Firme false alle comunali 2023 di Vicenza: fissata l’udienza preliminare per i sedici indagati

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È stata fissata per febbraio l’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Vicenza per la vicenda delle presunte firme false legate alla sottoscrizione delle liste elettorali per le elezioni comunali di Vicenza del 2023.

Come già anticipato in precedenza, la Procura di Vicenza, attraverso il pubblico ministero Gianni Pipeschi, ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio per i sedici indagati coinvolti nell’inchiesta.

Le accuse mosse dagli inquirenti riguardano il reato di falso e la violazione della legge elettorale del 1960, con riferimento specifico all’articolo 90, terzo comma, del dpr 570. L’indagine, condotta dai militari della Guardia di Finanza, ha passato sotto la lente d’ingrandimento praticamente tutte le liste che hanno partecipato all’ultima competizione elettorale per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.

Il quadro degli indagati è ampio e tocca trasversalmente diverse aree politiche e ruoli istituzionali attualmente in carica o ricoperti in passato. Tra i nomi di spicco compaiono l’attuale vicesindaco Isabella Sala e il capo di gabinetto del sindaco, Sandro Pupillo.

L’elenco prosegue con figure centrali della politica locale come l’assessore all’Innovazione Leonardo Nicolai, il consigliere comunale del Partito Democratico Alessandro Marchetti e il consigliere della lista “Per una grande Vicenza” Raffaele Colombara.

L’inchiesta coinvolge anche esponenti del centrodestra e rappresentanti di altre forze politiche. Compaiono infatti Roberto Cattaneo, già consigliere di Forza Italia, il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia Davide Berton e l’ex assessore Mattia Ierardi, anch’egli in quota Fratelli d’Italia.

Tra gli indagati figurano inoltre l’avvocato Elisa Bastianello, attuale sindaco di Grisignano di Zocco, la sindacalista e dipendente comunale Maria Teresa Turetta, indagata nella sua veste di istruttore amministrativo incaricato dell’ente, e l’ex consigliere del gruppo misto Andrea Berengo.

Completano la lista dei sedici nomi Franca Mattiello, Alessandra Lolli, Gioia Baggio, Eva Pranovi e Matteo Reginato, tutti ex consiglieri comunali che all’epoca dei fatti sedevano a Palazzo Trissino ma che attualmente non ricoprono incarichi o ruoli politici.

La decisione del Gup a febbraio stabilirà se gli elementi raccolti dalla Procura siano sufficienti per dare inizio a un processo che promette di scuotere profondamente gli equilibri politici della città.