La nostra meglio gioventù su VicenzaPiù Viva. Maltauro e Ghiotto, i due più giovani consiglieri comunali, fanno politica su due fronti contrapposti ma confrontandosi

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copo Maltauro (Lega) e Benedetta Ghiotto (Civici con POssamai), i consiglieri più giovani di Vicenza
copo Maltauro (Lega) e Benedetta Ghiotto (Civici con POssamai), i consiglieri più giovani di Vicenza
VicenzaPiu 2023 copertina
VicenzaPiu 2023 copertina

(Articolo sui più giovani consiglieri di Vicenza, Jacopo Maltauro – Lega – e Benedetta Ghiotto –  Civici per Possamai – da VicenzaPiù Viva, in edicola e sul web il numero di agosto settembre, ndr) Il Consiglio Comunale di Vicenza si è molto rinnovato, non solo per i debuttanti in sala Bernarda, ma anche per i molti giovani eletti. Tra questi spicca Benedetta Ghiotto, la più giovane di tutti con i suoi 19 anni ed entrata per la prima volta nell’assemblea cittadina al posto di Sandro Pupillo, nominato capo di Gabinetto dal sindaco Giacomo Possamai. Ghiotto è arrivata terza con 208 preferenze nella lista Civici con Possamai che ha riunito le associazioni Da adesso in poi e Vinova. Maturanda al Liceo Pigafetta, ha avuto in anticipo l’ “esame” del Consiglio Comunale il 19 giugno scorso con la prima seduta.

Jacopo Maltauro e Benedetta Ghiotto in sala Bernarda a palazzo Trissino
Jacopo Maltauro e Benedetta Ghiotto in sala Bernarda a palazzo Trissino

La stessa situazione la visse cinque anni fa Jacopo Maltauro, oggi ventitreenne rampante della Lega e studente di Giurisprudenza, che era stato eletto per la prima volta consigliere comunale nel giugno 2018, appena diciottenne. Stavolta è risultato il più votato del partito di Matteo Salvini con 351 voti e sarà addirittura l’unico esponente del Carroccio in Consiglio Comunale, dopo essere stato consigliere delegato alle Politiche Giovanili nella scorsa amministrazione guidata da Francesco Rucco.

In questa intervista doppia abbiamo messo a confronto Maltauro e Ghiotto, i due esponenti più giovani dei due schieramenti, che ci fanno sperare e pregustare un sano ritorno alla vita pubblica di chi crivferà ilo futuro di Vicenza e del nostro Paese.

Qual è il quartiere/paese dove abiti o sei cresciuto?

Benedetta Ghiotto (BG) – Sono cresciuta nel quartiere di San Pio X dove tutt’ora vivo. Riconosco che vi sia la necessità di una maggiore sicurezza, ma credo che questa si possa ritrovare proprio nell’accentuare quelle attività che il quartiere ha sempre portato avanti con successo. Mi riferisco a Spio in festa, Spiorock, i gruppi GEM e GES di cui sono animatrice e tanto altro.

Jacopo Maltauro (JM) – Sono cresciuto a Monteviale, un piccolo paesino di 2800 abitanti alle porte di Vicenza, in stretta connessione con la città. Qui ho giocato a calcio per una vita, fondato il gruppo dei “giovani Alpini”, fatto volontariato e partecipato alla creazione del movimento civico “L’olmo”, in cui sono consigliere del direttivo e la cui lista ha vinto le ultime elezioni amministrative.

Cosa ti ha spinto a scendere in politica?

BG – La mia candidatura, che mai avrei pensato si potesse spingere fino ad arrivare in sala Bernarda, è stata espressione di una forte voglia di mettermi in gioco per una città che al giorno d’oggi non è ancora a misura di giovani.

JM – Più che “scendere” in politica, la politica è “scesa” nella mia vita, sin dagli inizi e dai primi anni del Liceo Fogazzaro. Un tema che mi ha spinto a scendere letteralmente in campo è la voglia di costruire un futuro per i giovani e i miei coetanei, qui, nel nostro territorio che spera nel l’autonomia.

Benedetta Ghiotto, volontaria al Lumen Festival
Benedetta Ghiotto, volontaria al Lumen Festival

Nel tempo libero cosa ti piace fare?

BG – Durante la mia giornata cerco sempre di ritagliarmi del tempo per scrivere qualche riga. Talvolta scrivo lettere che non manderò mai, altre volte racconti brevi, altre ancora qualche riga di diario. Oltre a scrivere passo molto tempo con indosso le mie cuffiette, da quando prendo la bici per andare a scuola a quando dopo cena mi voglio rintanare nella mia playlist preferita per avere qualche momento di tranquillità.

JM – Gioco a calcio ormai da 17 anni, da qualche anno nella squadra amatori di Gambugliano. Amo camminare, soprattutto sulle nostre montagne e sciare di inverno. Sono un’amante della buona tavola e dell’eno-gastronomia e mi appassiona anche il mondo dei sigari toscani. Lo scorso anno abbiamo anche fondato un club in città.

Musica/cantante preferiti?

BG– Le mie playlist spaziano sempre tra il rap e l’indie. Al loro interno si possono ritrovare Kid Yugi insieme a Bresh, Marracash al pari dei Pinguini Tattici Nucleari, la Lovegang con Franco 126. Ma forse l’artista che ho sempre seguito di più è Ernia.

JM – Amo la musica anni 70/80/90, dance e soprattutto dei cantautori italiani, come Battisti e De Andrè. Sono un grande fan di Vasco e sono stato ad un suo concerto a Bologna proprio qualche settimana fa.

