Imbrattamenti No Vax a Vicenza, sindaco Giacomo Possamai: “Gravissimi e irrispettosi del mondo sanitario e della stessa democrazia”

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Scritte No Vax a Vicenza nella area dell'ospedale S. Bortolo (foto Il Giornale di Vicenza)
Scritte No Vax a Vicenza nella area dell'ospedale S. Bortolo (foto Il Giornale di Vicenza)

In una nota appena diffusa è molto netto il commento del sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, sugli episodi vandalici degli imbrattamenti No Vax (fonte e foto Il Giornale di Vicenza, ndr) che hanno segnato la città.“I gravi attacchi No Vax che hanno visto, nelle ultime ore, l’imbrattamento di numerosi luoghi della nostra città sono ingiuriosi e irrispettosi: verso il mondo della sanità, in tutte le sue accezioni. Ma anche nei confronti dell’opinione e del volere della maggioranza dei cittadini. E in questo mostrano una preoccupante deriva antidemocratica”.

Scritte ingiuriose e di propaganda No Vax (già apparse in campagna elettorale, ndr), ad opera del gruppo che si firma ViVi, sono satte “verniciate” su numerosi edifici, in diverse zone di Vicenza. Tra queste, fuori dall’ospedale San Bortolo, l’allucinante, tra gli imbrattamenti No Vax, appare anche la scritta “Medici pro vax, boia nazisti
È particolarmente grave – aggiunge il sindaco Possamai – che questi attacchi colpiscano l’ospedale e il personale sanitario. Si tratta di medici, operatori, infermieri che hanno pagato il prezzo più alto all’emergenza sanitaria. Mettendo a rischio e spesso sacrificando la vita, per combattere la pandemia in prima linea, specie nella prima fase quando era un vero corpo a corpo col Covid. Questi eroi non meritano l’ingiuria di chi abbraccia deliranti teorie pseudoscientifiche, e rivendica una presunta libertà che in realtà diventa imposizione pericolosa alla comunità”.
C’è infatti un ultimo e grave aspetto che merita di essere sottolineato e rigettato con forza – conclude il sindaco Possamai . Questi gruppuscoli agiscono come se fossero portatori e difensori di un’idea di libertà e persino di democrazia. Ma libertà e democrazia vengono definite non solo dai nostri diritti, ma anche dai diritti degli altri, e quindi dai nostri doveri. Mettere a repentaglio la salute pubblica non può essere un diritto. Pretendere che le proprie opinioni, infondate e rigettate dalla sostanziale totalità della comunità scientifica e medica, si impongano sugli altri significa applicare un modello totalitario: l’esatto opposto del principio che regola le nostre democrazie”.