L’allarme Acli di Vicenza: “l’azzardo è sempre più adulto, ma in pericolo sono anche gli studenti”

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Gli adulti scommettono sempre di più, mentre è in calo il gioco d?azzardo, ma crescono gli studenti giocatori ?problematici? – scrive in un comunicato Acli di Vicenza – Sempre più diffusi gratta e vinci e scommesse sportive. È questo il preoccupante quadro recentemente oggetto di un?analisi del Cnr, che non sottrae Vicenza dall?osservazione e preoccupa Acli e Fap Acli di Vicenza. Una situazione confermata anche dalla Comunità Nuova Vita di Vicenza, da anni impegnata nel trattamento delle ludopatie, oltre alle più diverse forme di dipendenza, che evidenzia come, a fronte di una sostanziale stabilità nel numero di giocatori, l?offerta è sensibilmente aumentata, così come la promozione dei giochi, anche online, per aggredire la popolazione giovane.

?I fatti di cronaca locale di questi giorni, ma anche il costante susseguirsi di episodi che denotano un?attenzione particolare degli adulti per il gioco d?azzardo, con in testa gratta e vinci e giochi online ? commentano il presidente provinciale delle Acli di Vicenza, Carlo Cavedon ed il segretario provinciale della Fap Acli, Renzo Grison ? non possono che preoccuparci, anche sul piano educativo, per l?influenza che adulti ed anziani, spesso giocatori, hanno sui più piccoli. Non dimentichiamo, infatti, che spesso gli anziani accudiscono i nipotini e possono avere, qualora giocatori, un ascendente importante nel determinare abitudini sbagliate?.

Il giocatore tipico, stando sempre all?osservatorio della Comunità Nuova Vita, in linea con la tendenza nazionale, è prevalentemente uomo, con un?età dai 35-40 anni. E le società che gestiscono scommesse e giochi d?azzardo sono ben informate, proprio per questo indirizzano la pubblicità su queste categorie di soggetti, dal canto loro le più interessanti economicamente parlando.

?A testimonianza di questa situazione ? aggiungono Cavedon e Grison ? anche il fatto che in occasione dei recenti mondiali di calcio abbiamo assistito ad un forte battage pubblicitario, proprio finalizzato a colpire i soggetti più fragili e propensi al gioco d?azzardo. Un quadro serio, che deve preoccupare ed interrogare le istituzioni, a tutti i livelli, in quanto le conseguenze sulla stabilità familiare sono inevitabili e non possono non determinare una ricaduta sulle giovani generazioni?.

I dati nazionali descrivono una situazione severa. Nel corso del 2017 hanno giocato almeno una volta oltre 17 milioni di italiani (42,8%), contro i 10 milioni del 2014 (27,9%) e fra questi oltre un milione di studenti (36,9%), in calo rispetto agli 1,4 milioni (47,1%) di otto anni prima. A rivelarlo gli studi Ipsad®ed Espad® Italia dell?Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr).

Balza agli occhi il fatto che aumentano tra gli adulti i giocatori problematici, quadruplicati negli ultimi 10 anni. In generale, gli uomini giocano più delle donne. Tra gli studenti la percentuale di maschi è quasi doppia rispetto alle coetanee.

?A fronte di questa fotografia il governo ha affrontato la situazione ? aggiungono Cavedon e Grison ? ma ci vorrebbe più coraggio nelle decisioni e, soprattutto, occorrerebbe limitare l?apertura di nuovi punti scommesse e limitare la diffusione del gioco d?azzardo, anche pensando a percorsi formativi rivolti agli adulti ed anziani, per scongiurare che figli e nipoti vengano contaminati dal vizio del gioco. Il recente provvedimento inserito nel ?Decreto dignità? del governo Conte rappresenta un passo avanti, ma non risolve certo il problema, prevedendo il divieto di pubblicità del gioco d?azzardo e sanzioni pari al 5% della sponsorizzazione, oltre al sostegno a favore delle realtà che si occupano di lotta alla ludopatia?.

Sempre esaminando i dati del Cnr risulta che il gioco più diffuso resta il gratta e vinci: la percentuale di giocatori che lo scelgono sale dal 60,1 del 2010 al 74% al del 2017. Seguono Lotto e Super Enalotto, mentre al terzo posto troviamo le scommesse sportive. Anche tra i giovani il gioco più diffuso è il gratta e vinci (64,7%), con una netta predilezione femminile.

?Non lasciamo illudere i giovani dall?apparente fascino del gioco ? concludono Cavedon e Grison ? perché non possiamo pensare che le giovani generazioni crescano con la convinzione che si possa diventare ricchi essendo abili giocatori. Stando al Cnr, infatti, fra i 15-19enni è convinto che sia possibile diventare ricchi se si è bravi al gioco il 51,3%, con quote dal 61,5% per il poker texano al 36,3% per le scommesse sportive, dal 16,7% per il Bingo fino all?11,5% per le slot machine. Ed il paradosso che sembrano più a rischio di sviluppare problematicità chi è in cerca di prima occupazione e gli studenti. Acli e Fap Acli sono sempre impegnate nell?ambito della formazione e non mancheranno, anche per il futuro, di studiare occasioni formative per sensibilizzare adulti ed anziani e fornire un?informazione corretta ai giovani, per emanciparli ed indicare loro la corretta strada da seguire?.