso una normalizzazione completa con Israele fino alla creazione di uno Stato palestinese e, tuttavia, l’annuncio rispecchia un più ampio disgelo recente tra Israele e alcuni governi arabi. Processo iniziato due anni fa. In seguito, Bahrein, Marocco ed Emirati Arabi Uniti hanno firmato accordi di normalizzazione completa con Israele, con la mediazione dell’amministrazione Trump. Quest’anno, inoltre, l’Arabia Saudita ha concesso alle compagnie aeree israeliane il permesso di volare attraverso lo spazio aereo saudita, in un accordo mediato dall’amministrazione Biden. Questi cambiamenti evidenziano come, per alcuni Stati arabi, i loro interessi nazionali siano diventati una priorità più urgente della creazione immediata di uno Stato palestinese. Per decenni, la maggior parte dei Paesi arabi si è rifiutata di collaborare con Israele finché non fosse stata trovata una soluzione al conflitto israelo-palestinese, ma la crescente attrattiva dei legami economici e militari con Israele, unita alle preoccupazioni per la sicurezza reciproca, sembra aver spinto alcuni leader arabi a riconsiderare questo approccio.

Fonte The Vision