Bagarre presidenze Commissioni parlamentari, Zanettin fa il punto su voto del 14 al Senato e del 15 alla Camera. E Forza Italia…

170
Camera e senato al voto per le presidenze di Commissione

Questa settimana  è in programma il rinnovo delle 14 presidenze di Commissione della Camera e delle altre 14 del Senato, un passaggio delicato per le funzioni che assolvono i presidenti le cui capacità e i cui poteri possono essere un puntello rilevante del governo dopo un periodo in cui l’attuale maggioranza giallorosa si è dovuta confrontare con presidenti espressione di quella precedente, gialloverde.

On. avv. Pierantonio Zanettin, componente vicentino della Commissione Giustizia della Camera
On. avv. Pierantonio Zanettin, componente vicentino della Commissione Giustizia della Camera

Per saperne di più ci siamo rivolti al solitamente più disponibile dei parlamentari vicentini, che vanta anche una collaudata esperienza delle procedure dei due rami del Parlamento, in cui da senatore e deputato ha collezionato quattro mandati “interrotti”, nella precedente legislatura, dal suo ingresso come membro laico nel Csm e che attualmente è membro della Commissione Giustizia della Camera ovviamente in quota Forza Italia..

Quale è il clima a Montecitorio, on. Zanettin?

Il clima è di grande fermento e grande tensione. Mai come in questa legislatura l’appuntamento si presenta gravido di incertezze.

L’attuale assetto delle presidenze di commissione è il frutto della maggioranza gialloverde, ma nel frattempo la maggioranza è  mutata ed ora al  governo ci sono le “quattro sinistre”. E’ inevitabile che ci sia una rivoluzione nelle presidenze.

Perchè sono così importanti le presidenze di commissione?

Le commissioni parlamentari sono il luogo dove si articola l’attività legislativa, La collaborazione del Presidente di Commissione è assai preziosa per il Governo e per il relatore dei singoli provvedimenti.

Il presidente di Commissione guida l’attività della commissione, nomina  i relatori dei provvedimenti, sancisce  le ammissibilità o le inammissibilità degli emendamenti.

Io sono da sempre convinto che il ruolo di presidente di Commissione è addirittura politicamente più delicato di quello di sottosegretario.

Attualmente quali sono gli assetti?

A Montecitorio attualmente delle 14 Commissioni i 5 Stelle hanno otto presidenze e 6 la Lega, che ovviamente le perderà. Ma non credo proprio che PD, Leu ed Italia Viva si accontenteranno di sole 6 presidenze.

Ciò determina inevitabili tensioni all’interno della maggioranza. Ad alimentare l’incertezza concorrono anche le ambizioni personali dei singoli parlamentari.

Quando è previsto il voto?

Al Senato, in cui sono sempre 14 le Commissioni di cui 9 in mano al M5S, domani 14 luglio, alla Camera dei Deputati il giorno successivo.

Quali sono le partite più delicate?

Sicuramente cambierà la presidenza della strategica Commissione Bilancio della Camera,  ora affidata al leghista Borghi. I rumors dicono che è rivendicata da Italia Viva per Marattin.

Credo sia in discussione anche la,  altrettanto strategica,  presidenza della Commissione Affari Costituzionali, ma in questo caso credo che difficilmente il  Movimento 5 Stelle rinuncerà alla presidenza dell’on. Brescia.

Lei è componente della Commissione Giustizia di Montecitorio, come vanno le cose lì?

Presidente della Commissione è la deputata veronese pentastellata Francesca Businarolo. Anche in questo caso dubito che il Movimento 5  Stelle possa accettare di rinunciare alla presidenza in una commissione così delicata.

Vengono rinnovate anche le commissioni parlamentari di inchiesta?

No,  il rinnovo riguarda solo le commissioni permanenti.

In questa partita che ruolo gioca un partito di opposizione come Forza Italia?

Se la maggioranza è compatta, i partiti di opposizione possono solo sperare di conservare le vice presidenze di Commissione, che erano già state loro  riconosciute.

Se invece la maggioranza non raggiunge un accordo condiviso, allora il ruolo dell’opposizione può essere decisivo.

Ricordo che, solo qualche mese fa, Presidente della commissione Finanze è stato eletto, con i voti dell’opposizione, l’on. Trano (Movimento 5 Stelle), anzichè il candidato indicato dalla maggioranza on. Grimaldi, che era peraltro iscritto allo stesso gruppo parlamentare.

E chissà, vien da pensare ascoltando Zanettin, che il suo partito in marcia di avvicinamento verso il suo habitat naturale, il governo, non faccia un colpaccio pescando di qua e di là e sfruttando qualche non improbabile divisione interna all’attuale maggioranza.