Jacopo Maltauro al Menti prima che arrivino i biancorossi
Jacopo Maltauro al Menti prima che arrivino i biancorossi

Tifi qualche squadra?

BG – Credo sia quasi impossibile essere vicentina senza tifare il Vicenza. Nella mia famiglia l’unico grande tifoso è mio nonno Franco che sicuramente mi ha in parte trasmesso questo amore.

JM – Ovviamente il Lane sopra a tutto. Ciò che si respira al Menti per me non ha eguali. Non seguo molto la serie A, ma in famiglia vibrano da sempre corde rossonere.

Cosa ti ha colpito di più nel primo Consiglio del 19 giugno?

BG – Il 19 giugno ero così tesa che mi sono fatta accompagnare fino in sala Bernarda da un mio caro amico. Dopo i primi minuti di tremore, mi sono molto tranquillizzata anche grazie al fatto di essere seduta giusto in mezzo ai mie due compagni di lista Elia Pizzolato e Massimo Bardin. Se da una parte temo di aver tradito fin da subito l’emozione, dall’altra sono contenta di aver rotto il ghiaccio intervenendo già al primo consiglio.

JM – La cospicua presenza di giovani eletti in Consiglio comunale. Indipendentemente dalla parte politica è un grande segnale e, secondo me, un ottimo auspicio anche per la città. Dal mio punto di vista la classe dirigente degli ultimi 20 anni non ha brillato particolarmente, anzi, ha cosparso una grande quantità di sale sulle ferite già aperte del paese. Vedo ora nelle giovani più capacità di confrontarsi e collaborare e questo per me è un valore in politica.

Quale consigliere dello schieramento opposto stimi di più?

BG – La mia scelta ricade proprio su Jacopo Maltauro. Non posso non rivedermi almeno in parte in chi come e prima di me si è seduto tra quei banchi da maturando. Inoltre, bisogna riconoscere che ha preso subito atto della sconfitta in campagna elettorale non erigendo muri di critiche ma mettendosi a lavoro. Credo proprio che spetti a noi nuove generazioni promuovere un dialogo migliore tra destra e sinistra per il bene di Vicenza.

JM – Ho un rapporto di amicizia e di stima reciproca con più colleghi, anche per motivi diversi. Per non fare un torto a nessuno e per creare uno stimolo utile ai colleghi, chi stimo di più glielo dico a fine mandato.

E il politico famoso che apprezzi di più? Perché? 

BG – Mi è subito venuta in mente una figura politica di un passato che è per me molto lontano data la mia giovane età. Credo che Benigno Zaccagnini possa più di tutti incarnare le capacità e esperienze utili alla comunità e alla democrazia. Medico partigiano durante il secondo conflitto mondiale, membro dell’Assemblea costituente, Zaccagnini fece dei valori democratici e, primo fra tutti, della libertà il fondamento della sua azione politica. Inoltre, ammirabili sono state la sua integrità morale, che lo portò a comportarsi coerentemente a quei valori nel pubblico e nel privato, e l’umanità politica, che gli permise di riconoscere i problemi sociali prima di tutto come problemi delle persone ricercandone la soluzione su questo piano e dunque andando oltre al mero numero statistico.

JM – Anche in questo caso, per motivi distinti, ne ho studiati, stimati e apprezzati più di uno. Aldo Moro mi ha colpito, aveva capito che la politica è “ascolto e pazienza e nulla matura troppo in fretta” e che esprimere con forza la propria opinione è solo una parte della democrazia, l’altra parte è avere la capacità di riconoscere un valore e un significato a quella degli altri. Questo tipo di atteggiamento politico credo che abbia un valore oggi ancor più di ieri, in una società che corre allo sfinimento, ma non si sa bene dove, e che premia chi urla e si agita di più. Riflettere e ragionare un poco di più non guasterebbe. Da un punto di vista dialettico e oratorio ho seguito molto Giorgio Almirante e Gianfranco Fini. Umberto Bossi nei comizi invece era un grande a disegnare il sogno ideale.

Quale sarà la prima proposta per la città che porterai in Consiglio?

BG – Numerosi sono i punti urgenti. In particolare, reputo impellenti la promozione di Vicenza come città universitaria, con l’aumento dei posti letto per gli universitari e delle iniziative volte a loro come a tutti i giovani, e la creazione di dieci piazze che promuovano tanto nel centro quanto nei quartieri la socialità per ogni fascia d’età dentro luoghi di incontro nuovi.

JM – Un nuovo piano per rilanciare il commercio cittadino. Ampliare i servizi rivolti agli studenti universitari attraverso la “Vi University card”, rivedere il regolamento del commercio per agevolare esercenti e commercianti, creare un piano “botteghe giovani”, con linee di credito garantite dal Comune e canoni concordati, mettendo così nelle condizioni gli under 35 di poter fare impresa nel nostro territorio.

Cosa ti piace di più della città di Vicenza?

Benedetta Ghiotto – Una volta la madre di un mio compagno di classe della Riviera Berica definì Vicenza come “una bomboniera”. La città offre immense possibilità culturali, ma non solo: a pochi passi dal centro partono un serie di sentieri pedonali e ciclabili dalla bellezza naturalistica unica. La cosa che amo di più di Vicenza è proprio la ricchezza di possibilità e di spunti che fornisce il suo territorio.

Jacopo Maltauro – I vicentini. Con la nostra identità, la nostra storia, la nostra tradizione. Come si canta al Menti: “sono fiero ed orgoglioso di esser nato vicentin”.